Il derby della Lanterna ha sempre un suo fascino irresistibile. Anche se sul rettangolo di gioco la sfida è avara di emozioni, sugli spalti ci pensano comunque gli ultras a dare spettacolo, con un tifo intenso e coinvolgente.

Sarà anche lo stadio di Genova che, con la sua particolare struttura “all’inglese”, rende l’atmosfera sicuramente  più elettrizzante e particolare. Sarà la trascinante passione dei tifosi delle due compagini che fa sembrare il tutto così attraente. Fatto sta che quello di Genova è, a ragion veduta, uno dei derby calcistici più sentiti del mondo, ed assistere, quindi, ad una di queste sfide risulta essere sempre un’esperienza assolutamente indimenticabile.

Con queste premesse e le conseguenti aspettative, sabato sera mi sono quindi recato a Genova per poter partecipare, per la mia prima volta, a questo evento. E devo dire che non sono rimasto assolutamente deluso da quanto ho avuto modo di ammirare all’interno (e all’esterno) dello Stadio Ferraris. Tutt’altro.

Varco il casello autostradale di Genova Est intorno alle 17. Mancano ancora diverse ore al fischio d’inizio, ma le strade sono già piene di sostenitori delle due squadre, tutti bardati, orgogliosamente, con i propri colori. Molti tengono per mano anche dei bambini, che sventolano festosamente bandierine blucerchiate o rossoblù. L’atmosfera è davvero molto bella e, viste già le tantissime persone presenti nei pressi dello stadio, fatico, e non poco, a trovare un parcheggio per la mia auto.

Dopo aver finalmente posteggiato riesco quindi a passeggiare tutto intorno allo stadio, dove diversi gruppi di sostenitori e appassionati sono già riuniti in attesa di entrare all’interno dell’impianto sportivo genovese. C’è chi canta a squarciagola, c’è chi beve allegramente e chi mangia qualcosa in vista della lunga serata. Nelle zone subito a ridosso delle due gradinate, i tifosi più appassionati scaldano la voce. Esplodono diversi petardi e appaiono anche alcuni fumogeni, mentre cori in sostegno della propria squadra o di insulti verso gli avversari di sempre, vengono lanciati continuamente.

Il mio ingresso si trova proprio a centro dello stadio, e da questa posizione, in attesa che i tornelli vengano aperti, posso udire distintamente le due fazioni che intonano i propri inni.

Lo stadio si riempie pian piano. La società ospitante è la Sampdoria, e quindi la stragrande maggioranza dei tifosi presenti in questo settore, indossano i colori blucerchiati. Ma ci sono anche diversi tifosi di fede genoana che si accingono a prendere posto sugli spalti. La Gradinata Nord, feudo degli ultras del Genoa, si riempie un po’ prima rispetto a quella blucerchiata. Ma in entrambi i settori fervono i preparativi per le coreografie che accoglieranno le squadre in campo. Dalla mia posizione posso vedere distintamente i tifosi delle due le squadre intenti alla sistemazione e alla verifica degli ultimi dettagli. Alternando il tutto al lancio di alcuni sporadici cori contro i proprio dirimpettai, soprattutto quando i giocatori entrano in campo per verificare le condizioni del manto erboso e, successivamente, per il riscaldamento.

Quando mancano ormai solo pochi minuti all’ingresso delle formazioni in campo i primi striscioni, della coreografia, vengono srotolati. Uno di questo, nella gradinata genoana, è in lingua latina, e recita testualmente “RESPUBLICA SUPERIOREM NON RECOGNOSCENS”. Dalla parte opposta, però, è subito pronta la risposta, evidentemente a causa della classica soffiata, grazie alla quale i sostenitori doriani hanno potuto conoscere il tema della scenografia rossoblu. Ed ecco quindi che sulla balaustra più alta dello Gradinata Sud, gli ultras blucerchiati espongono lo striscione “CANTI IN INGLESE, NON SAI IL GENOVESE, CI PROVI IN LATINO… GENOANO SENZA IDENTITÀ”, con chiaro riferimento appunto alla scritta latina della coreografia genoana di questa sera.

L’impianto audio dello stadio, intanto, diffonde, a tutto volume, le prime note del celebre inno doriano, “Lettera da Amsterdam”, e mentre lo stadio si colora di blucerchiato, le due gradinate iniziano il proprio spettacolo. La Gradinata Nord si tinge interamente di rossoblu, grazie all’ausilio di migliaia di cartoncini colorati ed alzati dai tifosi assiepati sugli spalti. Al centro il simbolo di Genova e due velieri, con chiaro riferimento alla storia di questa città. Un messaggio che viene eloquentemente specificato anche nello striscione esposto nella parte bassa della gradinata: “COSÌ NELLA STORIA, COSÌ NEGLI STADI”.

Nel settore più caldo del tifo doriano, invece, l’enorme scritta “U.C.  SAMPDORIA” appare al centro del settore, tutto contornato da tantissime bandiere blucerchiate e dall’accensione di diverse torce e fumogeni.
Da segnalare inoltre la coreografia realizzata nella parte centrale dello stadio, quella di fronte alla mia postazione, effettuata grazie ad alcune pettorine e all’ausilio di alcune bandiere, che tingono gran parte del settore con i colori sociale della Sampdoria. Mentre, ad inizio del secondo tempo, la gradinata blucerchiata ne realizza anche una seconda, di coreografia, con alcuni teloni a strisce, con i colori sociali della Sampdoria, che scendono in verticale, dall’alto verso il basso, del settore. Il tutto completato dalle bandiere blucerchiate e dall’accensione di altre torce e fumogeni.

Lo spettacolo offerto dalle due tifoserie è mozzafiato. Ed il tifo delle due fazioni non è da meno. Tanta intensità e continuità da entrambe le Gradinate, con diversi cori di insulti reciproci e a sostegno dei propri undici in mezzo al campo. E mentre le squadre, sul rettangolo di gioco, faticano ad esprimersi e a regalare emozioni, sugli spalti i tifosi offrono uno spettacolo unico, con un tifo davvero di alto livello.

Diversi sono poi gli striscioni di sfottò, soprattutto di matrice genoana, esposti nel corso della partita. Verranno inoltre esplosi diversi petardi e accese varie torce e vari fumogeni in diverse zone delle due curve. Mentre il sostegno delle due tifoserie non diminuisce mai di intensità. E anche quando l’arbitro decreterà la fine delle ostilità con il triplice fischio, le due gradinate continueranno a cantare a squarciagola. Regalando emozioni a chi, come il sottoscritto, non può che lustrarsi gli occhi davanti a tutto questo.

Sul rettangolo di gioco, come detto, le emozioni sono pressoché nulle. Le squadre si affrontano prevalentemente nella parte centrale del campo e gli estremi difensori non vengono quasi mai impegnati. Nel secondo tempo la Sampdoria sembra essere leggermente più intraprendente rispetto agli avversari, ma non accade davvero nulla di rilevante e la sfida termina quindi con un pareggio a reti bianche ed entrambe le squadre che vanno a ringraziare i propri tifosi per il sostegno ricevuto nel corso della partita.

Daniele Caroleo.