Andare in trasferta senza tessera continua ad essere uno sport per i più tenaci, oppure per i più temerari. Ormai le possibilità di entrare in un settore ospite sono ridotte al lumicino e solo il buonsenso degli addetti ai lavori può scardinare un sistema che, nonostante faccia acqua da tutte le parti, viene fortemente portato avanti da chi, evidentemente, ha interessi altri a proseguire per la suddetta strada.
Gli ultras pisani vanno avanti fortemente decisi nel diniego alla tessera del tifoso, perciò per loro fare ingresso in un settore ospite è cosa alquanto inattesa ma altrettanto gradita. La partita di questo pomeriggio mette tutti d’accordo: Pontedera è in provincia di Pisa, perciò diventa arduo fare una netta distinzione tra ospiti e tifosi di casa secondo i canoni dell’Osservatorio. Se si vuol cercare il pelo nell’uovo, alcune decisioni potevano essere prese per impedire o limitare la presenza degli ospiti, ma voglio pensare che l’eventualità non sia neanche balenata nella mente di qualche “esperto” del caso: tra le due tifoserie vige una reciproca indifferenza, anche se non manca chi, pur tifando Pisa, vede con una spiccata simpatia il cammino del Pontedera e viceversa.
Come era lecito aspettarsi, presenza ospite che risulta essere numerosissima: i tifosi neroazzurri occupano praticamente quasi tutto lo stadio, visto che anche in tribuna coperta non mancano di prender posto tifosi pisani.
Gli ultras arrivano poche decine di minuti prima del via, attaccano lo striscione “Mau ovunque” ed al lato di questo compaiono le consuete pezze. Sull’altro versante, gli ultras granata sono particolarmente carichi, già nel prepartita cantano qualche coro e dai movimenti si capisce che sarà allestita una coreografia. Anche in questo caso diverse pezze granata marcano il territorio ed un buon numero di ultras si sistema dietro di queste per dare il “la” alle danze.
Qualche coro prima dell’ingresso in campo da parte di entrambe le tifoserie, poi finalmente si arriva alle coreografie proposte: gli ospiti si fanno notare per lo striscione “Diffidati presenti” attorniato da bandiere bianco-blu-nere dietro le quali viene accesa pure qualche torcia, i padroni di casa fanno sfoggio di una coreografia con cartoncini granata e bandierone centrale. Entrambi gli spettacoli sono visivamente buoni, tutto già visto e rivisto ma indubbiamente non è questo il momento storico per aspettarsi novità in campo coreografico: a certe latitudini portare dentro lo stadio una bandiera può essere un compito più arduo del previsto.
Gli ultras granata partono con il piede giusto e per non farsi mancare nulla, organizzano pure una sciarpata con risultati più che discreti, poi incitano al meglio la squadra non mancando di prendere di mira i rivali, ponsacchini in primis, anche se qualche offesa viene indirizzata pure agli ultras di Viareggio e Cecina, tanto per mantenere vive delle rivalità che per motivi diversi oggi non possono essere alimentate a dovere.
Gli ultras ospiti sono pressati come sardine nel loro settore e visivamente sono un muro umano. Il tifo è un po’ altalenante, alcuni cori ricevono una degna risposta, altri sono solo ad appannaggio dell’ala più attiva del tifo. A livello di colore si fanno apprezzare per qualche bandiera sventolata e per qualche torcia accesa, ma in definitiva è la voce ad essere la regina del pomeriggio.
Nel secondo tempo, seconda coreografia degli ultras locali, che usano coriandoli e rotolini di carta per farsi notare, mentre gli ospiti ripropongono lo striscione di inizio partita senza il contorno di bandiere ma solo con un paio di torce accese.
Sul terreno di gioco la partita non è affatto bella, è sì combattuta ma le azioni da rete scarseggiano. In più una fastidiosa pioggia comincia a cadere con insistenza annacquando i bollenti spiriti. Il tifo non ne trae beneficio, gli ospiti viaggiano tra alti e bassi anche se non ci saranno mai momenti di silenzio assoluto, lo zoccolo duro continua a credere alla vittoria e non manca di chiederlo ad alta voce. Anche i padroni di casa si fanno sentire chiaramente, ed anche se inferiori per quanto riguarda i numeri in gioco, riescono comunque a svolgere il proprio compito in maniera esemplare.
Il finale di gara vede il Pontedera cercare con più insistenza la vittoria, il tifo granata alza i decibel ma il risultato non si sposta da quello di partenza.
Al triplice fischio del direttore di gara, i tifosi pisani coprono la squadra di fischi mentre gli ultras chiedono a gran voce gente che lotta ed un maggiore impegno. Sull’altro versante, gli ultras granata esultano come avessero vinto la partita ed in effetti il risultato di pareggio è quanto mai gradito anche se, per come è andata la gara, non è assolutamente rubato.
Lotito non sarebbe affatto contento del risultato maturato sul campo, chi invece crede in un calcio pulito, guarda con simpatia ad una “piccola” che compie uno sgambetto al più quotato avversario. Questione di punti di vista, ma quello di Lotito può benissimo non esser condiviso.
Valerio Poli.