Alle 16.20 lascio il “Poli” di Molfetta dopo aver assistito per 65 minuti alla partita tra Molfetta e Barletta. Un amico mi porterà al Campo Sportivo di Palese dove assisterò ad una partita dell’Ideale Bari. Per me, nonostante la categoria bassa, è un appuntamento importante: i progetti di Calcio Popolare mi affascinano molto ed e un piacere assistere a una partita di questo tipo. Non sono sempre e necessariamente i grandi Stadi e le grande Curve a trasmettere emozioni di un certo spessore.

Sogno che possano nascare progetti di questo tipo a Bergamo, a Torino, ovunque!“, mi dice l’amico durante i 20 minuti di macchina che separano Molfetta e Palese. L’ipotesi è anche interessante, ma finora sono poche le realtà del Calcio Popolare. A Bari una di queste è nata nel 2012, dopo l’ennesimo schiaffo subito dai tifosi con la Tessera del Tifoso. In questo momento l’Ideale si presenta molto solido: lo zoccolo duro è sempre presente e si aggira attorno alle cento presenze (a volte anche di più); la squadra è candidata alla promozione in Prima Categoria, visto che attualmente occupa il terzo posto in classifica. Tutto questo “nonostante non paghiamo niente a nessuno, noleggio del campo a parte”, specifica l’amico.

“E tutti quanti spingono e bevono, bevono, e tutti quanti spingono e bevono per te: Ideale alè”. Dopo circa 70 minuti scattano momenti di pura goliardia sui pochi spalti del Campo “Gioacchino Lovero” di Bari – Palese. L’Ideale sta vincendo per 4-0 (alla fine sarà di 5-0 il risultato) e i ragazzi sugli spalti si stanno divertendo. Cantano anche cori tipici da pullman in trasferta, dai toni faceti, alternandoli a cori “normali” sempre sotto la guida di due lanciacori seri e attenti. Danno tutto e lo fanno in modo assai scrupoloso: “Dai, chiudiamo i buchi!” dicono dopo l’intervallo, quando la Curva non è ancora compatta come vogliono; “Alzate le mani o il coro non parte”, è la replica successiva per invogliare la partecipazione al tifo.

Non ho assolutamente l’impressione che l’Ideale sia per loro solo un banale passatempo, solo qualcosa con cui sfogarsi un po’. L’attaccamento c’è ed è quello viscerale anche se in campo non c’è il “vero” Bari con cui tutti questi ragazzi sono cresciuti. Eppure è tangibile, l’Ideale è un progetto strutturato e in cui credono molto, non un gioco da portare avanti per un paio di anni e poi smettere. Forse, è quello che mi auguro, questi ragazzi hanno appena cominciato a vivere i migliori anni dell’Ideale Bari e altri saranno prossimi a venire con tali premesse.

Giunto in albergo, dopo un paio di pinte in un pub barese, mi perseguita ancora un loro coro: “…e non c’è donna che possa competere, e non c’è stella che brilli più di te, a me mi basta saper che è domenica, e che ritorno di nuovo da te”. Sono contento di quanto visto a Bari, anche se mi sono perso Monopoli – Andria, partita oggettivamente molto più gettonata.

Il Calcio Popolare, nella migliore delle ipotesi, è destinato a grandi cose se non ci saranno autorità a mettersi di traverso anche qui. Finora, per fortuna, questi oscuri presagi sembrano ancora ben lontani dall’arrivare e quindi non posso fare altro che augurare il meglio all’Ideale Bari e, ovviamente, anche alle altre realtà di Calcio Popolare. 

Remo Zollinger.