Due squadre in crisi di risultati, due realtà diverse per svariati aspetti e tifoserie che hanno l’obbligo di stringersi attorno all’ambiente per cercare di venir fuori da una situazione che potrebbe farsi pericolosa. Sicuramente tra le due formazioni quella che ha sorpreso fin qui in negativo è l’Udinese, abituata a farsi vedere nei quartieri alti della classifica, ma che in questa stagione sta avendo un rendimento ben al di sotto delle aspettative; per il neopromosso Livorno il cammino intrapreso è quello che gli sportivi si aspettavano, la salvezza per la squadra amaranto è da conquistarsi turno dopo turno e, a meno di clamorose sorprese, il traguardo, se sarà centrato, lo sarà solo nelle ultimissime domeniche di campionato.

Dopo i “sold out” contro la Juventus ed il Milan, in questo pomeriggio l’Armando Picchi presenta qualche vuoto, soprattutto in gradinata e tribuna il pubblico non è quello delle grandi occasioni, mentre la Curva Nord si presenta all’appuntamento offrendo un bel colpo d’occhio. Non male neppure il settore ospiti dove i Friulani si mostrano divisi in due gruppi ben distinti: da una parte i tifosi appartenenti ai club, dall’altra gli ultras che si compattano dietro pezze e bandiere mostrando tutto il loro repertorio. La partita degli ospiti inizia ben prima del fischio d’inizio del direttore di gara. Gli ultras cominciano ad affilare le armi e, dopo aver attaccato pezze e bandiere alla balaustra, cominciano con i cori: i primi sono in onore della città, poi si passa a quelli offensivi verso i padroni di casa. A rispondere per le rime ai Friulani ci pensano gli spettatori presenti in gradinata che gesticolano e fischiano in segno di disapprovazione, più il manipolo di ragazzi che si trovano in Curva Sud.

Arriva il momento dell’ingresso delle squadre. Nel settore ospite gli ultras friulani si fanno notare con un bel bandierone e qualche bandierina, mentre i tifosi dei club restano composti e si fanno notare solamente per un paio di bandiere a due aste. La Curva Nord espone uno striscione invitando il presidente Spinelli ad investire sulla squadra nel mercato di gennaio e, in conseguenza a questa presa di posizione da parte degli ultras, partono un paio di cori non tanto dolci verso il massimo dirigente della squadra labronica. Diversamente da altre circostanze, dove parte dello stadio aveva disapprovato la presa di posizione degli ultras, in questo pomeriggio sembra calare il partito degli “spinelliani” di ferro, e anche dalla gradinata non si leva un solo fischio di disapprovazione.

Inizia la partita sul terreno di gioco ed i Friulani cominciano veramente a farsi sentire; gli ultras restano compatti dietro le proprie pezze e, a livello di colore, si fanno notare per le bandierine e per il bandierone sventolato per larghi tratti dell’incontro. A livello vocale non demeritano, i numeri portati non sono quelli del passato ma in tempo di tessera del tifoso, della divisione tra buoni e cattivi come alle scuole elementari, degnarsi di presentarsi all’appuntamento e sostenere i propri colori è già sintomo di aver fatto il proprio dovere, indipendentemente dalla scelta di tesserarsi oppure no; sulla questione il dibattito è sempre attuale e le divergenze sono all’ordine del giorno.

I bianconeri alternano cori secchi ad altri più prolungati e melodiosi, i battimani non mancano e neppure le ripetute offese agli avversari. Non male l’incitamento alla squadra, qualche pausa è inevitabile ma, in definitiva, con i numeri portati in questa giornata, era dura fare qualcosa in più, visto che i tifosi “normali” non hanno fatto niente per spalleggiare il tifo degli ultras.

La curva di casa, dopo l’iniziale contestazione al presidente Spinelli, parte spedita nel sostegno alla squadra. I cori sono potenti ed incisivi, a partecipare in alcuni casi è praticamente tutta la curva e, visti i numeri in ballo, il risultato non può essere che positivo. Anche in questo caso si nota qualche pausa ma, anche in questo frangente, giustificata dal fatto che spesso e volentieri gli ultras cercano di coinvolgere nel tifo anche quelle persone che si trovano alle estremità del settore e che, se chiamate al proprio dovere, rispondono decisamente bene.

Sul manto erboso a passare in vantaggio è l’Udinese e, se nel settore si esulta per il gol segnato, la curva di casa reagisce invitando i giocatori a tirar fuori gli attributi. Il Livorno sembra raccogliere l’invito dei tifosi e si catapulta nella metà campo avversaria, crea diverse occasioni sventate dal bravo estremo difensore bianconero, infine trova la rete del pareggio che fa crescere i decibel della curva. Questo è il miglior momento di tifo per la curva di casa: i cori sono potenti, le pause ridotte al lumicino e l’impegno profuso sugli spalti è tutto destinato ad una squadra che sul campo non demerita al cospetto di un avversario tecnicamente più valido.

Nella ripresa gli ultras friulani continuano a restare compatti dietro le loro pezze ed il sostegno alla squadra continua a non mancare, così come continuano a restare alte bandiere e bandierine. Oltre ai cori per la squadra e per la città, gli ultras spaziano un po’ negli argomenti e cantano contro la repressione ed a favore dei diffidati, poi è la volta dei cori offensivi ed alla lista, oltre ai Livornesi, si aggiungono le storiche rivalità contro Verona e Trieste. La curva dei tifosi di casa si fa forte dei numeri a propria disposizione ed il tifo continua ad essere su buoni livelli: tutti i cori sono diretti alla squadra, l’incitamento non viene meno e, oltre alle tante bandiere sventolate soprattutto nella parte bassa, non mancano i battimani a tutta curva.

Sul campo la partita è viva, combattuta, le due squadre agiscono più di clava che di fioretto. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo è l’Udinese a passare nuovamente in vantaggio. La rete segnata mette benzina nel motore degli ultras friulani, ma anche la curva di casa risponde nel migliore dei modi stringendosi intorno alla squadra e spronandola a dare il meglio di sé.

Nonostante il tentato assalto finale del Livorno alla porta ospite, il risultato non cambia ed al triplice fischio del direttore di gara esplode la rabbia della Curva Nord che ha parole di fuoco verso il presidente Spinelli, prima invitato a spendere ed alla fine invitato, senza mezzi termini, a togliere il disturbo.

Tutto un altro clima si respira nel settore ospiti, la gioia è tanta per aver strappato tre preziosi punti e qualche giocatore dona maglietta e pantaloncini ai propri tifosi. Se per i Friulani in questa stagione l’Europa resta un traguardo difficile, la salvezza sembra proprio a portata di mano.

Valerio Poli.