Il Milan arriva a Livorno con tante critiche, tanti punti interrogativi da risolvere e bisognoso di punti. Non proprio lo scenario ideale per una squadra che, dopo qualche giorno, ha il dovere di proseguire la propria marcia in Champions League. Anche il Livorno naviga in acque poco sicure. Dopo un buon inizio di campionato sono seguite diverse battute di arresto e, durante la settimana che precede l’incontro, il presidente Aldo Spinelli non è andato giù tenero né con qualche giocatore né con il mister che, tra sussurri e parole appena accennate, è stato messo sulla graticola.

Nonostante la squadra rossonera sia lontana parente di quella stellare di qualche stagione fa, l’afflusso dei tifosi rossoneri è di quelli importanti, il settore ospiti risulta ben pieno ed i posti disponibili sono molto pochi. Come facile immaginare, i rossoneri arrivano alla spicciolata. Tanti sono quelli che vengono direttamente dalla Toscana, molti sono quelli che arrivano un po’ da tutte le regioni dello Stivale, mentre il grosso degli ultras della Curva Sud arrivano belli compatti ed in pompa magna. Striscione “Curva Sud” appeso alla balaustra centrale e prepartita che è subito bello frizzante: tanti cori per la squadra e per ogni singolo giocatore, gli ultras rossoneri scaldano i motori molto prima dell’inizio delle ostilità ed anche a livello di colore si fanno notare per le tante bandiere a due aste che vengono ripetutamente mostrate. Più defilati si pongono Commandos Tigre, Rams e Fanatics, che alzano qualche due aste ma non disdegnano anche qualche tradizionale bandiera.

Lo stadio Armando Picchi offre un ottimo colpo d’occhio, la Curva Nord è gremita in ogni suo posto ed anche in gradinata si contano pochissimi posti liberi. Non siamo a livelli di Livorno-Juventus ma comunque il presidente Spinelli, sempre attento ai bilanci societari, può davvero sorridere contando l’incasso della giornata.

Se i Milanisti sono molto carichi e colorati già nel prepartita, la Curva Nord, come da tradizione, aspetterebbe volentieri l’ingresso in campo delle squadre per azionare i propri motori, invece sono i Milanisti che rompono gli equilibri con un paio di cori offensivi che non possono non trovare una pronta risposta da parte del pubblico locale. Del resto i rapporti tra le due tifoserie son sempre stati abbastanza tesi, l’esordio in serie A del Livorno, dopo una valanga di anni di categorie infime, viene ricordato come la partita delle bandane, a mo’ di presa in giro all’ex premier Silvio Berlusconi. Fu una simpatica iniziativa portata avanti dai club livornesi, ma già in quel caso si notò che il feeling tra le due tifoserie era molto sottile, mentre il resto lo hanno fatto le diverse prese di posizione sulle consuete problematiche ultras.

E’ il momento dell’ingresso in campo delle squadre, il settore centrale dei Milanisti pullula di bandiere a due aste, qualche bandiera si alza di contorno, insomma non si può dire che latiti il colore. In Curva Nord nessuna coreografia particolare, si leva qualche bandiera e qualche sciarpa ma in definitiva niente di particolare. Solamente dopo una manciata di secondi viene esposto uno striscione contro le diffide piovute dopo la partita contro la Juventus: “Diffidati per volto travisato. Non c’è giustizia in questo Stato”.

I rossoneri, nonostante la squadra zoppichi, offrono una bella prestazione, tutto cuore. I cori partono dalla zona centrale e provano a coinvolgere quante più persone possibili. Certamente si procede tra alti e bassi, gli ultras della Curva Sud sono costanti nell’incitamento, il resto del pubblico si accoda solamente in determinate circostanze, ma per lo più vanno in voga i grandi classici del repertorio milanista. Durante la partita l’incitamento è tutto per il Diavolo, nessun coro per i giocatori e qualche coro offensivo verso i rivali che ci mettono davvero poco per generare risposta.

Il Milan passa in vantaggio già nei primi minuti, accendendo il settore gremito dai rossoneri. La rete fa esultare anche qualche persona in gradinata, ma si tratta di poche unità che non vengono minimamente considerate dai tifosi di fede amaranto. Altra storia in Livorno-Juventus, dove anche il tranquillo sportivo, di fronte all’esultanza un po’ scomposta, si è sentito in dovere di intervenire. Probabilmente, a queste latitudini, le strisce bianconere generano più odio di quelle rossonere.

Se il momentaneo vantaggio rossonero accende il settore ospiti, in Curva Nord il tifo prosegue con la solita lena, ed incassato il gol si reagisce a colpi di cori. Anche in questo caso lo zoccolo duro degli ultras amaranto canta praticamente senza sosta, il resto del pubblico non viene coinvolto nella maniera giusta ma, quando si tenta di coalizzare le forze, i cori escono fuori con una discreta potenza, alcuni di questi sono veramente rabbiosi. La squadra amaranto sembra convinta dei propri mezzi e la curva prova a spingere sull’acceleratore per sostenere a dovere gli undici in campo.

Verso metà tempo il Livorno raggiunge il pareggio, ora è il pubblico di casa a prevalere sugli ospiti, ma anche in questo caso i Milanisti sembrano disinteressarsi del risultato e continuano a sostenere a gran voce la squadra. Il tifo, pur toccando l’apice solo in qualche circostanza, viaggia su ritmi più che sufficienti, con le due tifoserie che si danno un bel daffare ed ogni tanto si scambiano qualche coro offensivo.

La ripresa si apre con la Curva Nord che sciorina il secondo striscione della giornata, ed infatti non poteva mancare una dedica a Nelson Mandela, “Ciao Madiba”, che si prende un lungo applauso da parte di tutto lo stadio, settore ospiti escluso.

In questa seconda frazione, il tifo segue un po’ più l’andamento della partita, la gente è più concentrata sul terreno verde ed il sostegno viaggia a sprazzi. In alcuni frangenti i cori sono boati, in altri è solamente lo zoccolo duro della tifoseria a sobbarcarsi l’onere di sostenere la squadra.

Quando, dopo poco più di dieci minuti, il Livorno va in vantaggio esplode l’Armando Picchi. La squadra sembra giocare la partita della vita e dagli spalti non si manca di apprezzare l’atteggiamento. Un po’ di scoramento nel settore ospiti, c’è chi si concentra sulle azioni che si susseguono e c’è chi, Curva Sud in testa, prova a scuotere la squadra a colpi di cori. Sicuramente il miglior momento del tifo milanista è alle spalle, in Curva Nord invece l’euforia è a mille, anche se resta tanta apprensione per quello che accade sul manto erboso. Gli ultras intonano qualche coro in onore al gemellaggio che lega la Curva Nord a quella dell’AEK di Atene (questa sera c’è una rappresentanza di ultras greci), poi sono i cori verso la squadra a far da protagonisti. Come da tradizione, ed in questa serata più che in altre occasioni, tanta partecipazione quando viene intonato il coro contro Silvio Berlusconi; i Milanisti sembrano proprio non gradire e rispondono per le rime.

Visto che la partita sembra non sbloccarsi, anche gli ultras della Curva Sud cominciano a perdere la pazienza e fanno partire il coro “Tirate fuori i coglioni…”, l’esortazione viene presa alla lettera da quel genio pazzo di Balotelli che segna la rete del pareggio e poco dopo centra una traversa con un missile da fuori area.

La partita si conclude con un pareggio che scontenta un po’ tutti: il Milan per l’ennesimo passo falso, il Livorno perché sperava di portarsi a casa l’intera posta.

La Curva Nord applaude a scena aperta la squadra e rimarca, semmai ce ne fosse bisogno, come tra mister Nicola ed il presidente Spinelli l’apprezzamento maggiore lo prende inevitabilmente il primo, mentre per il presidente sono parole di fuoco. I Milanisti salutano la squadra con un secco “Tirate fuori i coglioni…”, inevitabile vista la prestazione complessiva dei giocatori scesi in campo. Praticamente è stato Balotelli a fare il bello ed il cattivo tempo, mentre in difesa si è ballato a dir poco. Basterà per andare avanti in Europa? I tifosi milanisti se lo augurano.

Valerio Poli.