Terz’ultima giornata di campionato per il torneo cadetto ed oggi al “Liberati” è di scena Ternana – Palermo, la classica partita tra due squadre di bassa ed alta classifica, da dentro o fuori, la gara che molto probabilmente deciderà i destini delle due compagini.

La Ternana è reduce da due sconfitte consecutive, l’inaspettata debacle casalinga contro il Pescara e la sconfitta preventivata in quel di Parma, che l’ha fatta precipitare all’ultimo posto, seppur in coabitazione con la Pro Vercelli, e con la salvezza diretta lontana ben cinque punti. Di tutt’altro tenore il cammino del Palermo, retrocesso lo scorso anno dalla serie A e desideroso di tornarci già quest’anno, infatti la squadra siciliana si trova al quarto posto in graduatoria e nutre ancora speranze di promozione diretta.

La società rossoverde anche in questa occasione, come nelle altre due precedenti partite casalinghe, fissa i biglietti per tutti i settori ad un euro, ma questa volta il popolo ternano non risponderà come le altre volte: già fuori lo stadio sarà palpabile la delusione e la quasi rassegnazione degli spettatori che popoleranno l’impianto umbro, oggi quantificabili in quasi 4.500 unità con un centinaio di tifosi rosanero presenti nel settore ospiti.

L’aria è inoltre molto triste anche perché, alla vigilia della trasferta di Parma, è venuto a mancare un ultras storico delle Fere, abituale frequentatore della curva Est: Marcello Pardi. Proprio la Curva Est gli tributa il giusto riconoscimento esponendo uno striscione e prima del via, i giocatori Defendi e Paolucci vanno a depositare un paio di mazzi di fiori, il primo alla famiglia di Marcello, il secondo simbolicamente per la curva intera.

Nel ricordo di Marcello

Prima del via entrambe le curve umbre sventolano i rispettivi bandieroni ed anche nel settore ospiti vengono sventolate delle bandierine rosanero. Nel primo tempo la Nord parte veramente carica e sostiene gli undici in campo con molta veemenza, sventolando praticamente sempre le proprie bandiere ed effettuando numerosi battimani. Anche quando la squadra va sotto di un gol, poco dopo il ventesimo minuto, continuano a sostenere le Fere come se niente fosse, mentre dopo aver preso il secondo gol sul finire della prima frazione, hanno giusto un attimo di smarrimento ma sanno riprendersi subito.

La Est invece, dopo una partenza discreta registra delle pause più o meno lunghe, anche se sanno mascherarle bene. Dopo il gol del vantaggio ospite calano leggermente, offrendo delle pause in più, inoltre alla mezzora tolgono gli striscioni dei gruppi, dovuti molto probabilmente a dei problemi con le forze dell’ordine a giudicare dai cori cantati subito dopo. Ovviamente, non avendo conoscenza diretta dell’antefatto, lascio il beneficio del dubbio.

Nel secondo tempo e sul risultato di 0-2, la Est si limita ad osservare la partita effettuando qualche sporadico coro, mentre la Nord continua ad incitare stoicamente gli undici in campo senza mollare nulla, sventolando sempre le bandiere ed effettuando numerosi battimani ad accompagnare i cori.

Al sessantunesimo minuto il Palermo segna il terzo gol e la curva Est sbotta, cominciando ad intonare cori contro la società ed in particolare contro l’Unicusano, mentre la Nord continua ad incitare la squadra, seppur sotto di tre gol ed ormai quasi spacciata. Senza per questo voler giudicare la Est che ha seguito la scelta opposta, trovo molto coraggiosa e positiva questa decisione della Nord: mi ricorda di quando ero agli albori della mia personale “carriera da ultras”, cresciuto tra vecchi ultras che mi hanno insegnato più a sostenere che a contestare, come era solito dire Francesco, ultras che purtroppo non c’è più e che ha dato veramente tanto, in termini di valori non solo ultras ma anche umani, che davanti alle nostre ipotesi di contestazioni le liquidava con: “Contestazione? Io contesto quando la squadra mia è ultima a meno quindici dalla penultima!”.

Palermo, pezze in mano e braccia al cielo

Come per magia, ad undici minuti dalla fine, la Ternana prima segna il gol della bandiera e quattro minuti dopo raddoppia, riaprendo di fatto la partita. La Est risponde alternando cori di contestazione ad altri goliardici, mentre l’incitamento della Nord è sempre molto costante fino al termine della sfida.

Passando ai palermitani, come detto, sono presenti in circa un centinaio di unità con al seguito tutte le pezze delle varie sigle del loro tifo, tenute a mano per tutta la durata della sfida. Partono un po’ contratti ma ben presto prendono confidenza e accelerano parecchio anche se, in quanto a ritmo, non sono sempre lineari. Effettuano molti battimani ed inoltre, nella prima frazione, esultano per la doppietta realizzata da La Gumina che sembra mettere al sicuro risultato e partita.

Nel secondo tempo continuano a tifare con molta determinazione, non risparmiando qualche coro contro i ternani che prontamente rispondono. I battimani sono sempre molto numerosi ed in più occasioni anche le bandierine danno un tocco di colore al settore. Calano un po’ nel finale, effettuando qualche piccola pausa mentre la Ternana prova la rimonta pur non riuscendoci.

Al triplice fischio finale la Nord, dopo aver incitato insistentemente gli undici in campo si fa sentire intonando il coro “Questa curva non retrocede”, mentre la Est riserverà solo insulti, non solo ai propri beniamini ma in special modo alla terna arbitrale. Discorso diverso dalla parte opposta, dove i palermitani esultano e festeggiano insieme alla squadra sotto al settore, che dopo un momento di titubanza, si dirige sotto di loro per regalare magliette e pantaloncini.

A due giornate dal termine la situazione in casa rossoverde è quasi disperata, visto che se pur dovesse vincere entrambe le due restanti partite non è detto che riesca a salvarsi. Il Palermo invece risale fino alla terza posizione in classifica, a un solo punto di distanza dal secondo posto attualmente occupato dal Frosinone che equivarrebbe alla promozione diretta, senza passare per la lunga ed estenuante lotteria dei play off. Il campionato cadetto continuando a regalare emozioni, fino alla fine.

Marco Gasparri