Con un lungo striscione di benvenuto nei pressi della curva ospite, gli ultras della Samb accolgono i fratelli Riminesi: “1978-2018 due tifoserie, due squadre, due città… Samb e Rimini fratelli per l’eternità”. Esattamente 40 anni fa infatti, nasceva questa storica amicizia tra le due tifoserie, divenuta poi un vero e proprio gemellaggio quando il movimento ultras ha preso definitivamente piede radicalizzandosi nella maggior parte delle curve italiane.
Eppure nel passato, come i “vecchi” ricordano, non era affatto amichevole il clima di San Benedetto: chi aveva avuto modo di venire al “Ballarin” negli anni ‘70, ricorda che qualche sberlone fra tifosi e qualche ombrellata attraverso la rete faceva parte del corollario tipico di una trasferta in quegli anni; poi evidentemente è scattata la classica scintilla tra esponenti di spicco delle due tifoserie e venne sepolta l’ascia di guerra per far posto ad un’amicizia poi rivelatasi fra le più durature del panorama, in cui le varie generazioni di ragazzi succedutisi in curva, oggi diventati uomini, non hanno mai lasciato morire quella fiamma.
Certo ci sono state annate in cui i rapporti sembravano intiepiditi, con le due squadre impegnate in differenti campionati e l’assenza dei cellulari in primis, poi delle varie piattaforme social che hanno fortemente incentivato la comunicazione costante fra due realtà che comunque, nel frattempo avevano anche conosciuto vari ricambi generazionali, la morte e la nascita di diversi gruppi ultras nelle due curve. Non sono comunque mai mancate negli anni le rispettive visite di rappresentanza, sia da una parte che dall’altra, sia in partite di cartello che in qualsiasi occasione permettesse di condividere emozioni, talvolta positive e altre negative, tanto in ambito calcistico quanto nella vita di tutti i giorni.
Quest’oggi, davanti a poco più di 2.200 spettatori, i Riminesi tornano al “Riviera delle Palme” dopo l’ultima confronto in campionato nel 2010-11 in serie D, allorquando però parte dello stadio, settore ospite incluso, risultava inagibile e i biancorossi vennero fatti accomodare in tribuna. Forse era lecito attendersi una presenza maggiore da parte riminese, vista la sempre piacevole atmosfera con cui vengono accolti dalla tifoseria rossoblù e i festeggiamenti per il ragguardevole traguardo di 40 anni di amicizia. Critica che ovviamente va rivolta agli assenti, non già a chi – come gli ultras – segue sempre la squadra.
Negli ultimi anni purtroppo, le presenze negli stadi stanno calando vistosamente, solo poche piazze storiche riescono a far registrare buone affluenze, magari incentivati da situazioni particolari, ma in genere le politiche dei prezzi, costi di viaggio non altrettanto sostenibili e orari e giorni delle partite sempre più scomodi non arridono certo a chi ama ancora viaggiare in trasferta, senza considerare la sempre più ampia offerta televisiva, oltretutto più comoda logisticamente e economicamente molto più sostenibile. A chi oggi ancora va in trasferta, gli si dovrebbe andare a stringere la mano uno per uno.
Tornando alla partita odierna, la Curva Nord Massimo Cioffi presenta sostanziali novità tra gli stendardi appesi in balaustra: accantonato il progetto del gruppo unico e deposto il bellissimo striscione ULTRAS SAMB, in curva sono tornate le pezze di piccole dimensioni anche per sottostare ad autorizzazione alcuna.
I tifosi Riminesi, rappresentati da RWS e Vecchia FAB, espongono il lungo striscione: “Orgogliosi di ciò che nacque 40 anni fa, Samb e Rimini uniti contro ogni avversità”, sinceramente applaudito dai locali e condito da cori reciproci di fratellanza. Allo stesso modo, da entrambe le parti vengono scanditi cori che chiedono giustizia per Luca Fanesi, coinvolto in una brutta storia nel post partita di Vicenza, dove oltre ad essere ridotto in fin di vita (dalla polizia secondo i tifosi, per una caduta accidentale secondo i PM), ha dovuto subire pure gli strascichi giudiziari che, con una pioggia di diffide, hanno colpito tanti altri ragazzi dello stesso gruppo di cui Luca faceva parte.
Gli unici cori di astio sono rivolti alle due tifoserie bianconere rivali, ossia quelle di Ascoli e Cesena. Sul campo è la squadra di casa a trovare il goal vittoria nei minuti finali, proprio sotto la curva nord che accende svariate torce per festeggiare. Molta attiva la zona degli IRR, tra torce e bandierine del gruppo.
Al triplice fischio, anche i giocatori della Samb si distinguono per un gesto tanto bello quanto inusuale: infatti, prima di andare sotto la propria curva per festeggiare, si portano sotto il settore ospite per salutare i Riminesi presenti, ricevendo dagli stessi applausi. Dopo di che è la volta della Curva Nord che con i propri calciatori intonano il vecchio coro “Gino prepara lo spino…”, tradizionale cavallo di battaglia dei rossoblu. La serata prosegue tra i ragazzi delle due curve, chi a cena, chi in giro nei pub del centro storico tra aggregazione, birre e cori dai quali si congedano dandosi appuntamento al ritorno in terra Romagnola, per ricambiare questa bella accoglienza e perpetuare questa bellissima amicizia.
Gilberto Poggi