Almeno un tempo c’erano partite che si attendevano con ansia, ed in questa categoria rientravano almeno due tipologie di incontri: quelli con gli storici nemici e quelli con i gemellati. Oggi, in tempo di tessera del tifoso, anche l’attesa per una partita che un tempo era considerata importante viene letteralmente a mancare, perché, come è ben facile capire, spesso viene a mancare l’avversario, sia questo un vecchio “nemico”, sia questo un gemellato pluridecennale. Sempre più settori vuoti o al massimo occupati da poche decine di tifosi, ormai siamo arrivati al paradosso di chiudere curve per un semplice coro discriminatorio(?), figuriamoci la considerazione di lor signori per chi viaggia in trasferta; chiamare questo loro atteggiamento “discriminazione territoriale” sarebbe forse più giusto ma, evidentemente, sempre i soliti signori già nominati precedentemente, la pensano in un altro modo e cercano di inculcare, nelle menti meno critiche, una linea di pensiero il cui unico scopo è screditare chi invece continua a pensarla diametralmente all’opposto. E quando idee ed azioni diventano troppo eclatanti, oppure colpiscono il cuore del problema, non resta altra soluzione di tornare ai vecchi rimedi: una diffida preventiva ed ecco eliminato il problema. Allinearsi per non morire, direbbe qualcuno, non allinearsi per sentirsi vivi direbbero altri.

L’arrivo degli ultras viareggini a Pisa un tempo era salutato come un pretesto per far una bella baldoria. Le due tifoserie erano strette da un profondo gemellaggio e, vista la distanza che separa le due città, ci sono sempre stati degli esodi massicci con cori, striscioni di reciproca stima e “sbicchierate” salutari per l’animo dei partecipanti. Oggi non si può dire di aspettarsi il solito spettacolo dentro e fuori lo stadio. La tifoseria viareggina ha alzato bandiera bianca da ormai troppe stagioni, i gruppi storici hanno abbondonato lo Stadio dei Pini e di andare in trasferta proprio non se ne parla. Non è una protesta contro la dirigenza, ma semplicemente una constatazione che questo calcio – e soprattutto la normativa in fatto di tifo – non consente più di esprimersi come si dovrebbe e come si poteva fare un tempo. Ecco che, di quel gemellaggio, resta visivamente uno striscione appeso fuori della Curva Nord, per il resto il contingente ospite che si presenta all’Arena Garibaldi è composto solamente da semplici tifosi che agitano qualche bandierina ma, a parte l’esultanza per il gol segnato dalla propria squadra, non offrono proprio un bel niente.

Giornata non fredda ma piovosa, perciò è dura aspettarsi il pubblico delle grandi occasioni, anche se la Curva Nord risponde abbastanza bene e, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, un buon numero di ultras si ritrova nella parte centrale per sostenere la squadra che, dopo un ottimo inizio di campionato, è incappata in qualche passo falso.

Ad inizio partita la Curva Nord si fa notare per un lungo striscione che invita il presidente Battini ad organizzarsi meglio possibile per rinforzare, nel mercato di riparazione, una squadra che con qualche innesto può puntare alla promozione: “Battini: indispensabile comprare per tornare subito competitivi”.

Il tifo inevitabilmente pende da una sola parte. Appena inizia la partita è la Curva Nord che accende i motori e comincia a sostenere la squadra a colpi di cori. A livello di colore si notano alcune bandiere dei gruppi, anche se la pioggia impedisce la classica sbandierata. Gli ultras, compatti a centro settore, non fanno mai mancare l’incitamento, i cori sono tutti per la maglia e per la città, le pause sono ridotte al lumicino ed il tifo può vantare anche qualche coro che si alza ben sopra la media dei decibel standard. Vengono mostrati un paio di striscioni, uno a firma Svitati per un nuovo venuto, l’altro porta la firma di tutta la curva che infatti, all’esposizione dello stesso, associa un lungo applauso.

Verso fine primo tempo si alzano diversi cori contro l’attuale mister del Viareggio, quel Cristiano Lucarelli livornese purosangue e legato a doppio filo al tifo più oltranzista della curva  labronica; seguono gli inevitabili cori contro i “cugini” livornesi, ai quali si associano pure i tifosi presenti in gradinata.

L’incontro termina con le squadre che tornano negli spogliatoi tra i fischi di parte del pubblico presente. In effetti la partita non è stata tra le più avvincenti ed il Pisa ha mostrato grossi limiti tecnici.

Nella ripresa, malgrado l’infimo spettacolo mostrato nei primi quarantacinque minuti, riprende il tifo della Curva Nord. La pioggia non molla la presa ma, nella parte centrale del settore, resta un bel gruppo di ultras che si sbatte notevolmente. I cori tornano a farsi sentire, un paio di bandiere vengono fatte sventolare, qualche battimano è fatto piuttosto bene e la tifoseria si schiera compatta al fianco dei giocatori. Viene mostrato il terzo striscione della giornata, questa volta viene ricordato l’ex presidente Gerbi, deceduto qualche giorno prima della partita dopo che un infarto lo aveva colpito circa un anno fa e, pur non portandolo direttamente al decesso, lo aveva fiaccato progressivamente.

Sul terreno di gioco il Pisa non riesce ad incidere ed il Viareggio mostra muscoli e gioco, riuscendo ad impensierire l’estremo difensore nerazzurro. Il pubblico comincia un  po’ a rumoreggiare, gli ultras continuano a sostenere la squadra ma trovano poca collaborazione ed i cori mancano un po’ di incisività. Man mano che i minuti passano, gli spettatori presenti cominciano a rassegnarsi al pareggio ma, ad una manciata di minuti dalla fine della partita, Vannucchi trova la rete della vittoria del Viareggio. Esultanza nel settore ospite e padroni di casa che fanno partire la contestazione alla squadra: qualche coro di scherno, poi viene chiesto al mister di fare entrare in campo undici ultras al posto dei giocatori, infine viene mostrato il lungo striscione di inizio gara dove si continua a chiedere al presidente Battini di rinforzare l’attuale organico. L’unico a salvarsi dalla contestazione è mister Pagliari, ma sarà anche l’unico a pagare le conseguenze della sconfitta: infatti verrà esonerato ed al suo posto arriverà Ciccio Cozza.

Ad uscire con un sorriso smagliante dall’Arena Garibaldi è mister Lucarelli, tre punti pesanti valgono bene qualche coro offensivo.

Valerio Poli.