Poco più di 12.500 persone è il numero registrato al botteghino per l’incontro Spal-Torino. Pecca di giornata l’orario di disputa della partita (12:30), con un campionato di Serie A (e non solo) ormai indirizzato sempre di più verso la soluzione “spezzatino”.


Arrivato in zona stadio, mi rendo conto di trovare alcune novità a livello di sicurezza, con un notevole aumento delle attività di prefiltraggio e diversi divieti di transito, istituiti all’inizio del 2019 in occasione nel derby contro il Bologna.


La curva di casa è esaurita in ogni ordine di posto già dalla campagna abbonamenti. Il bandierone col volto di Federico Aldrovandi domina al centro della curva; una figura che in certi stadi, per “motivi di sicurezza” addirittura non si può esporre, chissà poi in nome di quale pericolo.


Tantissime pezze, due aste, diversi bandieroni e tanto volume a livello canoro accompagnano l’ingresso delle due squadre in campo: grazie anche all’aiuto della struttura della curva, il sostegno per i biancazzurri di casa è veramente possente e assordante. La sciarpata finale, a mio giudizio, è la cosa da segnalare di più per la tifoseria di casa.


Settore ospiti con pochi spazi vuoti (poco più di 1.000 presenze), ma abbastanza deludenti come tifo e partecipazione. Il tifo per i granata si limita alla zona dove presenzia lo storico striscione con il teschio al centro, vale a dire quello degli Ultras Granata, mentre il resto del settore si limita a cantare solo in poche occasioni.

Al fischio finale il risultato tra Spal e Torino è di 0-0. Concludo l’articolo segnalando l’assoluta indifferenza tra le due tifoserie.

Luigi Bisio