Verona 4 dicembre 2017 – ore 21,00
Stadio “Marcantonio Bentegodi”
Hellas Verona – Genoa 0 – 1
15a giornata campionato di serie A 2017/18

 

La vittoria contro il Sassuolo e il passaggio del turno di Coppa Italia a spese del Chievo ha sicuramente dato un’iniezione di fiducia ai tifosi che, stasera come non mai, si aspettano dalla squadra in campo la partita della vita, la partita che non ci si può permettere di perdere per nessuna ragione.

Una vittoria significherebbe rimettersi in gioco, sorpassando in classifica Sassuolo e Spal (prossima avversaria) e lo stesso Genoa, agganciando il Crotone a 12 punti ed alimentare quindi le speranze dei tanti sostenitori dell’Hellas che ancora vogliono credere alla salvezza. Uscire sconfitti vorrebbe dire ripiombare nel baratro dove aleggia lo spettro della retrocessione e deludere quanti stasera, sfidando il freddo polare, non hanno voluto mancare per sostenere i colori gialloblu.

Il Genoa si presenta al Bentegodi reduce dall’importante pareggio a Marassi contro la Roma. Poco meno di trecento tifosi al seguito della squadra ligure espongono nel settore ospiti a loro riservato le pezze ed alcuni striscioni rossoblu.

Rivali da sempre ma stasera sembra prevalere la voglia di caldo con i tifosi assiepati nei bar, consueti punti di ritrovo, a bere vin brulè nel rispetto della tradizione del Natale che è ormai alle porte.

Quindi, a parte qualche coro di sfottò partito da entrambe le curve, di più non si registra sotto il piano dell’ordine pubblico, a parte il fermo di alcuni tifosi gialloblu trovati nei pressi della vicina tangenziale a nascondere alcune bombe carta, almeno stando alle ricostruzioni di parte.

Dall’inizio alla fine nella curva genoana continuo sventolio di alcuni bei bandieroni dove ne spicca uno in particolare che raffigura un teschio bianco con le ossa incrociate che ricorda il simbolo Ultras predominante negli anni ’70/’80 anche nello striscione degli Ultras veronesi. Cori continui supportati dall’ausilio di uno o due tamburi, consuetudine che si rispetta ultimamente da parte di ogni tifoseria ospite a Verona.

In curva sud continuo alternarsi dei cori di sostegno ad una squadra che però da subito non lascia intravedere quell’orgoglio che i tifosi si aspettavano dopo le discrete prestazioni precedenti. E infatti, poco prima della fine del primo tempo, arriva come una doccia gelata il vantaggio del Genoa a rendere ancora più fredda una serata con il termometro fermo intorno allo zero.

Nel secondo tempo il copione non cambia, nonostante un leggero predominio in campo della squadra veronese ed il Genoa porta a casa un’insperata vittoria conquistata contro una diretta concorrente nella lotta per la permanenza in Serie A.

Lo sconforto prende possesso dei tifosi di casa che vedono allontanarsi sempre di più la salvezza, ma il loro sostegno non cala di intensità dimostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia forte l’attaccamento dei butei ai colori gialloblu. Cori invece di tutt’altro contenuto si alzano potenti ed assordanti verso i giocatori, l’allenatore Pecchia ma soprattutto verso la presidenza, ritenuta la principale responsabile di questo fallimentare campionato.

Mi aspettavo forse qualcosa in più dai tifosi genoani verso la loro squadra che stava vincendo, ma forse il loro numero non permetteva ulteriori picchi in termini di potenza, anche a fronte di una curva di casa che non ha fatto segnate particolari cali di intensità, nemmeno quando la squadra andava concretizzando l’ennesima prova a dir poco imbarazzante in campo.

Qualche coro di “saluto” rivolto ai tifosi napoletani, come sempre succede nelle ultime partite casalinghe e anche la quindicesima giornata viene archiviata, con il Verona nuovamente solitario al penultimo posto in classifica.

Gianfranco Corradi