Stadio “Penzo”, va in scena la sedicesima giornata di Serie B. I padroni di casa del Venezia ospitano il Novara, occasione d’oro per gli uomini di Pippo Inzaghi per continuare a batter strada nelle zone alte della classifica. Alla fine però saranno i piemontesi a portarsi a casa tre punti pesanti, che confermano la loro prolifica vena fuori dalle mura amiche, dove hanno raccolto ben 15 punti dei loro 21 totali. Risultato finale 1-3 grazie alle reti di Da Cruz e Dickmann al 30′ e al 37′ e di Macheda a tempo scaduto. Per il Venezia è stato Falzerano a riaccendere le speranze al 67′, seppur vanamente.

Sugli spalti 3.352 spettatori hanno seguito la gara, secondo le stime ufficiali, comprensive ovviamente della quota abbonati. Numeri un po’ al di sotto rispetto alle medie stagionali dei lagunari, dovute probabilmente anche allo scarso appeal dell’avversario e ad una serata non proprio esaltante, dal punto di vista climatico.

Decisamente buona anche la presenza novarese, rappresentata da un significativo zoccolo duro di affezionatissimi: in trasferta Novara dimostra di poter dire la sua, laddove appunto è il nocciolo ultras quello chiamato a dar prova d’attaccamento. Chi dovrebbe porsi delle domande e farsi un un approfondito esame di coscienza è il cosiddetto pubblico delle grandi occasioni, e dal piccolo spessore sentimentale evidentemente. Se fossero riusciti a sostituire gli ultras con questo pubblico come si prefiggevano leghe calcistiche e opinione pubblica, oggi a certe partite ci sarebbe meno seguito delle sfide di Palla bracciale.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Luca Marchesini.