06-12-2017: Viterbese – Livorno 3-0
Ottavi di Finale Coppa Italia Serie C.
Gara unica
In una fredda serata di inizio dicembre si disputa, in gara unica, l’incontro degli ottavi di finale della coppa Italia di serie C. Di fronte due squadre dello stesso girone, la Viterbese, quarta in graduatoria, e la capoclassifica Livorno.
In questa partita non sarò solo visto che, dopo varie peripezie per trovarci, andrò insieme all’amico Federico e decideremo di partire poco dopo le 16, abbastanza presto dato che la partita avrà inizio alle 18:30. Arriviamo nel capoluogo della Tuscia che manca un’ora abbondante all’inizio della sfida, incuranti del freddo e dell’umidità che da queste parti si fa sentire con una certa insistenza.
Quando una squadra affronta i labronici, non è mai una partita normale sugli spalti, visto il loro marcato orientamento politico, ed anche oggi sarà così dato che i padroni di casa, sia il gruppo in curva che quello in tribuna, hanno diversi tricolori che sventolano nel corso della gara.
Ad essere sinceri oggi c’è una discreta cornice di pubblico, calcolando che la partita si disputa di mercoledì e in un orario non proprio comodo, ed anche in curva gli ultras N.S.L.M. si presentano più numerosi di altre volte, con alcuni componenti che arrivano a partita abbondantemente iniziata.
Il settore ospiti invece si presenta con una manciata di tifosi amaranto, evidentemente gli ultras livornesi arriveranno a partita in corso.
A livello coreografico i due gruppi viterbesi faranno due sbandierate, spiccano i tre bandieroni del gruppo degli ANTICHI VALORI presente in tribuna.
Nel primo tempo i viterbesi, almeno all’inizio, non saranno continui, forse risparmiandosi in attesa dell’arrivo degli ultras ospiti, ma cercheranno comunque di riscaldare le ugole con diversi battimani ad accompagnare i cori e sventolando le bandiere. Accoglieranno poi i livornesi, entrati tutti insieme con un ritardo di circa venti minuti, con numerosi cori di disapprovazione e fischi. Da qui il tifo gialloblù sarà più continuo, contraddistinto sempre da buoni battimani ma anche dallo sventolio di bandiere; soprattutto si noteranno i numerosi tricolori.
In campo partita avvincente, nonostante nelle fila degli ospiti giochino diverse seconde linee, mentre la Viterbese schiera la formazione migliore ad eccezione di due pedine difensive infortunate. La gara però si sblocca al trentaseiesimo minuto grazie al gol siglato da Jefferson, rientrato dopo tanto tempo da un infortunio, che fa esultare lo stadio intero. Per l’occasione la curva si colora grazie all’accensione di una torcia ed un fumogeno arancione di durata sostanziosa. Il tifo continuerà poi ad essere presente, seppur in intensità non sempre lineare, fino al fischio che manda le squadre negli spogliatoi.
Nella seconda parte di gara i viterbesi tiferanno non lesinando qualche pausa, ma sempre effettuando numerosi battimani e mani alzate grazie all’aiuto del tamburo. Dopo un quarto d’ora espongono lo striscione: “MAURIZIO LA NORD E’ CON TE !”; facendolo risaltare grazie all’accensione di un fumogeno arancione che, anche in questo caso, avrà una discreta durata.
Al venticinquesimo esulteranno nuovamente grazie al raddoppio siglato dal neo entrato Sanè che manderà in visibilio lo stadio, soprattutto la curva che accenderà un altro fumogeno arancione. Sei minuti dopo, direttamente su calcio di rigore, il gol che sancisce la fine delle ostilità e qualifica la Viterbese al turno successivo.
Passando ai livornesi, come detto, arrivano con una ventina di minuti di ritardo e sono all’incirca una quarantina, un numero tutto sommato positivo visto il giorno infrasettimanale e la distanza. Appena arrivati vengono sommersi da cori contro (anche di carattere politico) e fischi, prontamente ricambiati con gestacci e cori quali “Livorno Antifascista” e “Bandiera Rossa”.
Sistemate le pezze nella balaustra superiore, espongono un ulteriore striscione che rimarrà esposto per tutta la durata della partita, dietro la recinzione della porta, per ricordare Mauro Luci, padre del capitano amaranto Andrea, la cui squadra giocherà con il lutto al braccio: “VICINI AL DOLORE DELLA FAMIGLIA LUCI”.
Nella prima frazione si faranno sentire intonando discreti cori, accompagnati da qualche bel battimani anche se peccheranno di colore, garantito solo da uno stendardo tirato su raramente. C’è qualche piccola pausa, ma nel complesso si son fatti sentire, a dispetto del numero e soprattutto del gol subito verso la fine del primo tempo.
Nella seconda parte di gara decidono, dopo una decina di minuti, di dare un tocco di colore al settore effettuando due belle e durature sciarpate. Subito dopo espongono il secondo striscione della serata per ricordare e commemorare il quindicenne greco Andreas Grigoropoulos, vittima della polizia ad Exarchia, quartiere di Atene, il 6 dicembre del 2008: “REMEMBER REMEMBER 6TH OF DECEMBER ALEXIS VIVE”.
Nel proseguo della gara i livornesi non sembrano risentire del risultato che li vede soccombere sul campo, ma anzi più prendono gol e più cercano di essere continui, facendosi sentire molto sia vocalmente che con battimani e mani alzate. Non mancano i cori contro ma, dopo tre minuti di recupero, l’arbitro decide che può bastare e manda le squadre negli spogliatoi.
Prima di rientrare gli stessi giocatori vanno a salutare ed applaudire i tifosi sotto le rispettive curve che ricambiano il saluto. Padroni di casa che alzeranno qualche sciarpa, continuando a sventolare bandiere e fare battimani ben oltre la fine della gara.
Nel prossimo turno alla Viterbese toccherà la Paganese, uscita vincente nel confronto in casa della Casertana, mentre il Livorno, con questa eliminazione, darà il tutto per tutto in campionato dove, da prima della classe, cercherà di non disperdere l’attuale vantaggio di sette punti sulla seconda classificata.
Questa coppa comunque continua a riservare belle emozioni, soprattutto sugli spalti.
Marco Gasparri