È stata una settimana piuttosto particolare quella che ha preceduto la sfida, valevole per il campionato di Eccellenza Ligure, tra l’Albenga e l’Albissola. Mercoledì, infatti, alcune testate giornalistiche locali hanno pubblicato la notizia relativa al ritrovamento, da parte dei Carabinieri e all’interno di un magazzino dello stadio Riva di Albenga, di una sacca contenente “oggetti atti ad offendere”. Un fulmine a ciel sereno per la tifoseria ingauna che si è subito affrettata a replicare alle immediate accuse che sono state mosse nei loro confronti, prendendo le distanze da quanto ritrovato dagli agenti impegnati nel blitz presso l’impianto sportivo di Albenga. Il comunicato, diramato dagli stessi Ultras, compie alcune doverose precisazioni in merito a quanto accaduto e, per dovere di cronaca, mi permetto di postarlo di seguito, integralmente, senza modifiche o stravolgimenti vari:
INFAMIA E PREMEDITAZIONE. Queste sono le parole giuste per spiegare quello che ci sta accadendo in queste ore. Questa mattina intorno alle ore 11 un blitz delle Forze dell’Ordine ha colpito i locali della Gradinata Sud, dove teniamo bandiere, striscioni e vario materiale coreografico. Da questo blitz, è saltata fuori una sacca contenente del materiale a noi sconosciuto, di dubbia provenienza. Nel materiale sequestrato oltre a delle aste erano presenti coltelli e una roncola, un bastone in plastica con punta in ferro (di quelli che si piantano nei campi durante gli allenamenti), una stecca di legno sporca di vernice, e alcuni tubi in plastica contornati da nastro bianco-nero, anche questi non di nostro possesso. Premesso che suddetto materiale non è stato rinvenuto nel nostro magazzino ma bensì in uno degli altri locali della gradinata di cui noi tra l’altro non abbiamo le chiavi non ci capacitiamo di come questa roba sia arrivata fin lì. Tornando indietro con la mente, però, ci siamo ritrovati le porte aperte della Gradinata Sud per due volte: a pensar male alle volte si pensa giusto. Inoltre saremmo cosi stupidi da tenere del materiale del genere nella nostra gradinata davanti agli occhi delle forze dell’ordine che ogni domenica presenziano alle partite? Non potrebbe venirci in mente che una perquisizione ce la potrebbero fare proprio durante la gare in casa? Tutto questo che sta accadendo è assurdo ed è frutto secondo noi di un piano studiato per levarci di mezzo, forse diamo fastidio a qualcuno e siamo convinti che questo materiale sia stato introdotto per far cadere ogni sospetto su di noi. Da oltre trent’anni la nostra tifoseria è presente in Liguria e mai siamo stati coinvolti in storie del genere, anzi abbiamo sempre raccomandato a tutti che armi nel nostro contesto non se ne devono mai vedere, pena l’esclusione dal gruppo. Adesso questo vile atto si ripercuoterà come un macigno su di noi ma non staremo certo a guardarci negli occhi ma inizieremo una serie di indagini nel nostro contesto per far luce su questa vigliaccata. Respingiamo anche il fatto che esistesse un bar per fare profitto in Gradinata abbiamo solo allestito un punto con un frigo per evitare che durante la partite la gente si recasse dalla parte opposta in tribuna per prendere da bere, il tutto è stato fatto per scongiurare incroci pericolosi con le tifoserie avversarie, insomma quel locale lì serve per tenere dalla nostra parte tutti i ragazzi tra il primo e secondo tempo e non procura affatto profitto visto che ogni volta reinvestiamo i soldi per ricomprare la merce ed è più le volte che ci rimettiamo! In attesa di quello che succederà, indagini o inchieste che siano, RIBADIAMO CON FERMEZZA CHE QUESTO MATERIALE NON APPARTIENE A NESSUN ESPONENTE DELLA GRADINATA.
La Gradinata Sud risponde quindi alle accuse mosse nei suoi confronti in maniera netta, ipotizzando anche la possibilità che tale sacca sia stata messa lì di proposito, evidentemente per screditare la tifoseria ingauna.
Nei giorni successivi a questo episodio, ha avuto modo di intervenire in merito anche la società stessa dell’Albenga che, per dimostrare piena solidarietà ai propri tifosi, ha invitato tutti i ragazzi del settore giovanile e i bambini che assisteranno alla partita, a ritrovarsi, nella giornata di domenica, proprio all’interno della Gradinata Sud, per seguire il match insieme agli ultras. Per l’occasione la società ha inoltre proposto un biglietto a prezzo agevolato per tutti coloro i quali accompagneranno il proprio figlio in gradinata, mentre i bambini entreranno allo stadio gratuitamente. Una chiara manifestazione di vicinanza e di solidarietà da parte della squadra cittadina nei confronti della parte più calda del tifo ingauno, in un momento non certo facilissimo.
Ci sono quindi tutti i presupposti per una sfida interessante, per lo meno sugli spalti. Arrivo allo stadio Riva di Albenga nel primissimo pomeriggio. La partita è prevista per le 14.30 e prima di dirigermi a ritirare l’accredito, decido di passare dalle parti della Gradinata Sud per constatare la situazione e l’umore degli ultras dell’Albenga. Appena arrivato nei pressi dei varchi di ingresso del settore noto però, di fatto, un’imponente militarizzazione della zona, con ben numerose pattuglie dei carabinieri parcheggiate e alcuni agenti già disposti davanti le porte di accesso dello stadio. In passato ho avuto già modo di venire ad assistere più volte ad alcune partite in questo stadio, ma non mi era mai capitato di vedere un dispiegamento di forze così sostanzioso, se non in occasione del recente derby di Coppa Italia contro l’Imperia. Quella sera, però, erano presenti anche gli ultras ospiti e le due tifoserie sono comunque divise da una storica, quanto accesa, rivalità. Oggi invece la squadra in trasferta, per altro attuale capolista del torneo, non ha assolutamente nessun gruppo ultras al seguito.
In tutti i casi, l’atmosfera è quindi piuttosto tesa. Non c’è la solita tranquillità mista a quella sana goliardia che contraddistingue, solitamente, questo genere di prepartita. Faccio comunque in tempo a prendere la fanzine realizzata e distribuita dagli stessi ultras ingauni, e mi dirigo dall’altra parte dello stadio, per ritirare il mio accredito ed entrare quindi nel campo. Nella fanza, intitolata “Fanzine della Sud”, è riportato, sul retro, il comunicato diramato nei giorni scorsi unitamente ad una nota di ringraziamento nei confronti della società dell’Albenga per il gesto di solidarietà sopra descritto. Sulla facciata principale, invece, una foto dello striscione esposto in quel di Ventimiglia, nella giornata precedente, con la scritta “NO ALLA RECLUSIONE PER MANCATA FIRMA”, ed il breve racconto, a margine, di questa vittoriosa trasferta. Spazio infine, poco più in basso, ad una breve analisi della difficile sfida odierna contro l’Albissola.
Poco prima dell’inizio della partita comincio a scattare qualche fotografia di prova, inquadrando la gradinata di fronte a me, e posso quindi constatare l’afflusso di numerosi bambini, molti dei quali con la tuta bianca dell’Albenga, all’interno dello stesso settore, sotto lo sguardo vigile e attento di alcuni carabinieri che si sono sistemati davanti l’ingresso principale per effettuare controlli e perquisizioni varie.
Quando le squadre fanno la loro entrata sul rettangolo di gioco gli ultras dell’Albenga srotolano, al centro della gradinata, uno striscione che riporta la seguente scritta: “LE UNICHE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE SONO I NOSTRI COLORI E LA NOSTRA PASSIONE!”. Viene quindi alzato un grosso drappo, che copre gran parte del settore, sul quale è raffigurata una formazione storica dell’Albenga, contornato da alcune lunghe strisce di stoffa gialle e rosse.
I giocatori dell’Albenga, prima del calcio d’inizio, vanno a salutare i propri tifosi assiepati in gradinata. Qualche istante dopo la partita ha inizio, mentre la maggior parte dei bambini che hanno deciso di assistere alla sfida in gradinata vengono sistemati proprio al centro del settore. I piccoli sostenitori partecipano attivamente ai cori lanciati dagli ultras ingauni e si fanno anche notare per la discreta coordinazione nel corso dei battimani. Conoscono perfettamente le strofe intonate dalla tifoseria dell’Albenga e, ad un certo punto, i lanciacori si fanno addirittura sostituire da una bambina, la piccola Siria, che, felicissima, si immedesima totalmente ed entusiasticamente nel suo nuovo ruolo incitando tutti i tifosi presenti a seguirla in uno dei cori a rispondere più gettonati della Gradinata Sud. Gli Ultras decidono inoltre di ringraziare questi piccoli sostenitori, oggi intervenuti numerosi nel loro settore, dedicandogli il coro “il futuro dell’Albenga siete voi”.
Nel secondo tempo i bambini, insieme ai propri accompagnatori, lasciano spazio unicamente agli ultras e decidono di seguire la partita nella tribuna di fronte. Ma l’apporto vocale non risente assolutamente di tutto questo, con i tifosi ingauni che sfoderano, anche in questo caso, una prestazione da incorniciare. All’inizio della seconda frazione di gioco, inoltre, in perfetto stile Halloween, si presentano goliardicamente in gradinata indossando alcune maschere “mostruose”, forse anche per mandare un messaggio a tutti i loro delatori del tipo “ecco i mostri che cercate!”.
Durante la partita saranno molti i cori lanciati a favore dei diffidati e contro gli odiati rivali di Imperia e Savona. L’intensità non diminuisce neanche quando l’Albissola si porta in vantaggio e, successivamente, raddoppia mettendo, di fatto, al sicuro il risultato. Nel contempo si registra qualche breve attimo di tensione in tribuna dove alcuni carabinieri devono intervenire, evidentemente per sedare un’accesa discussione tra alcuni tifosi con vedute ed opinioni sostanzialmente diverse.
Verso la fine della partita c’è ancora spazio per un po’ di emozione grazie ad un rigore assegnato alla squadra di casa. Il penalty viene però respinto dall’estremo difensore ospite e, sulla ribattuta, l’attaccante ingauno colpisce una sfortunata traversa. Il risultato comunque non cambia e l’Albissola vince in trasferta, meritatamente, per due reti a zero, dimostrando sicuramente una superiorità di mezzi di certo non indifferente e candidandosi pienamente per la vittoria finale del campionato. Dal canto loro, i giocatori di casa hanno comunque dato tutto quello che potevano nel corso di questa partita, e i tifosi sugli spalti riconoscono ampiamente l’impegno profuso, ringraziandoli con un lungo applauso ed alcuni cori di incitamento, mentre la squadra, come di consueto, si reca sotto la gradinata per salutarli.
Daniele Caroleo.