Per questo ultimo giorno in terra piemontese decidiamo di svegliarci presto e andare a visitare il mulino vecchio, che si trova nel parco naturale della valle del Ticino, poco fuori Bellinzago Novarese. È una bella camminata a piedi, circa 3 km, ma vi assicuro che il sacrificio viene ampiamente ripagato. A parte il fatto che attraversi stradine di campagna dove il passaggio di macchine è pressoché nullo, ma il paesaggio è davvero stupendo, tant’è che in questa giornata di sole si riescono a vedere meravigliosamente le Alpi, con il Monte Rosa in testa, completamente innevate.

Ad un certo punto della camminata e quando mancherà meno di un chilometro al punto prefissato, si lascia l’asfalto e si percorre un sentiero sterrato, dove gli unici rumori che si sentiranno sono il cinguettio degli uccelle e più in lontananza il rumore delle moto, visto che lì vicino si trova una pista di motocross.

Continuando la camminata ci imbattiamo in una piccola cappella dedicata alla Madonna e poco più avanti nel depuratore della zona, inoltre riusciamo a vedere un fiumiciattolo che sfocerà in un piccolo laghetto di pesca sportiva, proprio nella valle del Ticino dove si trova il vecchio mulino, ultimo ed ancora funzionante ma che ha smesso di lavorare nella metà degli anni ’80, quando è stato acquistato dal Parco Naturale della Valle del Ticino ed ora è visitabile al pubblico.

Ci facciamo un bel giro e poi ci fermiamo a mangiare su un tavolo con delle panchine in legno, messe appositamente lì per godere appieno di questo splendido posto. Poi come sempre il tempo è tiranno e decidiamo di tornare indietro e proseguire in direzione stadio.

Per questa partita non nutro molte aspettative perché non penso ci sia movimento ultras in entrambe le realtà, ma comunque è una bella partita in quanto si affrontano prima contro seconda, con quest’ultima staccata di 5 punti in classifica.

Quando mancano solo 3 giornate alla fine, il Bellinzago, con una vittoria potrebbe già festeggiare questa storica promozione in Lega Pro. Per un paese di poco più di 9 mila abitanti sarebbe veramente qualcosa di importante, anche perché la squadra ha quasi sempre calcato i campi delle serie minori (che non sono certo Serie D ed Eccellenza).

Arrivo in prossimità stadio quando mancano ancora quarantacinque minuti all’inizio, ritiro il mio accredito senza problemi e superate le solite fasi di riconoscimento, sono in campo. Lo stadio Comunale di Bellinzago ha una tribuna coperta e dall’altro lato una piccola tribuna in ferro adibita a settore ospiti.

Per questa partita accorrono allo stadio circa 750 tifosi (molti di più degli attuali 200-250 di media che fa abitualmente). A livello ultras, come preventivato, non c’ è niente, solo persone che guardano comodamente la partita ed ogni tanto fanno partire il coro “Bellinzago, Bellinzago” più che altro incalzati dai cori degli ospiti, sicuramente più continui.

La partita è piacevole anche perché i locali passano in vantaggio dopo nemmeno un quarto d’ora e sarà molto bella e sentita l’esultanza della tribuna. Nel frattempo gli ospiti, che hanno preso posto in un angolo della tribuna coperta e non nel settore ospiti aperto anche questo ai locali, sono quantificabili in un centinaio di unità, privi di striscioni e seguiranno la partita seduti. Esulteranno al gol del pareggio alla mezzora e canteranno diversi cori tra cui un simpatico quanto incredibile “Giochiamo in casa”.

Sicuramente gli ospiti si fanno sentire più dei padroni di casa ed alla ripresa vengono premiati dal gol del vantaggio, siglato dopo appena due minuti. Tra i cori si sente anche un “rinviamogli la festa” e all’85esimo, con il gol del definitivo 1-3, questa profezia diverrà certezza.

La gente comincia ad abbandonare gli spalti dopo il terzo gol mentre i tifosi ospiti giunti da Caronno Pertusella, ebbri di gioia festeggeranno con la squadra sotto al settore ben oltre il fischio finale.

Quando mancano due partite alla fine e con un vantaggio di due punti, il Bellinzago può ancora giocarsi bene le sue carte per la vittoria finale di questo campionato. Usciamo dallo stadio ed io mi ricongiungo alla mia ragazza per farci un ulteriore giro nel piccolo ma bel paesino, prima di prendere il treno per Novara e poi un altro treno ancora che ci condurrà a casa.

Marco Gasparri.