Parlare di partita fondamentale già a gennaio potrebbe essere eccessivo, resta il fatto che per le due squadre tale incontro è di quelli da segnare con l’evidenziatore: il Livorno, dopo il cambio del mister, ha l’obbligo di fare punti per lasciarsi alle spalle il brutto periodo e l’ultimo posto in classifica; il Sassuolo, forte degli ultimi innesti fatti nel mercato di riparazione, ha il dovere di spiccare il volo verso posizioni di classifica più tranquille.
Dal punto di vista del tifo c’è ben poco da segnalare: gli ultras del Sassuolo non sono tesserati, perciò nel settore ospiti dell’Armando Picchi, come era facile prevedere, si accomodano una settantina di semplici tifosi neroverdi. Qualche striscione, qualche bandiera, una timida sciarpata ad inizio partita, però è evidente che i presenti possono andare poco più in là di una dignitosa presenza. Incontri come questo dovrebbero far venire il forte dubbio su certi decreti anche ai loro più strenui difensori.
La tifoseria di casa è in agitazione. Per la partita odierna è previsto lo sciopero del tifo della Curva Nord e gli ultras, tramite un comunicato distribuito prima della partita, e nei giorni precedenti l’incontro diffuso a mezzo stampa, invitano tutti i tifosi della Curva Nord a stare fuori per i primi dieci minuti, lasciando di fatto il settore deserto per protestare solo ed esclusivamente contro il presidente Spinelli, ormai nemico dichiarato dell’ala più oltranzista del tifo labronico. Anche il mercato di gennaio ha visto pochi innesti e qualche cessione importante. Il tutto ha irritato non poco chi si aspettava qualche sostanziale rinforzo, necessario per una squadra che, se sul piano dell’impegno è da applausi, sul tasso tecnico è ampiamente migliorabile. Il mercato non è ancora finito ma il presidente Spinelli è rimasto con ben pochi estimatori, visto che anche parecchi tifosi di gradinata e tribuna cominciano a dubitare della volontà della società di lottare per provare a restare nella massima serie.
Lo sciopero degli ultras riesce decisamente bene, e ad inizio partita la curva è completamente deserta, se si eccettua una decina di persone fatte entrare per motivi di salute (un paio di anziani con scarse capacità motorie, altrettante persone con handicap ed un paio di genitori con bambini in tenera età). All’interno della curva si nota il classico lungo striscione appeso alla vetrata, qualche pezza nella zona centrale, uno striscione dei gemellati dell’AEK di Atene mentre, nella parte alta della curva, un lungo striscione rivolto al presidente Spinelli recita: “Da 14 anni a Livorno per speculare… 4 anni di gloria ed il resto stagioni amare… ora è una città che te lo chiede… se non ti frughi te ne devi andare!”.
Anche la Curva Sud non ha certo dolci parole verso il massimo dirigente amaranto, così pure in questo settore, uno striscione piuttosto grande recita: “Spinelli una sola parola: rispettaci!”. L’affluenza in Curva Sud non è tra le più importanti in questa partita, mentre la gradinata risponde abbastanza bene all’evento, anche se in questo settore non ci sono evidenti segnali di protesta.
Ad inizio partita ben poco da segnalare. Nel settore dedicato agli ospiti si vede sventolare qualche bandiera e viene provata pure una sciarpata, niente di eccezionale però va premiata la buona volontà. I neroverdi accennano pure ad un paio di cori, un bel gruppetto si compatta dietro lo striscione “Sasol” e prova ad incitare la squadra. I cori non sono continui e non possono essere granché incisivi, a partecipare sono una minoranza, però va segnalato il tentativo di fare il tifo in un momento favorevole, con la tifoseria amaranto fuori dall’impianto.
Sul campo pronti-via ed il Livorno passa in vantaggio. Dopo un paio di minuti fanno il loro ingresso in Curva Nord gli ultras. Sicuramente si può parlare di ingresso rumoroso, visto che bombe carta, torce e fumogeni vengono lanciati verso il terreno di gioco in discreta quantità; sono soprattutto le bombe carta a spezzare il silenzio dello stadio, mentre i fumogeni color arancio creano una bella coltre di fumo. Per tutta risposta il Livorno raddoppia, mentre ci sono ancora tanti tifosi che devono prendere posto a sedere e tanti altri che ancora stazionano fuori dalla Curva. In pratica c’è chi si è perso le prime due reti della squadra amaranto.
Passano una manciata di minuti e finalmente la Curva Nord si presenta ben piena in ogni ordine di posto, con qualche comprensibile vuoto nelle zone laterali, ma il colpo d’occhio è molto più che positivo. Qualche fumogeno continua ad essere acceso, qualche bomba carta continua ad esplodere, causando un bel fragore, e i cori finalmente si alzano rabbiosi e decisi. Come è facile prevedere, il presidente Spinelli si prende il primo coro della giornata, poi gli ultras cominciano ad incitare la squadra per rimarcare tutto il loro appoggio verso chi indossa la maglia amaranto.
Il Livorno, nonostante il doppio vantaggio, non accenna a calare i propri ritmi, il Sassuolo prova a fare la partita ma non riesce ad essere pericoloso. Quando ancora non siamo alla mezz’ora della prima frazione, il Livorno cala il tris con l’ex interista Benassi ed il gol butta benzina sul fuoco della Curva Nord, che continua imperterrita a sostenere a gran voce la squadra. I cori spesso sono boati, c’è la massima partecipazione ed anche i tifosi che non stazionano a centro curva partecipano più che volentieri al tifo. È un mix di rabbia e passione, i cori sono decisi, cantati a squarciagola e di fatto trascinano la squadra. Quando si decide per un break, ecco che viene mostrato uno striscione di ringraziamento a mister Nicola appena esonerato: “Chi da uomo si è sempre comportato… sarà sempre rispettato. Grazie Nicola”.
Se gli ultras della Curva Nord alzano i decibel a dismisura, nel settore dei tifosi neroverdi c’è chi perde la pazienza e, dopo aver diretto alla squadra qualche frase sopra le righe, stacca gli striscioni per prendere la via di casa. Il settore ospite si svuota, i tifosi si sistemano nella parte bassa, pronti ad uscire dallo stadio e per contestare una squadra che, nonostante i recenti acquisti, non sembra aver trovato ancora la quadratura del cerchio. Berardi accorcia le distanze su calcio di rigore, ma la squadra di mister Di Francesco non sembra dare l’idea di poter ribaltare la partita.
Il tifo inevitabilmente poggia solo su una tifoseria, e la Curva Nord svolge in pieno il proprio ruolo, sostenendo la squadra fino al duplice fischio del direttore di gara.
La ripresa si apre con un altro paio di striscioni della Curva Nord, il primo per un ragazzo deceduto ormai da qualche anno (“In ricordo di Christian”), il secondo di tenore politico (“Una lunga marcia inizia sempre con un piccolo passo”). Tifo e colore restano su buoni livelli, i cori continuano ad essere seguitissimi mentre bandiere e bandierine svolgono in pieno il proprio dovere. I cori per la squadra e per la città vengono intervallati da quelli contro il presidente Spinelli; la vittoria che si sta materializzando non fa cambiare idea agli ultras, che continuano ad avere nel mirino il massimo dirigente. In questa ripresa vengono anche menzionati in un paio di casi i gemellati dell’AEK, con conseguente applauso da parte di tutta la curva.
Ora la partita sul terreno di gioco perde un po’ di intensità, il Sassuolo ci mette impegno ma poche idee, il Livorno si difende senza troppi affanni e fa trascorrere i minuti. Il tifo della Curva Nord continua a d essere su ottimi livelli, scemando un po’ verso il finale di partita, quando i cori si fanno meno rabbiosi e decisi e dove la partecipazione non è più sui livelli della prima frazione. Un paio di fumogeni chiudono un match che vede il Livorno vittorioso, con la squadra che va a scambiare i meritati saluti con i propri tifosi, mentre, dall’altra parte, i tifosi neroverdi rimasti al proprio posto non possono far altro che ingoiare il boccone amaro e sperare che, con i nuovi acquisti, la squadra possa cambiare marcia. Visti i nomi in ballo c’è da scommettere che il Sassuolo saprà rialzare la testa.
Testo e foto di Valerio Poli.