A volte non si tratta di scrivere di ultras o di questa o quella tifoseria; si tratta di raccontare una bella storia, o anche più d’una dentro una partita, se ne capita l’occasione.

La storia è quella di una squadra virtualmente retrocessa a quattro quinti di campionato disputato, praticamente in fondo alla classifica per tutta la stagione. Una squadra con diverse partecipazioni in Serie A in tempi ormai andati, ma una tradizione comunque importante.

A fine marzo il Legnano era ultimo con 15 punti fatti ad appena 7 giornate dalla fine. I playout un miraggio, la retrocessione una quasi certezza. Eppure.

Eppure, nelle ultime 6 partite di campionato, la squadra si è trasformata, totalizzando 14 punti su 18 a disposizione, vincendo in casa del quotatissimo Varese e non sbagliando più un colpo.

Ci si ritrova così all’ultima giornata con il Legnano terzultimo a cui basta una vittoria per assicurarsi i playout, con l’incognita di non sapere con chi e se col vantaggio o meno del fattore campo (lo spareggio sarà a partita secca in casa della squadra meglio classificata che, per salvarsi, può permettersi il lusso di pareggiare). Resta un ultimo ostacolo per scongiurare al 100% la retrocessione diretta, ovvero il Casale, squadra che non ha più nulla da chiedere a questa stagione.

In realtà la sfida tra i lilla lombardi e i nerostellati piemontesi non è esente da un certo fascino. Il primo scontro in Seria A tra Legnano e Casale si giocò in terrà monferrina il 19 Ottobre 1924 e in provincia di Milano il 15 Febbraio nel 1925. Gli incontri nella massima serie tra i due sodalizi si replicarono nelle stagioni 1925/26, 1928/29, 1930/31. Altra epoca, quella delle genesi del calcio che, ancora oggi, tutto deve al triangolo Liguria-Piemonte-Lombardia.

Il contesto oggi è completamente diverso. Le categorie più anonime. Tuttavia anche il match di oggi ha un suo peso specifico, trattandosi, appunto, di una partita di importanza vitale per il Legnano.

La società lilla, appena rinnovatasi, ha aperto le porte al proprio pubblico e l’ingresso alla partita è completamente gratuito. La città del Palio risponde assai bene e la presenza complessiva si attesta intorno agli 800 spettatori.

La tifoseria capitanata dai Boys Lilla l’ho vista da poco in quel di Varese (dove è cominciato il vero exploit legnanese) ed in qualche occasione nelle precedenti stagioni, mentre, per quanto mi riguarda, i casalesi sono una prima assoluta.

Sugli stellati, pur sapendo di parlare di una buona tifoseria, non so cosa aspettarmi: da una parte la stagione agonistica è già mentalmente alle spalle, ma le tifoserie in questo girone sono poche e averne una davanti può costituire uno stimolo in più.

All’atto pratico, la partita vivrà di due stati d’animo opposti.

Anticipo subito quel poco che c’è da dire sui casalesi: presente la sola pezza dei Boys Casale, con circa una quindicina di ragazzi dietro più un’altra trentina di tifosi sparsi per il settore. La loro presenza si limiterà ad un singolo coro (contro i legnanesi) e alle esultanze al gol. Per il resto, veramente nulla da segnalare.

Dall’altra parte si gioca una partita decisiva per la storia del club, e come tale viene vissuta. I Boys Legnano intraprendono un breve corteo dal loro ritrovo fino allo stadio.

Sistematisi sugli spalti, gli ultras di casa alzano sin dal prepartita la voce, forti dell’ottimo numero di effettivi.

Ad inizio partita la Curva Nord srotola un bandierone con un’araba fenice che regge lo stemma del Legnano, a simboleggiare la rinascita della squadra in questa stagione. Gli striscioni a corollario recitano “Dalle ceneri risorgeremo”. Tutto lo spettacolo viene contornato da bandierine lilla.

Sin dal primo minuto l’intensità degli ultras di casa è su livelli più che buoni: nonostante non tutti i presenti siano degli habitué in curva, il gruppo appare compatto dalla prima all’ultima fila, e i cori sono conosciuti da tutto il contingente.

Come di consueto, i battimani coinvolgono tutto il settore; il colore non manca mai grazie alle numerose bandiere e ai due bandieroni presenti in tutte le gare. Il tamburo resta uno strumento irrinunciabile per dare il ritmo corretto a tutti i convenuti.

La prova degli ultras di casa parte bene nel primo tempo per andare in crescendo dopo, quando il campo comincia a sorridere a chi ha veramente bisogno di punti. Il secondo tempo, de facto, diventa un’apoteosi lilla.

Da segnalare i rapporti poco cordiali tra le due sponde. La Curva Nord dedica anche due striscioni ai rivali: “Con la nebbia eravate più belli” e “Domenica stadio addobbato, mercoledì striscione piegato”, entrambi riferiti alla partita disputata nel girone di andata. Saluti lilla, a più riprese, anche ai rivali bustocchi.

Ad onor del vero, il Casale non regala proprio niente. Se nel primo tempo il vantaggio dei padroni di casa al minuto 33 (grazie ad un gol in contropiede di Ianni Felipe, che esulta, seguito dai compagni, sotto la curva) sembra mettere in discesa la partita, il ritorno nerostellato nella ripresa fa venire i sudori freddi a molti tifosi accorsi al Mari.

Infatti, grazie ad un penalty decretato dal sig. Castorina, gli ospiti pareggiano al 58°: l’esultanza di Principe e dei suoi compagni, rivolta esplicitamente ai propri tifosi, fa ben capire le intenzioni di chi non vuole sentirsi dire di essere sceso in campo già in vacanza.

Passano appena 7 minuti e Ianni Felipe realizza a sua volta un penalty concesso al Legnano: 2-1. Il sole prende il sopravvento dopo una giornata nuvolosa. E la giornata sembra tingersi ancora più di sereno, per i lilla, quando, al 68°, Laraia fa letteralmente esplodere il Mari.

Tutto finito? Macché. Quando mancano 4 minuti al recupero e la Nord è già da diverso tempo intenta a festeggiare i playout raggiunti, Cardini rimette in discussione la partita. Al primo minuto di recupero i piemontesi rischiano seriamente di pareggiare, ma alla fine arriva un fischio veramente liberatorio per tutti gli spettatori di fede lilla: il Legnano ha evitato la retrocessione diretta, si piazza quartultimo e ora affronterà la Bustese di Busto Garolfo, ad una decina di chilometri di distanza. Non ci sarà il vantaggio del campo né nel doppio risultato, ma sicuramente quello di contare su una tifoseria che, in questo momento, risulta veramente carica.

La storia da raccontare è questa. Certo, manca ancora il finale, tutto da scrivere e ancora incerto. Eppure l’impresa della squadra di mister Tomasoni già così è una bella pagina di calcio.

Chiudo questa tifocronaca ringraziando i ragazzi di Legnano per l’ospitalità a fine gara. Al di là della partita, che lascia il tempo che trova, è bello ritrovare un mondo ancora fatto di rapporti umani, di idee, di aggregazione, di birre e di qualche risata.

Stefano Severi.