In data 31 maggio la Corte di Cassazione ha annullato 6 obblighi di firma ad altrettanti tifosi del Sassuolo per i Daspo comminati a seguito della gara giocata dai neroverdi a Carpi, o per meglio dire a Modena, visto che quella volta si giocò al “Braglia” per i lunghi lavori di adeguamento che hanno coinvolto il “Cabassi” in questi anni.

I 6 tifosi, assistiti dall’avvocato Giovanni Adami del Foro di Udine e dall’avvocato Riccardo Capacci del Foro di Modena, hanno beneficiato più specificatamente di 5 annullamenti totali per violazione del diritto alla difesa: come nel caso delle recenti 11 firme annullate ai padovani, la notifica dell’obbligo di firma è avvenuta senza che fossero intercorse 48 ore dall’erogazione del daspo, termine utile e necessario alla difesa per produrre e presentare una memoria difensiva. L’altro annullamento, che potremmo definire “parziale”, consta di un rinvio al Gip di Modena affinché la posizione del daspato venga riesaminata: in questo caso la memoria difensiva è stata presentata, ma il Gip nel suo provvedimento non ne fa riferimento alcuno, come se non esistesse, come se non l’avesse letta e quindi non avesse valutato la tesi difensiva.

A quel Carpi-Sassuolo seguirono ben 38 diffide (29 di un anno e 9 di cinque anni) che finirono, in maniera abbastanza ovvia, per assestare un durissimo colpo alla piccola realtà sassolese. Non a caso, di lì a poco la Curva Nord emise un comunicato di sospensione delle proprie attività.