Il sistema calcistico Rumeno, credo di poterlo affermare dopo un mese e mezzo di osservazione, non ha nulla da invidiare in quanto a marciume a quello nostrano. Certo, c’era da aspettarselo, va bene, ma l’influenza che hanno Lega, televisioni e alcuni uomini sulle sorti del Calcio di questo paese è sconcertante.

E così abbiamo un quadro dove a farla da padrone c’è un emittente televisiva (la Digi) che ha deciso che nella massima divisione Rumena non si debbano mai tenere partite in contemporanea, e inoltre che il fine settimana calcistico si spalmi dal Venerdì al Lunedì che, (amara) ironia della sorte, sono i due giorni che offrono il programma più nutrito, quello di tre partite; tutto ciò perché l’agenda della Digi è già piena di appuntamenti al sabato e alla domenica, visti gli appetibili campionati esteri che in Romania sono forse più seguiti del Campionato Nazionale.

A tutto il resto ci pensano Lega e i soliti noti del calcio Rumeno…

Il risultato di questa situazione è semi-drammatico, alcune società (fra le quali le due di Cluj) sono obbligate a giocare di Venerdì o di Lunedì dall’inizio alla fine della stagione, magari anche alle sei di sera, per più partite consecutive, e naturalmente nessuno ha tenuto conto delle perdite di incassi derivanti dal giocare solo in questi due giorni; su questo punto mi colpisce molto l’atteggiamento delle società che ne fanno le spese di questa situazione, visto che a mettersi contro la Lega non se ne fanno scrupoli (l’U Cluj ha vinto recentemente un ricorso al TAS di Losanna contro la Lega), ma a questa assurda situazione non si è posto rimedio.

Alla fine, ahinoi, tutto il mondo è paese e anche qui il tifoso è considerato l’ultima ruota del carro.

Un’altra particolarità alquanto bizzarra, che non potevo fare a meno di notare, è stata la causa del rinvio di Steaua-U Cluj, ultimo match prima della sosta per le nazionali, posticipato perché nelle file della Steaua c’erano diversi giocatori convocati per la doppia sfida contro la Grecia della settimana successiva.

Passando al match, le due squadre che si ritrovano di fronte sono i due fanalini di coda, i padroni di casa con 7 punti, gli ospiti con 6. I padroni di casa vengono però dal primo successo stagionale nell’ultimo match giocato contro il Viitorul Constanta, squadra presieduta da Gheorghe Hagi.

Lo stadio, causa orario (18 e 30 del Lunedì) e causa arrivo del primo vero freddo invernale, sembra più vuoto rispetto all’ultimo match casalingo: circa 2000 gli spettatori o poco più, una cornice non bella in una cattedrale da 30mila posti.

La curva di casa, come ho notato, nelle sue partite casalinghe si riempie sempre dopo 10 minuti, ma naturalmente si inizia a cantare da subito, e lo stesso fanno in tribuna gli “Ultras ’19”. Classica sciarpata iniziale e poi i soliti battimani, fatti da quasi tutta la curva. Da segnalare anche una ”simpatica” esplosione di 10 petardi consecutivi e di qualche altro petardo esploso singolarmente successivamente, il solito “Forza Ragazzi” in Italiano e anche diversi cori contro la Steaua e i cugini del CFR Cluj.

Spinti anche dall’ottima prestazione della squadra in campo, gli Ultras si fanno sentire soprattutto nel finale, quando la partita stava per prendere dei risvolti clamorosi, gli ospiti, infatti, accorciate le distanze, stavano per far male ai locali su un paio di contropiedi, tra l’altro dopo un rigore fallito a due minuti dalla fine dall’Universitatea, ma questa volta la dea bendata è stata dalla parte dei “sepcile rosi” che, dopo essere stati a secco di vittorie per 13 giornate, hanno portato a casa la seconda consecutiva.

A fine partita squadra sotto la curva a ringraziare i propri tifosi.

Capitolo ospiti. Anche questa volta nessuna presenza nel settore. Appuntamento a Venerdì, quando l’U ospiterà l’altro club di Brasov (Fc Brasov) e si spera che questa volta ci siano sostenitori da ambo le parti.

Alessandro Piccioni.