La “Torcida” dello Sporting, sul proprio sito internet, denuncia la censura di una propria coreografia con la quale intendevano sensibilizzare al problema del traffico dei bambini attorno al business del calcio. Nello specifico, gli stessi avrebbero voluto introdurla e realizzarla nella gara interna di Champions contro il Real Madrid, una vetrina anche piuttosto importante qualora fosse passata. Ma alle porte dello stadio “Alvalade”, i membri del gruppo portoghese hanno subito l’alt delle autorità preposte al controllo. La colpa e la volontà censoria, secondo la nota della “Torcida” stessa, è da attribuire direttamente alla UEFA, anche se non specificano altro sulle dinamiche e non si capisce fino a che punto la ritengano colpevole moralmente di questo bavaglio, e quanto invece fattivamente.

La scelta di esporre questo messaggio contro il Real Madrid non è casuale e non è tutta e solo dovuta alla risonanza che avrebbe eventualmente avuto. Il Real Madrid infatti, assieme ai cugini dell’Atletico, è stato punito duramente dalla FIFA con il blocco del calciomercato per le prossime due sessioni. Le due società sono state ritenute colpevoli di pratiche illegali nel tesseramento di minori stranieri nelle proprie giovanili: il problema del “traffico” di giovanissimi attorno al calcio, specie nei paesi in via di sviluppo, è un tema molto sensibile e non è un caso se da qualche anno siano state introdotte norme più rigide, proprio perché nel passato recente più di qualche criticità nel merito si è verificata.

Eppure il messaggio non è stato fatto passare, per quanto concorde in linea teorica alle politiche della FIFA, cosa che, a sentire le ragioni della “Torcida”, dimostra che tali azioni istituzionali non sono che un’imbiancata ai sepolcri dell’ipocrisia. Lo Sporting, oltretutto, per quanto non propriamente appartenente al terzo mondo geografico, con un’iperbole lo si può ritenere tale da un punto di vista calcistico, visto che la sua florida accademia calcistica, che tra i tanti talenti ha visto passare anche Cristiano Ronaldo, viene costantemente razziata dai club europei economicamente più forti, riducendo questo sport non più alla cavalleresca contesa fra pari, ma ad un gala fra soli facoltosi.

Matteo Falcone.