Dopo qualche anno di assenza la Virtus Roma torna a disputare incontri a livello europeo. La competizione è l’Eurocup, sorella minore di quell’Eurolega che, un po’ come succede nel calcio con la Champions League, fagocita buona parte di introiti ed attenzioni rendendo spesse volte impossibile la partecipazione a chi, come il sodalizio romano, non naviga nell’oro. La società di Claudio Toti infatti, nonostante il secondo posto nello scorso campionato, ha dovuto rinunciare alla principale competizione europea per club a causa degli alti costi che questa avrebbe implicato, non ultimi quelli relativi all’affitto del “PalaEur” che si aggira attorno ai 70.000 euro, favorendo il ripescaggio di Varese, poi eliminata ai preliminari e “retrocessa” anche lei in Eurocup.

Dopo l’esordio sfortunato con la sconfitta interna contro i Francesi di Dunquerque, è arrivata la vittoria lontano dalle mura amiche, sul parquet dei belgi di Mons, e pertanto questa sera battere i più quotati tedeschi dell’Alba Berlino sarebbe fondamentale per incrementare le chances di passaggio del turno. Il pubblico, come facilmente prevedibile, non è quello delle grandi occasioni e supererà di poco le mille unità. Dopo l’exploit dello scorso anno, con la Virtus artefice di un campionato indimenticabile, il palazzetto è tornato ad essere affollato dai soliti noti.

La curva di casa è frazionata in tre gruppi: Gioventù, Roma MCMLX e un altro gruppo senza striscioni che si posiziona in Galleria, in totale una settantina di persone. Prima della partita viene ricordato Fabio, noto tifoso giallorosso tristemente scomparso in settimana. Il pubblico tributa un lungo applauso allo striscione esposto in Curva Ancilotto a cui farà seguito il coro “Fabio è sempre con noi”.

La partita inizia con la squadra di Dalmonte che mostra subito i denti, schiacciando l’avversario e portando subito il vantaggio in doppia cifra. Il palazzetto, nonostante i pochi presenti, si fa sentire con la componente ultras che spesso riesce a trascinarsi dietro anche i freddi spettatori della Tribuna. Sebbene da un punto di vista prettamente visivo non sia forse il massimo la divisione in tre gruppi, sotto il profilo del tifo e del sostegno non si può imputare davvero nulla alla curva, che ce le mette tutta, coordinandosi e cantando per tutta la durata dell’incontro.

In campo la squadra ricambia vincendo nettamente un incontro mai in discussione, con i Berlinesi costretti ad inseguire per tutti i 40’. Senza dubbio la Virtus Roma dello scorso anno era ben altra cosa, ma la squadra di quest’anno sembra quantomeno aver conservato alcuni tratti somatici di quella che l’ha preceduta.

Alla sirena finale il pubblico applaude soddisfatto e conscio che il cammino europeo, dopo l’esordio con sconfitta, è raddrizzato ed ha ottime opportunità di continuare. Dal mio punto di vista, l’unico neo di questo girone rimane l’assenza di qualsiasi forma di tifo da parte delle squadre ospiti. Infatti, a differenza di altri raggruppamenti nei quali ci sono compagini balcaniche e dell’Est, alla Virtus è toccato quello più insulso con francesi, belghe, spagnole e tedesche. Resta quindi il puro gusto di entrare al palazzetto e scattare durante la partita immortalando il pubblico di casa e le azioni salienti. Alle volte bisogna sapersi accontentare.

Simone Meloni.