Mai avrei pensato di raccontare una tifocronaca in comune, con entrambe le tifoserie affiancate l’una con l’altra all’esterno di uno stadio.
Ma partiamo con ordine: questa partita non si gioca al mitico Stadio Olimpico di Serravalle (RSM), scelta dovuta a lavori del terreno di gioco dell’impianto sanmarinese, in vista della partita tra la nazionale del Titano e la Germania (programmata per l’11 novembre). Dopo le ipotesi Cesena e Rimini, viene scelta la località di Gatteo a Mare, ma con lo spiacevole inconveniente delle porte chiuse, data l’inadeguatezza strutturale (tribuna) dell’impianto locale ad ospitare partite di serie D.
Dopo aver preso atto di questo provvedimento, era in grosso dubbio la mia presenza per questa partita, ma grazie alle informazioni ricevute, mi giunge voce che entrambe le tifoserie saranno presenti all’esterno dello stadio, quindi si decide di partire.
Altri grossi dubbi alla partenza, causati dal terribile sisma del Centro Italia, che giustamente non fa giocare varie partite tra Marche, Umbria e dintorni, problemi che non si pongono per la partita in questione, dato ovviamente il provvedimento di porte chiuse.
Alla partenza a Bologna trovo 5 fuorisede campobassani diretti proprio a Gatteo a Mare per la partita, ragazzi che mi faranno compagnia per tutto il viaggio di andata e ritorno (a cui porgo i ringraziamenti) raccontandomi vari aneddoti sulla tifoseria campobassana dopo le ultime vicende che l’hanno riguardata, il tutto davanti a svariate birre.
Dopo un rapido cambio a Rimini, si giunge a Gatteo a Mare verso le ore 13, con la cittadina romagnola totalmente deserta (per via dell’orario).
Dopo 1 km a piedi, giungiamo a ridosso di un ponte: da qui si ha una vista totale dell’impianto in cui verrà disputata la partita. Lascio qui i miei compagni di viaggio e m’incammino all’entrata del campo.
Dopo avere sbrigato le consuete pratiche, faccio ingresso nel terreno di gioco quando mancano 15 minuti all’inizio della partita. Da qui parte la “sorpresa” di giornata: difatti, nella collina adiacente lo stadio, trovano spazio entrambe le tifoserie, senza nessun tipo di separazione, se non qualche metro di distanza.
Altro dettaglio da segnalare: la collinetta è creata per lo svincolo della Statale 16 Adriatica, non a caso si vedono parecchie automobili transitare a pochi passi dai tifosi presenti in questo “settore non autorizzato”.
Circa una 50ina i presenti, suddivisi tra una 20ina di supporters “locali” (comunque resta una trasferta pure per loro), mentre il resto sono tifosi ospiti (25 da Campobasso ed i 5 fuorisede di Bologna e Modena citati in precedenza).
In questa atipica tifocronaca (in cui le due tifoserie si sentono cantare prima l’una, poi l’altra) parto col racconto degli ultras sanmarinesi: raggruppati dietro lo striscione del Nucleo 2000, il primo coro che sento da loro è dedicato alla federazione sanmarinese, chiaramente per la questione del campo di gioco di Serravalle, coro sentito dal sottoscritto ad inizio e fine partita.
Durante il resto della gara si fanno sentire per svariati cori per il Titano (così chiamano la loro squadra), soprattutto nel primo tempo, ma anche nella ripresa dopo il gol della loro squadra.
Qualche bandierina biancazzurra si fa notare tra i presenti. Nel finale di gara tirano su qualche sciarpa.
Gli ospiti (a fianco dei locali), sono raggruppati dietro lo striscione “Curva Nord Campobasso” e qualche drappo. Per loro buona prestazione canora nel primo tempo, meno nella ripresa (complice il risultato). Il repertorio è quello classico della curva molisana, da quelli più semplici per la squadra, ai cori in dialetto, a quelli per gli amici diffidati.
A livello visivo si citano vari battimani ben eseguiti, il bandierone del gruppo Passione Rossoblu, tenuto in piedi per buona parte della partita, e più defilata, s’intravede una Ikurrina (bandiera dei Paesi Baschi).
Al fischio finale umori opposti a pochi passi di distanza: i sanmarinesi applaudono la squadra; i campobassani inveiscono contro i loro giocatori.
Termina così questa atipica tifocronaca. Raramente si rivedranno due tifoserie una affiancata all’altra, soprattutto in periodo di repressione, quindi: un simbolico applauso ad entrambi, anche per via dei tre cori dedicati agli ultras in generale, cantati insieme nello stesso momento.
Francesco Passarelli.