Ho sempre qualificato la Puglia come bacino ultras di rilevante importanza nel panorama nazionale: una regione viva, fervente, attiva e con una buona tradizione alle spalle, fatta di tifoserie storiche o neofite, grandi o piccole, blasonate o dalla storia troppo recente per essere narrata.
Tra l’altro ho sempre ritenuto che esse dovessero essere suddivise in due macro-aree: quelle “regolari” e sempre presenti, tra le quali inserirei le tifoserie capoluogo di provincia, Fasano, Monopoli e poche altre ovvero quelle “sporadiche”, tra le quali si celano tutti i gruppi che non hanno avuto una grande costanza, risultando invero incostanti, episodiche ed intermittenti.
Un capitolo a parte può essere riservato per il movimento ultras a Rutigliano, comune di quasi 19mila anime, appartenente alla città metropolitana di Bari, area sud-est. La prima vera forma di tifo organizzato nacque nel 1992 con l’avvento dei BOYS anche se, solo nel 1996, avvenne il cosiddetto salto di qualità a livello di militanza e presenza con la fondazione della “Fossa dei Grifoni”.
In un’ottica di vivido entusiasmo, in quegli anni nascevano in città altre sigle ad accompagnare il gruppo principale affiancandolo sulle gradinate del “Comunale” di via Gorizia: GRUPPO ALCOLICO (scioltosi dopo un derby contro i vicini-nemici di Noicattaro), BLOB’S GROUP e CENTRO STORICO quelli maggiormente degni di nota.
Erano gli anni della serie C, di Gioacchino Prisciandaro e del roboante 6-0 all’Arsenal Taranto, stagione 1999-2000. Poi arrivò la fase calante, il buio, con il contestuale fallimento del 2005 in cui avvenne lo scioglimento di tutti i gruppi.
Dopo una piccola parentesi vacante e con il radicarsi della nuova Società denominata RINASCITA RUTIGLIANESE, nel 2011 un manipolo di ragazzi fondò la NUOVA GUARDIA, portando avanti il suo nome per 7 anni. Un percorso piccolo e silenzioso ma virtuoso, fatto di trasferte anche in pochi e con la squadra abbondantemente retrocessa, come è successo nel campionato scorso.
Quest’anno invece il “Grifone” è tornato a volare, tanto da arrivare a disputare, quest’oggi, la semifinale playoff per accedere al campionato di Promozione pugliese. Squadra ospitata è un’altra piccola nobile decaduta del calcio dilettantistico locale, il Grottaglie, con un passato in D ed ora sprofondata nel girone B di prima categoria.
Raggiungo l’impianto locale in pochi minuti, da Bari, arrivando a ridosso degli spogliatoi dove, adempiendo alla solita burocrazia (consegna documento, ritiro pettorina, etc.), entro sul terreno di gioco, scorgendo immediatamente lo striscione “CARICA!”, nella zona occupata dai rutiglianesi. Altra nota degna di attenzione è la presenza della “pezza” dei gemellati storici di Manduria e del vecchio striscione “Fossa dei Grifoni”, rispolverato per l’occasione.
Ad una manciata di minuti dall’inizio, fanno il loro ingresso nel settore gli ospiti, in circa 100 unità, una 40ina dei quali si raggruppano dietro lo striscione “Grottagliesi”. Anche in questo caso, non sono più gli anni degli “Irrequieti” e del campionato Interregionale, ma i bianco-azzurri fanno subito capire le loro intenzioni, “punzecchiando” immediatamente i granata e soprattutto i loro gemellati manduriani.
Le squadre vengono accolte in campo dalle fumogenate, messe in atto da entrambi i gruppi, poi accompagnate da un bel primo tempo fatto di “manate”, cori secchi e costanti. In tutto lo stadio sono presenti quasi 1.000 spettatori, un bel colpo d’ occhio se si considera che parliamo del penultimo campionato a livello regionale. Con i grottagliesi sono presenti, altresì, i gemellati di Locorotondo, al seguito con la pezza “Fedayn”.
Nel secondo tempo, si abbatte sull’impianto una pioggia torrenziale che influenzerà irrimediabilmente le prestazioni vocali dei gruppi, soprattutto di sponda grottagliese, senza tettoia a differenza dei locali, ai quali dedicheranno comunque due striscioni di sfottò. Bellissimo e spontaneo il coro “Fede granata in gradinata, vogliamo sempre la maglia sudata…” che parte dal settore della squadra ospitante, sulle note de “Il ragazzo della via Gluck”, coro storico del “Grifone” versione anni ‘90.
La gara si protrae fino al secondo tempo supplementare nel quale, dopo una rocambolesca contesa durata 120 minuti, la spunta il Rutigliano, al quale basta il 2-2 in extremis, in virtù del miglior piazzamento nella regular season.
Nel finale, per evitare il contatto tra tifoserie, ai rutiglianesi è impedito il deflusso prima della ripartenza dei pullman grottagliesi.
Un pomeriggio diverso, dunque, all’ombra del calcio di provincia, quello che nasce, cresce e si sviluppa nei campi polverosi, dove fatica non fa rima con business e dove il posto al sole è un pallone in fondo alla rete, e non un contratto milionario.
Concludo ringraziando gli amici Nunzio e Filippo per l’ aiuto sulla cronistoria del tifo rutiglianese e Gianni S. per la solita disponibilità, ogni qualvolta mi trovo in zona.
Testo e foto di Gianluca De Cesare e Rocco Denicolò.