Il maltempo che flagella l’Italia centrale non risparmia Pisa e l’Arena Garibaldi, così, per tutta la mattina, ed in modo particolare nelle ore precedenti l’incontro, si scatena una vera e propria bufera di pioggia mista a grandine. C’è addirittura chi ipotizza il rinvio della partita, eventualità che si dissolve quando, poche decine di minuti prima del via, l’impeto della pioggia cala decisamente, lasciando spazio a nuvoloni carichi che continuano a minacciare pioggia. Terreno di gioco che è allentato ma regge bene, ad inizio partita le zone parzialmente allagate non sono evidenti, malgrado il pallone rotoli spesso con fatica. Tanta clava, poco fioretto, tanta corsa e poca tecnica, chi assiste alla partita si aspetta una battaglia molto maschia, ed alla fine lo spettacolo offerto dalle due squadre sarà decisamente migliore delle aspettative.
Ancora una volta le condizioni meteo influiscono negativamente sul numero degli spettatori, così la Curva Nord si presenta con un bel numero di ultras nella parte centrale, ma sono numerosi i posti vuoti, ed anche in gradinata non si può certo parlare di grossa affluenza. Alla fine si possono contare circa quattromila spettatori, numero da non disdegnare vista la giornata ed il momento poco felice della squadra e del calcio in genere.
Chi proprio non delude dal punto di vista numerico è il contingente ospite: gli Abruzzesi si presentano pochi minuti prima del fischio del via del direttore di gara, appendono un paio di pezze e dietro di queste si compattano decisamente bene. Vista la distanza tra le due città mi aspettavo una presenza numericamente inferiore, ed invece gli ultras rossoblù arrivano a Pisa con numeri importanti.
Ad inizio partita la Curva Nord si copre con uno striscione su tre piani, diretto senza tanti fronzoli alla presidenza: “Aiuti non riesci a trovare. D’investire non ne vuoi sentir parlare. Ma a Pisa cosa ci stai a fare?”.
La squadra, dopo un buon inizio di campionato, ha avuto qualche battuta di arresto che è costata la panchina a mister Pagliari, sostituito un paio di settimane fa da mister Cozza. Resta da capire fino a dove possono arrivare le colpe dell’ex mister e, soprattutto, resta da capire dove può arrivare la squadra in un torneo sicuramente alterato dall’assenza di retrocessioni e dai play off allargati. L’idea personale è che, in un campionato del genere, la compravendita delle partite sia all’ordine del giorno, tra crisi economiche, stipendi pagati in ritardo e giochi praticamente chiusi fin da marzo-aprile, c’è da aspettarsi risultati a sorpresa e squadre che tirano i remi in barca molto prima di aver tagliato il traguardo.
Se gli ospiti non deludono dal punto di vista quantitativo, anche per quanto riguarda l’incitamento sono promossi a pieno voto: i primi trenta minuti sono di alta scuola, il tifo è continuo, senza alcuna pausa, i cori sono incisivi, cantati da quasi tutti i presenti, anche da quelle persone che non si possono definire ultras in senso stretto, ma comunque non si fanno pregare per partecipare all’incitamento alla squadra. Un paio di cori per ricordare i diffidati e tanti a sostegno della squadra, gli ultras aquilani dimostrano compattezza e tanta passione. A livello di colore si fanno apprezzare per un paio di bandieroni di bella fattura marcati RBE e per diverse bandierine sventolate a centro gruppo.
A mettere a dura prova gli ultras di entrambe le squadre, ma anche gli spettatori presenti, ci pensa ancora il meteo che offre una nuova grandinata mista a pioggia, la quale crea un bel fuggi fuggi sulle gradinate: tanti spettatori cercano un riparo di fortuna, mentre gli ultras delle due squadre non mollano la presa e continuano, sotto un autentico diluvio, a sostenere la rispettiva squadra. Ora si sentono solo i cori delle due tifoserie, gli ultras rossoblu viaggiano a pieni ritmi, la curva di casa è un misto di cori per la squadra e di altri contro le forze dell’ordine e contro la repressione.
Il Pisa segna due reti nella prima mezz’ora, gioca praticamente ad una porta e sembra far un sol boccone dell’avversario. La Curva Nord chiama a raccolta l’intera tifoseria e, in un paio di casi, la riuscita è buona, visto che anche la gradinata partecipa al tifo offrendo il proprio apporto. In questo pomeriggio la tifoseria di casa offre, oltre ai tanti citati cori contro le forze dell’ordine, anche altri per rinfocolare la rivalità con i “cugini” di Livorno.
Se il doppio vantaggio mette le ali alla Curva di casa, non fa comunque rallentare il sostegno del contingente ospite, che continua imperterrito nella propria strada con cori costanti accompagnati da bei battimani. La voce è sempre tutta rivolta alla squadra, c’è una bella varietà di cori, si va da quelli tradizionali ad altri più ricercati, alcuni a ripetere riescono veramente bene, mentre quelli più prolungati sono tenuti alti diversi minuti.
Il primo tempo termina così, con il Pisa avanti di due reti e, se sul terreno di gioco si è assistito ad una discreta partita, anche sugli spalti c’è stato poco da annoiarsi, tanto che in Curva Nord i cori proseguono per qualche minuto oltre l’intervallo. Evidentemente la gioia per il risultato e la voglia di sfidare il tempo, veramente poco clemente, mettono benzina nel loro motore.
Ripresa, pronti via e gli ospiti accorciano le distanze riaprendo di fatto la partita. Se la prima frazione è stata a forti tinte neroazzurre, questa ripresa sarà dominata dai rossoblu. I RBE continuano a dimostrarsi particolarmente vivaci e, dopo aver festeggiato a dovere la rete segnata dalla squadra, si esibiscono in una sciarpata in movimento (Tutti a destra, tutti a sinistra…) che dura diversi minuti. La pioggia sembra concedere una tregua ed alcuni ultras ospiti pensano bene di mettersi a torso nudo: la temperatura non è affatto rigida e comunque il mercurio non sale come nelle afose giornate estive.
Gli ultras pisani chiedono alla squadra un gol pretendendo la vittoria, ma nel frattempo non mancano di esprimere la propria vicinanza alla popolazione aquilana compita dal terremoto. Uno striscione si apre a centro curva: “L’Aquila: la ricostruzione deve continuare”. Tutto lo stadio applaude gli ultras ed anche gli ultras aquilani non mancano di unirsi all’applauso dell’intero stadio, rimarcando poi tutta la loro determinazione con il coro: “La gente come noi non molla mai”.
Se del predominio aquilano in campo ne approfittano gli ultras ospiti, che non mollano un secondo di farsi sentire, la curva di casa viaggia tra alti e bassi: quando c’è una buona partecipazione anche l’incitamento prende vigore, ma quando a cantare sono solo ed esclusivamente gli ultras c’è un netto calo di potenza e perciò di incisività. Lo zoccolo duro continua a sostenere la squadra anche quando gli ospiti trovano un pareggio che era nell’aria, ma il restante pubblico mostra a più riprese il proprio malcontento per una ripresa decisamente sottotono da parte degli undici mister Cozza.
L’incontro termina con un pareggio sostanzialmente giusto. Il pubblico dell’Arena Garibaldi accompagna la squadra negli spogliatoi tra una selva di fischi per una ripresa giocata in malo modo, mentre nel settore ospiti si festeggia un pareggio che al termine dei primi quarantacinque minuti sembrava impossibile da raggiungere. Bello pensare che sul risultato abbia pesato il gran tifo degli ultras rossoblu, nonostante ci sia chi sostiene che il risultato sia indipendente dal sostegno del pubblico. Peccato che pensare di andare a giocare in certi stadi faccia tremare le gambe anche a campioni affermati. Ogni riferimento non è causale.
Testo e foto di Valerio Poli.