Scontri tra tifosi e forze dello ordine, aumento dei divieti di trasferta: mentre Euro2016 si avvicina, la Francia è pronta ad accogliere migliaia di tifosi stranieri?

Tra poco più di 100 giorni, Francia e Romania daranno il calcio d’inizio a Euro2016. Certamente con diverse migliaia di tifosi rumeni presenti allo Stade De France. Il giorno dopo si attenderanno svariati supporters gallesi a Bordeaux, inglesi e russi a Marsiglia. E così via fino al 10 luglio, data della finale. Una domanda è sempre più insistente, man mano che la competizione si avvicina: la Francia saprà gestire questo massiccio afflusso di visitatori?

Difficile essere ottimisti, dato che questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da una repressione senza precedenti contro i tifosi di calcio. Ultimo evento, l’uso di gas lacrimogeni nei confronti dei supporters del Chelsea avvenuto al Parco dei Principi di Parigi. Se a volte sembra difficile individuare chi fra i tifosi o la polizia ha provocato gli incidenti, come nel caso del recente Reims-Bastia, le cifre parlano da sole: tre divieti di trasferta durante la stagione 2011/2012, 39 nel 2014/2015 e 191 già per la stagione in corso.

“L’OBIETTIVO è QUELLO DI NON PRENDERE ALCUN RISCHIO”

All’indomani degli attentati del 13 novembre di Parigi, dei decreti ministeriali avevano impedito tutte le trasferte dei supporters calcistici, fino al termine del 2015. Poi le prefetture hanno preso il sopravvento caso per caso. Gli Ultramarines, principale gruppo di tifosi del Bordeaux, hanno avuto un’amara esperienza in tal senso per la partita di Nantes. Il Campionato Francesce Amatori (CFA) è ugualmente preoccupato: a fine gennaio, ai sostenitori del Grenoble è stato impedito di mettersi in viaggio in direzione St. Louis Neuweg (Alto-Reno).

Eppure “i divieti di trasferta sono poco utilizzati dagli altri paesi dell’Europa occidentale, tranne in alcuni casi l’Italia”, ricorda Nicolas Hourcade, sociologo di Bordeaux residente a Lione ed esperto di tifoserie. Queste decisioni sono variamente giustificate, gli incidenti che sono avvenuti in passato, sono stati derivati dalla mancanza di personale per supervisionare i tifosi ospiti, considerando le rivalità tra due club interessati. “L’obiettivo di oggi è quello di non correre rischi”, ha riassunto nelle colonne di Le Monde Antoine Boutonnet, capo della Divisione Nazionale della lotta contro la violenza negli stadi (DNLH) delle cellule del Ministero degli Interni.

” I RUSSI, I POLACCHI… DEI PAZZI FURIOSI”

L’Associazione Nazionale dei sostenitori (ANS), che riunisce una quarantina di gruppi ultras francesi, lavora per denunciare “misure sproporzionate e liberticide”

Un dialogo semplice tra le parti, risolverebbe molti problemi. I tifosi potrebbero dire alla polizia: “Se saremo in tanti, allora ci trovate in un tale stazione di servizio in autostrada, dove voi potrete scortarci fino allo stadio”.
“Ma loro preferiscono la repressione … “.
(Pierre Barthélémy, presidente della ANS)

“Se la polizia francese non può certamente controllare decine o centinaia di tifosi, come sarà in grado di farlo a Euro2016, dove toccherà gestire gruppi di diverse migliaia di persone, che parlano una lingua straniera, non sempre raggruppati e con i quali non hanno alcun rapporto? Questo è davvero allarmante…” dice Pierre Barthélémy.
“Nel mese di giugno il numero di poliziotti sarà lo stesso, il rischio di attentati anche. Solo che avremo orde di tifosi sconosciuti…”.

“Prendete i russi, polacchi, slovacchi… in confronto a loro, siamo dei bambini. Sono pazzi. E ciò che vediamo tutti i fine settimana, è che la polizia francese non è affatto preparata ad accogliere questi tifosi in modo corretto”, aggiunge Florian Brunet, portavoce del Ultramarines Bordeaux.

CINQUE PARTITE A BORDEAUX

Se il ministero dell’Interno rifiuta qualsiasi comunicazione al riguardo, per ora, la prefettura della Gironda, che disciplinerà la sicurezza per le cinque partite degli europei in programma a Bordeaux, ha detto che “sta lavorando sul dossier da svariati mesi”. Un’esercitazione è ad esempio prevista nelle prossime settimane e le misure di sicurezza saranno annunciate poco prima dell’inizio di Euro2016.
La Germania viene spesso presentata come il paese in cui i rapporti tra i sostenitori e la polizia sono i migliori. Daniela Wurbs, il presidente della Football Supporters Europe, associazione che riunisce associazioni provenienti da 37 diversi paesi, racconta un aneddoto che illustra, secondo lei, l’immagine che si è venuta a creare nella varie trasferte in Francia dei tifosi tedeschi:

“Nelle ultime stagioni, i supporters del Bayer Leverkusen sono venuti in Francia per delle partite di Champions League. Neanche il tempo di attraversare il confine, che sono stati fatti uscire dai pullman in maniera aggressiva. Dobbiamo trattare i sostenitori in base al loro comportamento, non per la loro reputazione o quello che possono potenzialmente fare “.

GLI INCIDENTI DEL 1998

Questi timori fanno rivivere i pochi ricordi dolorosi della Coppa del Mondo in Francia. Violenti incidenti sono scoppiati a Marsiglia e, soprattutto, a Lens, in cui un poliziotto è stato ferito gravemente. Diciotto anni più tardi, la polizia deve, inoltre, per affrontare il rischio di attacchi terroristici in tutte le zone, essere adeguatamente attrezzata per i tifosi e gli stadi.

Per il sociologo Nicolas Hourcade, la palla è nel loro campo:

“La polizia francese dovrebbe imparare a gestire i tifosi che si recano in trasferta, invece di vietare il viaggio, non appena una partita viene considerata ‘a rischio’. Una polizia amichevole è molto meglio attrezzata per rassicurare i tifosi più tranquilli, in modo che agiscano con misura contro quei tifosi più violenti, è una sfida complicata, ma in ogni caso, eviterebbe la risposta sproporzionata della polizia che potrebbe degenerare in varie situazioni”.

Nel suo disegno di legge “rafforzare la lotta contro la violenza negli stadi”, adottata in prima lettura dall’Assemblea nazionale il 5 febbraio, il deputato William Larrive, ha sostenuto la creazione di un “dispositivo di dissuasione più fattibile” in prospettiva della massima competizione europea. Tali misure, consentirebbero ai club calcistici l’adozione di liste di proscrizione di sostenitori indesiderati, allungando di fatto il divieto d’interdizione dagli stadi. Ci sono poi altre disposizioni come la nomina di un funzionario di collegamento tra il club ed i tifosi (lo SLO imposto dalla Uefa, quindi non “inventano” niente, ndT), la creazione di un’autorità nazionale di rappresentanza dei tifosi, ma tutto ciò riguarda solo i club e non le competizioni tra squadre nazionali come Euro2016: resta il ragionevole dubbio che l’Europeo sia un pretesto per imporre sproporzionate misure di sicurezza in ambito nazionale.

Traduzione Francesco Passarelli.