In questa vigilia di Natale al Paolo Mazza di Ferrara si incontrano Spal e Ternana, tifoserie con evidenti umori opposti: gli emiliani occupano la parte alta della classifica nonostante lo stop di sette giorni prima; gli umbri si ritrovano invischiati nei bassifondi della classifica in aperta contestazione contro l’attuale dirigenza.

Nella giornata odierna, al posto del solito striscione appeso nelle gare casalinghe, ai piedi della Ovest campeggia la scritta “Questo natale è dedicato a chi ci ha lasciato con la Spal nel cuore”, un modo per ricordare tutti insieme gli appassionati di fede biancoazzurra prematuramente scomparsi.

Durante l’ingresso sul terreno di gioco delle formazioni, i cartoncini di color azzurro cielo ricoprono le intere gradinate della curva, mentre dei palloncini bianchi salgono verso il cielo. Contorno e sottofondo sono gli applausi a scena aperta che la tribuna dedica allo spettacolo.

Sul fronte opposto, una ventina di persone presenziano nel settore ospiti dietro an paio di striscioni appesi volontariamente al contrario. Per la prima parte di partita si limiteranno a sventolare un paio di bandieroni, in pratica senza mai intonare cori di sostegno; una prestazione indubbiamente non giudicabile quella odierna, seppur sia da rispettare comunque la presenza di chi si muove al seguito della propria squadra.

Sul campo la prestazione degli undici estensi, in gol dopo appena pochi minuti, facilita il compito degli ultras di casa. Solito repertorio canoro, battimani, cori ripetuti, sciarpata a coinvolgere buona parte della curva e per l’occasione anche la simpatica versione natalizia riadattata sul finire di gara di “Jingle bells ” in “Spal alé Spal alé forza Spal alé” a chiudere in bellezza la vigilia di Natale che vede la formazione di casa occupare la terza posizione in classifica.

Il 4-0 maturato sul campo la dice lunga, un anno da ricordare questo 2016 per gli appassionati di fede biancoazzurra, prima con la promozione in cadetteria dello scorso aprile e ora a ridosso della vetta al giro di boa. A Ferrara di annate così se ne ricordano davvero poche.

Enrico Garutti.