Mercoledì 3 Maggio è un giorno particolare per la città di Spoleto, infatti oggi, alle 18:30 si gioca l’importante partita di gara 2 della finale play off di serie A2 di pallavolo maschile. La società capisce l’importanza dell’evento ed intelligentemente anticipa di due ore l’orario della partita, per evitare concomitanze con la partita di Champions League Monaco – Juventus.

Era da molto tempo che volevo vedere in azione gli ultras (permettetemi di usare questa parola, dopo averli visti all’opera) spoletini di cui si parla un gran bene. Già nel passato la Monini Spoleto veleggiava nelle alte sfere pallavolistiche, con un seguito da far invidia a qualsiasi gruppo che seguisse la pallavolo in quegli anni. Così, grazie agli impegni lavorativi che ben si combinano, mi dice bene e posso andare a vedere questa partita, importante per entrambe le squadre, sia quella umbra che pugliese.

Una finale è sempre una finale ed oggi al PalaRota si prevede il tutto esaurito, stimolati anche dal fatto che in gara 1, giocata in Puglia, gli umbri espugnarono il caldo palazzetto di Castellana Grotte.

Arrivo a Spoleto abbastanza presto, con una quarantina di minuti buoni d’anticipo, allora scelgo di prendere subito la strada che porta all’impianto, facile da trovare, per arrivare al palazzo senza imprevisti, malauguratamente dovessero presentarsi. Di fuori c’è molta gente e decido di entrare subito nel PalaRota già gremito di persone.

Il palazzetto non è molto grande e presenta due tribune, una grande e spaziosa in cemento e l’altra, nella direzione opposta, in ferro e molto più piccola. È proprio in quest’ultima tribuna che prenderanno posto gli ultras spoletini della Fossa Gialloblù. Appena entrato però vedo solo un paio di piccoli striscioni appesi, senza nessuno dietro, ma non sono preoccupato conoscendo la fama di questa tifoseria.

A pochissimi minuti dall’inizio delle presentazioni delle squadre, ecco che entrano tutti insieme sventolando 2-3 bandiere. Si vanno a sistemare al centro della tribuna in ferro, dove si noteranno un paio di grossi tamburi che picchieranno per dare la carica alla squadra, accompagnando il tutto con cori e battimani.

Quando inizia la gara, il piccolo PalaRota è sold out con oltre 1200 spettatori presenti e con una piccola rappresentanza di sostenitori pugliesi, con un piccolo stendardo appeso, sistemati in un angolino della grande tribuna. Pochi, ma va apprezzata la presenza in un giorno infrasettimanale, tenendo conto anche della distanza.

Comincia la partita e gli umbri, per coreografia, espongono un grosso bandierone a strisce verticali gialloblu che va a coprire quasi per intero la grossa tribuna, mentre nella zona ultras viene esposto un bandierone più piccolo, sempre gialloblù, che una volta rimosso farà spazio ad una bella coriandolata.

Inizia la contesa e la Fossa Gialloblù non delude le attese, tifando con numerosi battimani e mani alzate ad accompagnare i cori che risulteranno continui per quasi tutto l’arco della gara. Trasformano il palazzo in una bolgia costante, anche grazie alla squadra che vince i primi due set e si porta sul 2-0, cominciando a sperare in una vittoria.

Megafono alla mano e tamburi (due), battuti di continuo a ritmare i cori, sono solo un’aggiunta in più al tifo che raggiungerà un’intensità incredibile. Poi però la fortuna comincerà a voltare le spalle ai padroni di casa e gli ospiti rimonteranno i set per la gioia dei tifosi pugliesi, che si limiteranno all’esultanza: troppo pochi loro e troppa bolgia nel palazzo per provare ad abbozzare anche il minimo coro con tutta la potenza possibile.

Nel quinto set Castellana Grotte si porta avanti e costruisce un bel margine di vantaggio per condurre in porto una vittoria fino a poco fa impensabile. Così i tifosi spoletini, fino a qui eccezionali, comincino a calare d’intensità e far registrare qualche pausa.

Finisce con la vittoria degli ospiti per 10-15 che riportano la serie in parità e la delusione degli oltre 1.200 spettatori presenti.

Dopo una bella chiacchierata con l’addetto stampa dello Spoleto, lascio il palazzo per andare a prendere la macchina con i cori degli ultras umbri che ancora mi rimbombano nella testa. Torno a casa contento di essermi tolto lo sfizio di vedere all’opera questo bel gruppo, in un mondo pallavolistico dove, un’impronta così marcatamente ultras, l’avevano solo i Blu Brothers di Cuneo.

Marco Gasparri.