Una partita senza tifosi è come un cinema dove si proietti un film senza nessuno spettatore. Inutile. Con la parziale riapertura degli stadi a 1000 (sic!) persone anche a Cosenza assisteremo all’ingresso, a caro prezzo, di tifosi distanziati, con mascherine, seduti, che non potranno urlare, tifare, abbracciarsi o festeggiare un gol, vivranno l’esatto opposto di quello che è il vero spirito del gioco del calcio, vivranno un’esperienza quasi virtuale, vivranno in solitudine l’ultimo vero evento sociale di massa rimasto in questo vituperato paese.Inutile dire che non ci saremo, nessuno di noi ci sarà. lo abbiamo ribadito più volte, con queste condizioni, con queste limitazioni, con questi numeri, lo stadio per noi rimarrà un lontano miraggio. Lo diciamo col cuore in gola, con la consapevolezza che ci vorranno mesi, forse anni, affinchè tutto torni come prima, se mai tutto tornerà mai come prima. Tutti o nessuno gridano le tifoserie organizzate in tutta Italia, finalmente unite. Mai come adesso questa frase è più vera e pregna di significato.