Dopo la partita di sabato Benevento – Perugia, torno a casa tardi con un fastidiosissimo raffreddore. Così, prima di coricarmi decido di prendere un’aspirina, e si sa che i medicinali provocano sonnolenza e ne avrò la riprova quando alle 6:00 non mi sveglierò e perderò il pullman che mi avrebbe dovuto portare ad Ancona.

Rigirandomi nel letto mi viene un sussulto d’orgoglio e nella mia testa penso a tutte le soluzioni alternative per assistere all’incontro Vis Pesaro -Vastese e all’appuntamento con Massimo che mi aspetta a Pesaro.

Dopo aver bestemmiato per qualche minuto anche in aramaico, mi alzo e vado a prendere il treno delle 9:30 che mi permetterebbe di prendere il cambio per Pesaro a Falconara. Nonostante tutto rischio, visto che per prendere la coincidenza ho solo cinque minuti di tempo. Ovviamente questo treno preso dieci volte non ha mai avuto un ritardo, ma quando serve a te che arrivi in tempo è puntualmente in ritardo, anzi, addirittura parte dieci minuti dopo l’orario di partenza.

Mi viene in mente la canzone degli 883 “Sei un mito” e mi ripeto la frase “appuntamento alle 9:30 ma io per non fare tardi forse ho cannato da Dio…” e forse oggi veramente Dio ha deciso di abbandonarmi, ma ormai è diventata una sfida e costi che quel costi arriverò in tempo a Pesaro!

Così decido di non scendere più a Falconara perché dovrei aspettare ben due ore e mezza la coincidenza regionale e quindi opto per Ancona dove partirà sia un Intercity che un Freccia Bianca per Pesaro. Faccio anche la mia buona azione di giornata non facendo scendere una signora che doveva andare a Rimini e la faccio venire insieme a me spiegandogli bene la situazione. Tra l’altro il treno accumula ritardi su ritardi ed alla fine giungerà ad Ancona mezzora dopo l’orario di arrivo previsto. Quindi abbiamo dieci minuti di tempo per il Freccia ed alla fine riusciamo a prenderlo. Questo parte puntuale alle 13:25 ed arriverà mezzora dopo a Pesaro dove ad attendermi ci sarà Massimo già arrivato molto prima.

Dopo aver mangiato e bevuto qualcosa assieme ci incamminiamo verso il Tonino Benelli e ritiriamo i nostri accrediti. Entriamo sul rettangolo verde che manca ancora una buona mezzora e riusciamo a vedere l’entrata dei pesaresi con bandierone biancorosso in testa.

Ad inizio gara lo stadio presenterà una discreta cornice di pubblico con una cinquantina di ospiti arrivati da Vasto che riceveranno applausi dal pubblico di casa per l’esposizione dello striscione in ricordo di Kapo: “Onore a Kapo”.

Era da un po’ di tempo che non vedevo i vastesi, li ricordavo con lo storico striscione dei Rangers ed il simbolo di Corto Maltese. Quest’ oggi invece attaccano alla recinzione diversi stendardi dei vari gruppi con i rispettivi bandieroni, molto ben curati, che saranno sventolati per buona parte della partita.

Entrano le squadre in campo ed entrambe le tifoserie fanno una bella sbandierata. Poi il capitano della Vis Pesaro va a depositare un mazzo di fiori, in omaggio a Kapo, sopra lo striscione del gruppo 1898.

Nel primo tempo i pesaresi sono una piacevole sorpresa e, fatto “gruppo” al centro della gradinata, cantano molto ed effettuano numerosi battimani esultando per il gol segnato dalla propria squadra nei minuti iniziali. Il tifo è praticamente continuo e non ci sono pause di rilievo da segnalare. Nella ripresa e con la squadra in vantaggio per 2-1 il tifo riprende abbastanza linearmente e nella parte centrale di questa seconda frazione effettueranno una bella sciarpata, anche se non molto fitta ma che durerà qualche minuto, mischiata a diverse bandiere che nel corso della partita non sventoleranno molto. Il tifo sarà discreto e molto continuo e tanti saranno i battimani effettuati ad accompagnare i cori.

In campo sono i marchigiani a spuntarla e la partita finirà 2-1 con i giocatori che andranno sotto al settore della gradinata ad applaudire ed omaggiare i tifosi con il lancio di qualche maglietta e pantaloncino. Gli ultras prontamente ricambieranno facendo la seconda sciarpata della giornata.

Passando agli ospiti, devo dire che a livello numerico me ne aspettavo di più, ma il famoso detto “meglio pochi ma buoni” quest’oggi calza a pennello per la tifoseria abruzzese. Nel primo tempo gli ultras ospiti cantano ininterrottamente e con una discreta intensità corale accompagnando i cori con diversi battimani e mani alzate.

Molto bello e quasi sempre continuo lo sventolio delle bandiere a rendere più vivace il settore che esplode in un’esultanza prolungata al gol del pareggio e con il giocatore che andrà ad esultare sotto di essi. Nel secondo tempo, benché il risultato sia inchiodato sul 2-1, i tifosi ospiti continueranno a cantare senza pause sempre con numerosi battimani ad accompagnare i cori e, passati pochi minuti, espongono uno striscione in ricordo di Lino: “Lino vive”. Una menzione particolare va fatta al lanciacori vastese: difatti, quando verso la fine della gara l’intensità dei cori andava logicamente scemando, è stato bravo a richiamare l’attenzione e spronare gli altri ad alzare i decibel. Nonostante tutto, c’è da dire che le bandiere hanno sempre sventolato.

Al fischio finale cori, sbandierate e applausi alla squadra nonostante la sconfitta visto che comunque in questo avvio di stagione sta dimostrando tutto il suo valore.

Dopo aver messo l’attrezzatura in borsa anche noi ci avviamo all’uscita pronti a camminare in direzione stazione per prendere il treno che ci porterà a casa, ma con la consapevolezza di aver visto un match con due tifoserie in netta forma.

Marco Gasparri.