Allo Stadio Ceppi di Ruvo di Puglia va in scena la partita di Coppa Puglia tra la Ruvese ed il Terlizzi. A portarmi nella cittadina è la Ferrovia Nord Barese oppure detta Ferrotramviaria. Il servizio che offre la compagnia è impeccabile, treni moderni con tanto di aria condizionata e bagni funzionanti mi accompagnano in perfetto orario da Bari a Ruvo, dove sono circa dieci minuti a separare la Stazione e lo Stadio.

Lì, la porta è aperta: la partita tra le due cittadine separate da un paio di chilometri di strada si gioca alle 15.30 di Giovedì. L’ingresso è libero, non ci sono né controlli né biglietti e nemmeno un Bar. E di tifoserie organizzate non vi è nemmeno una traccia. Questo dice tutto sull’importanza di questa gara – e questo dà soprattutto ragione ai miei amici che mi chiedono, cosa che facesse un turista Svizzero in un posto e ad una partita di questo tipo.

La risposta è semplice: sono la passione ed il fascino del gioco al pallone che mi portano a Ruvese-Terlizzi così come mi hanno portato in tantissimi altri campi visitati in Italia e fuori. Ogni scena che si verifica in campo non si è mai verificata prima, ogni gol è qualcosa di nuovo, ogni Tribuna trasmette una vita, seppur oggi ci siano a malapena un’ottantina di spettatori. Questi, però, non rimpiangeranno di essere venuti qui. La partita inizia subito con un gol del Terlizzi, seguito da due reti dei padroni di casa. Quel che i ragazzi disegnano sull’erba artificiale di Ruvo diverte. È ovvio che preferirei uno spettacolo di Curve a corollario, qui però la cosa è diversa.

Complice l’assenza di un Bar allo Stadio, all’intervallo mi reco ad un Barettino vicino per comprare birra. Una volta tornato dentro, intravedo la presenza di due Carabinieri. In Tribuna, la gente prende a distanziarsi per le note normative Covid, ma alla fine gli agenti erano lì solo a guardare uno spezzone di partita. Che rimane molto divertente: in questa seconda frazione è il Terlizzi a ribaltare il risultato, dal 2-1 si va al 2-3. E non è tutto, anzi. Da qui parte lo show del ruvese Mascoli, un ragazzo con i capelli lunghi ed il mancino preciso. Prima pareggia i conti con una punizione micidiale da circa 30 metri. Poi porta di nuovo in vantaggio i suoi grazie ad un angolo trasformato direttamente in goal.

Tutto questo avviene mentre i ragazzi qualche gradino sotto di me si rullano una canna e la signora alla mia sinistra non smette mai di incitare i padroni di casa. E questa volta il vantaggio è definitivo e porta alla vittoria la Ruvese. Che segna un altro gol e vince la rocambolesca partita per 5-3. Dopo la partita mi reco nel centro di Ruvo dove forse sarò l’unico turista in giro, ma mi sento comunque benissimo. Sia per il bel bar accanto alla vecchia Concattedrale che per la partita appena finita di vedere: sì, il calcio ha sempre il suo fascino. E sempre lo avrà.

Remo Zollinger