A distanza di quasi un anno ritorno con molto piacere nella città della Selva. Nelle “categorie inferiori”, come le definiscono molti, si continua a respirare quell’essenza ultras sempre più rara nelle serie che contano, dove la burocrazia organizzativa ha preso ormai il sopravvento a scapito dei tifosi.

Se poi parliamo di Fasano come realtà ultras, sicuramente le probabilità di rimanere delusi sono davvero minime. Non sono assolutamente di parte, ma non si può negare che Fasano sia una di quelle realtà della Puglia che nonostante tante traversie calcistiche, è ancora lì difendere il proprio credo ultras. Se poi al Vito Curlo l’avversario di turno è la capolista Bitonto, sicuramente le aspettative sono molte, tanto è vero che sugli spalti il pubblico presente è quello delle grandi occasioni.

Gli ospiti saranno circa una cinquantina con il Nucleo Compatto in prima linea, giunto al 4° anniversario dalla sua nascita proprio alla vigila di questo incontro. Un plauso comunque a questi ragazzi, come a tanti altri della provincia barese, che cercano di portare avanti un movimento ultras di propria identità nonostante la dura convivenza con una grossa realtà come quella di Bari, che tende a coinvolgere la provincia per intero.

Sin dal loro arrivo saranno molteplici i cori ostili rivolti ai padroni di casa. Il loro tifo sarà continuo per tutta la durata della gara, con tanti battimani e l’accensione di qualche torcia e fumogeno. Durante il secondo tempo il loro tifo verrà in parte condizionato dall’entrata nel settore delle forze dell’ordine. Di qui un’animata discussione con alcuni funzionari di PS, che chiedono loro conto di presunti danneggiamenti nel settore, anche se è difficile trovare conferma a ciò dalla distanza in cui mi trovo.

Nella curva di casa le presenze si concentreranno nella parte centrale, dove prenderanno posto le due realtà ultras presenti degli Allentati e della Fasano Ultras. Mani alzate e bandiere sempre al vento per un tifo davvero continuo con uno striscione srotolato nella parte iniziale del primo tempo, griffato Allentati, che esorta tutti i razzisti a rimanere fuori dagli stadi e dalle strade. Chiaro il riferimento alla “questione” Anna Frank, la cui immagine con la maglia della Roma è stata utilizzata in un adesivo Laziale come sfottò verso i giallorossi. Immancabile e feroce la stigmatizzazione dei media che li ha bollati tout court come antisemiti, mentre dalla parte opposta si è cercato di sfilarsi dalle polemiche liquidando il tutto come una goliardata, magari anche di cattivo gusto, usata con enfasi esagerata come distrazione di massa in un periodo di riforme sociali particolari. La verità, come al solito, sta nel mezzo o spesso è una questione di prospettiva.

Il tifo dei padroni di casa – tornando a parlare di cose a noi più consone – risulta davvero continuo ed originale, coinvolgendo tutto il settore con il tamburo, ritmato davvero in modo impeccabile ed un paio di torce accese soprattutto dopo i gol. Nella ripresa verrà esposto un secondo striscione dedicato alla memoria dell’amico Skrondo di Perugia.

Al termine della gara momenti animati si sono vissuti alle spalle del settore ospite, dove le due tifoserie hanno tentato di entrare in contatto. Nel parapiglia danneggiati alcuni vetri dell’autobus sul quale viaggiavano i sostenitori bitontini e numerose auto parcheggiate in zona.