Le motivazioni sono svariate.
Partiamo con l’ art. 9, per il quale un componente del nostro gruppo, dopo aver pagato sotto il profilo amministrativo (DASPO), e penale il suo conto con la “giustizia”, si trova nella condizione di non poter assistere agli incontri esterni ed interni dell’ u.s. Cremonese, il tutto senza aver ricevuto alcuna notifica, e la durata di questa misura restrittiva è sconosciuta persino ai nostri legali.
Troviamo tale situazione ripugnante, viviamo in paese dove non vi è certezza della pena per fatti ben più gravi e/o rilevanti, noi siamo consapevoli dei rischi e delle conseguenze delle nostre azioni e per esse ne rispondiamo senza piangerci addosso, ma non accettiamo di doverle pagare due o più volte.
A questo si aggiungo i recenti avvenimenti di Brescia, perquisizioni totali, sia alla partenza che all’arrivo del treno, in una maniera mai vista ed affrontata sino ad ora, le conseguenze sono di due ragazzi presi a Malo modo e trattati come criminali ,perché trovati in possesso di 2 fumogeni (circostanze riconosciute come reale problema dell’Italia).
Concludiamo le questioni giudiziarie, stingendoci attorno ai ragazzi che dovranno affrontare i processi per i fatti di Como ( 2016 ) e attendiamo i primi rientri di ragazzi dopo i fatti di Lucca.
Per chi non lo avesse ancora capito, essere ultras è un reato…
Ora, cambiando discorso, come “ciliegina sulla torta”, ci mettiamo le prestazioni, i risultati e le dichiarazioni riguardanti l’ambito sportivo della nostra amata U.S.C.
Altre erano le aspettative e le ambizioni dichiarate da chi gestisce la Cremonese.
Ora, dopo aver sostenuto e dimostrato fin troppa fiducia, NOI non ci sentiamo contraccambiati.
Chiediamo, a chi indossa la nostra maglia, a chi li manda in campo e a chi li ha scelti, di RISPETTARE ,ogni giorno, in ogni partita ed in ogni momento di vita (sportiva e privata) , chi CREMONA la rappresenta quotidianamente e chi vive lo stadio, non solo come tifoso, ma come una scelta di vita, portando con onore e fierezza il nome di CREMONA ovunque.
Non tolleriamo più comportamenti strafottenti ed irrispettosi, così come non accettiamo più dichiarazioni simili a quelle del post Brescia, dove la scelta pare esser stata quella di giocare un tempo.
ci siamo sentiti mancare di rispetto, oltre i risultati, la maglia va sudata 90 minuti, l’atteggiamento deve essere diverso, bisogna lottare come lottiamo noi in ogni momento, mettiamo da parte famiglie, lavoro altri impegni o passioni facendo sacrifici per il nostro credo e per seguirvi e sostenervi.
Per NOI contano lo stemma che avete sul petto, i colori che indossate e l’unico nome di cui ci importa è quello della città per cui “lavorate”, rispettate e onorate professionalmente queste cose e noi onoreremo e rispetteremo il nome che portate dietro la nostra maglia.
Adesso fuori i coglioni, dimostrate e RIAVRETE.
UNDERFIVES CREMONA