Seconda partita casalinga per il Rimini, dopo la vittoria sulla formazione toscana del Siena la settimana scorsa, l’avversario odierno è il Pontedera, che giunge anch’esso da quella terra storicamente vista con astio nella Romagna calcistica.
I giorni che hanno preceduto questa partita, non sono stati certamente positivi per i tifosi biancorossi, infatti la situazione economica della società presieduta da patron De Meis è in forte crisi, non sono stati perciò pagati gli stipendi e per questo motivo si prevedono all’orizzonte altri punti di penalizzazione. C’è giustamente forte apprensione per il prosieguo del campionato, oltretutto anche le continue voci di un possibile passaggio di proprietà, inizialmente ad un magnate di Dubai, poi ad una società Inglese, fanno nascere tanti dubbi e altrettanto scetticismo in tutto l’ambiente.
La Curva Est, da sempre schierata dalla parte del presidente De Meis, quest’oggi espone uno striscione sopra al tradizionale “Red White Supporters” che è abbastanza eloquente: “Perde solo chi abbandona la lotta, combattete per Rimini”.
Da sponda opposta, giunti dalla piccola città Toscana, nel settore ospite vanno a collocarsi una ventina abbondante di ultras granata con lo striscione “Pontederesi”, qualche bandiera e un paio di due aste che colorano il settore. Sostengono poi la loro squadra con diversi cori e si daranno da fare con molta generosità.
La squadra biancorossa non sembra risentire del momento delicato della propria società e in campo i giocatori sfodereranno una buona prestazione. Con il vantaggio iniziale anche la curva prende maggiore vigore e tra svariate manate ed una bella sciarpata, nel primo tempo anche il tifo si mantiene su buoni livelli, malgrado le presenze non siano trascendentali.
Nella ripresa, portandomi sotto il settore ospite ho la possibilità di ascoltare da vicino anche i cori che partono da questo versante: per la maggior parte sono cori contro il loro allenatore e i componenti della squadra granata in generale, tant’è che in modo ironico viene chiesto a mister Indiani di far giocare proprio gli ultras.
La squadra di casa raddoppia, ma sono comunque da lodare gli ospiti i quali per lo meno continuano fino al 90esimo con lo sventolio delle loro bandiere. Immagino che vivere il movimento ultras al seguito di una piccola realtà come può essere Pontedera, non sia certamente una cosa semplice, anche considerando piazze calcistiche più prestigiose nelle vicinanze che tolgono loro linfa ed interesse, per cui e a maggior ragione va apprezzato lo sforzo e l’impegno che ci hanno messo.
Dalla Curva Est, oltre ai consueti cori, si pensa già al prossimo avversario: c’è gia molto fermento nella tifoseria in vista dell’imminente trasferta a Pistoia, con cui sono divisi da una rivalità mai sopita, e i cori che si levano contro gli arancioni ne sono un chiaro segnale. Peccato poi che Osservatorio e CASMS ci metteranno del loro impendendo al popolo sportivo riminese, dopo quelle di Pisa e Ferrara, tutto ciò in barba al loro vuoto motto “Con la tessera vivi lo spettacolo in prima fila”. Ridicoli, non ci sono altre parole.
Gilberto Poggi.