Pubblico delle grandi occasioni quest’oggi all’ “Enrico Rocchi” di Viterbo, dove per l’occasione arriva il blasonato Bari di mister Vivarini, che attualmente si trova dietro la capolista Reggina, seppur staccato di ben dieci punti.

Data l’importanza della partita provo in tutti i modi ad arrivare presto, ma nonostante la mezzora d’anticipo sul calcio d’inizio, fissato alle 15, sia ai botteghini per acquistare i biglietti che in quelli per ritirare gli accrediti, trovo lunghe code, per non parlare delle file per varcare il cancello d’entrata e le altre nei rispettivi settori.

Fortunatamente, riesco a mettere piede sul rettangolo verde pochi istanti prima che le squadre entrino. Così, in fretta e furia, ho modo di dare un’occhiata sia verso il settore ospiti, dove i baresi continuano ad entrare anche a partita in corso, sia nella Nord locale dove si trova la parte calda degli ultras gialloblù e dove quest’oggi prendono posto tanti appassionati, compresi i ragazzi delle scuole calcio del viterbese e dei paesi limitrofi con le tute d’ordinanza.

I pugliesi sventolano i tre bandieroni dei gruppi principali: Seguaci, Bulldog e Re David, più tantissime bandierine, le quali rendono il settore degnamente colorato.

I viterbesi, invece dietro lo striscione “Vetus Urbs” sventolano il bandierone 1908, 4-5 bandiere gialloblù ed alzano tre stendardi a centro gruppo.

Nel primo tempo gli ospiti, forti della loro esperienza e caratura, avendo per tantissimi anni frequentato i piani alti del calcio italiano e confrontatisi con i migliori gruppi ultras del panorama italiano, nonostante lo svantaggio iniziale dopo appena due minuti, sfoderano una prestazione indubbiamente di prim’ordine che parte dal primo minuto e resiste quasi fino al quarantacinquesimo, quando si nota un piccolissimo calo corale. Ma è davvero poca cosa in confronto alla buona intensità vocale, al continuo e persistente dei bandieroni oltre che delle bandierine, senza dimenticare i battimani, alcuni veramente da stropicciarsi gli occhi. Per completare la prestazione, alla mezzora accendono una torcia per colorare ulteriormente il settore.

Nella ripresa il tifo dei biancorossi non accenna a diminuire e, anzi, accendono un altro paio di torce che con l’imbrunire sicuramente si notano maggiormente; poi, se aggiungiamo le bandierine ed il continuo sventolio dei bandieroni dal primo minuto fino al novantesimo ed oltre, l’effetto visivo è praticamente perfetto.

Quando ormai non ci credevano neanche più i giocatori in campo, ecco arrivare al quarto minuto di recupero dei cinque concessi, il gol del pareggio che fa letteralmente esplodere il settore ospiti.

Per quanto concerne i padroni di casa, come detto, oggi formano un bel gruppo in Curva Nord, anche se il settore è veramente troppo grande e molta gente, tra cui tanti occasionali, si sistema agli angoli guardando la partita seduta. Purtroppo tra loro si notano pure molti giovani che sinceramente potrebbero unirsi agli ultras e contribuire in modo diretto ad aiutare chi si sbatte da molti anni alla causa gialloblù, ma questo è un altro e lungo discorso.

Comunque, nella prima frazione i laziali si danno parecchio da fare cercando di farsi sentire in tutti i modi dai più blasonati dirimpettai e varie volte anche la tribuna cerca di dare manforte alla curva, con i gruppi Antichi Valori e Leoni Gialloblù a dirigere. Sicuramente il vantaggio iniziale dopo appena tre minuti aiuta e non poco la tifoseria gialloblù a farsi sentire, il più delle volte con cori secchi accompagnati da battimani.

Devo riconoscere che quest’oggi i viterbesi sono molto continui ed anche le pause vengono ridotte al limite.

Nel secondo tempo i locali calano un po’ soprattutto con il passare dei minuti, anche se si “sbattono” veramente tanto per tifare il più possibile cercando di effettuare un numero considerevole di battimani atti ad accompagnare i cori.

Nonostante qualche pausa, comunque il tifo rimane su livelli discreti. Ma quando ormai tutto l’ambiente pregusta questa vittoria storica, ecco arrivare il gol del pareggio barese che fa rimanere male tutto lo stadio.

Al triplice fischio finale entrambe le squadre vanno sotto le rispettive curve a ricevere i meritati applausi, anche se nel settore ospiti si mastica amaro per non aver saputo approfittare della sconfitta della capolista Reggina cui poteva rosicchiare qualche altro punto, riducendo di fatto il gap in classifica.

Marco Gasparri