Dopo il crack di Sacrati e i progetti Eagles Bologna e Biancoblu Bologna andati a vuoto, la Fortitudo rinasce dalle sue ceneri, dalle ceneri di quella “Pallacanestro Fortitudo” fallita definitivamente nel 2012, con un nuovo sodalizio che parte proprio dalla società affiliata dalla “Fossa dei Leoni” alla fine di febbraio 2013.
Una rifondazione che si accinge a ripartire dal campionato di Divisione Nazionale B con tutte le intenzioni di esservi protagonista.
Il raduno della “Effe”, al cospetto di circa 500 cuori che non hanno mai smesso di battere e credere nell’Aquila biancoblu, è al PalaDozza, all’entrata della Curva “Gary Schull”, indimenticata leggenda cestistica a cui è intitolata la casa della “Fossa”.
All’arrivo del pullman con a bordo staff e giocatori, lo accoglie un abbraccio ideale fatto di cori, torce, fumogeni e persino fuochi d’artificio. Naturalmente, come ogni buon momento sportivo che si rispetti, c’è sempre spazio per rinfocolare la rivalità e non possono certo mancare i cori contro i cugini bianconeri della Virtus Bologna.
Si sprecano le foto-ricordo della giornata con lo striscione storico della Fossa dietro il quale passano giocatori, tifosi e la squadra tutta, in posa prima della partenza. Quando il pullman è pronto per innestare la marcia verso il ritiro della vicina Monghidoro, viene esposto un ultimo striscione: “Volli, sempre volli, Fortissimamente volli! Bentornata Fortitudo!!!”
Il pullman finalmente riesce a partire, accompagnato da una scrosciante pioggia di applausi.
Sulla Fortitudo ed i suoi tifosi si possono raccontare pagine e pagine di storia, fortunatamente, dopo un lungo purgatorio, questa storia sta per essere riscritta e rivissuta al presente, non più lasciata nella nebbia dei ricordi e del tempo passato.

Fabio Bisio.