Quasi un testa coda tra le due squadre visto che l’Empoli deve guardarsi attentamente dal trio di fondo classifica, mentre il Napoli è in piena corsa Champions. Tifoserie con sentimenti altrettanto opposti: il Napoli è uscito dalle coppe europee a testa alta ed ora può concentrarsi sul campionato, l’Empoli vive un difficile momento con la vittoria che manca da troppo tempo ed anche in questo pomeriggio raggranellare punti, sulla carta, sembra impresa difficilissima.
Presenza napoletana corposa, tantissimi sono i tifosi di fede azzurra che certificano la loro presenza al Castellani. Molte famiglie e bambini, con abbigliamento griffato Napoli, si aggirano nei dintorni dello stadio per prendere poi d’assalto la Curva Nord, buona parte della tribuna e naturalmente il settore ospite. I quattro spicchi del settore destinato comunemente alla tifoseria ospite sono quasi esauriti, in quello centrale si sistemano gli ultras partenopei tesserati, mentre negli altri trovano posto tifosi e sportivi. Numericamente si può parlare di una autentica invasione, anche se a ben vedere gli ultras in questo caso rappresentano una minoranza.
Nel settore si notano diversi striscioni appartenenti ai club sparsi nello Stivale, gli ultras invece si identificano con alcune pezze che per la prima parte del primo tempo sono tenute attaccate alla balaustra ma in maniera non visibile. Solamente a partita ampiamente iniziata, con l’ingresso nel settore di alcuni ritardatari, le pezze sono state mostrate ed il tifo ha subito una discreta accelerazione.
I napoletani si presentano come sempre molto agguerriti, poco spazio all’estetica e molto di più alla sostanza. I cori sono ben coordinati da un unico lanciacori e la risposta dei presenti è decisamente buona con tante belle mani alzate e con la voce che è assoluta protagonista della giornata. Tanti cori a ripetere, tanti battimani, i napoletani quando cantano sono un bel sentire ed un bel vedere e quando verso metà tempo arrivano anche i ritardatari, l’impennata del tifo è palpabile con l’aggiunta di qualche bandiera che colora il settore.
Oltre ai classici cori per la squadra, alla quale viene chiesta insistentemente la vittoria, i napoletani non dimenticano i propri diffidati così come hanno parole di fuoco contro i nemici di sempre, romanisti e juventini su tutti. A tal proposito, simpatico lo striscione esposto dopo l’assegnazione dei due calci di rigore assegnati al Napoli, “Rigore per la Juve”, poi riproposto nel momento del coro “Chi non salta è juventino” che coinvolge letteralmente tutto lo stadio, Maratona esclusa. In effetti, se i cori a sostegno della squadra sono praticamente solo a carico dello spicchio centrale, quando c’è da menzionare i nemici storici la risposta del resto del pubblico è compatta e decisa, a testimoniare che certe rivalità sono conosciute e molto sentite anche per chi non è ultras in senso stretto. Ridurre tutto ad una “guerra” tra ultras è quanto di più limitativo e semplicistico ci possa essere, errore che viene fatto, molto spesso sapendo di sbagliare, da troppi pseudo esperti di calcio e di stadio, magari informatissimi e conoscitori di moduli, tattiche e preparazione atletica ma incapaci di andare più in là di riflessioni da bar. Il pensiero comune in materia, del resto, è dilagante al punto che viene assunto come verità assoluta.
Gli Empolesi come al solito si schierano in Maratona inferiore. Ad inizio partita mostrano uno striscione verso la squadra, alla quale chiedono un cambio di rotta e qualche risultato in più: il percorso verso la salvezza è ancora lungo e malgrado il vantaggio c’è da dire che ci si aggrappa più ai demeriti altrui che ai meriti propri. Tifo che parte piuttosto bene anche se sul campo, il Napoli sembra spazzare via l’Empoli in un batter d’occhio: il primo tempo termina con la squadra di mister Sarri avanti di tre reti, aspetto che condizione parzialmente il tifo degli empolesi, infatti a sostenere la squadra resta lo zoccolo duro mentre il cosiddetto contorno è praticamente nullo.
Ultras azzurri che si fanno comunque notare: quando c’è da riposare un po’ la voce, dalla Maratona spuntano un paio di striscioni, uno per ricordare il gemellaggio con gli Ingrifati Perugia, l’altro per ricordare Dax, ragazzo barbaramente ucciso per motivi extra calcistici. Bandieroni e bandiere colorano la Maratona, la sciarpata provata non riesce alla perfezione, poi il tifo ha un impennata quando la squadra rimonta il più nobile avversario arrivando ad un passo dall’impresa di strappare un punto.
Il Napoli torna comunque a casa con i tre punti in saccoccia, il pubblico di casa mastica amaro ma resta comunque soddisfatto della prova offerta dai propri undici.
Valerio Poli.