In occasione del primo turno dei playoff di Lega Pro una delle sfide più interessanti, anche per quanto riguarda le tifoserie impegnate sugli spalti, è senza dubbio il derby tutto toscano tra l’Arezzo e la Lucchese. La squadra di casa, giunta quarta in campionato, ha grandi aspettative per questi playoff. I rossoneri, dal canto loro, giunti invece al nono posto in classifica (a pari punti con altre due squadre) hanno, di certo, l’intenzione di vendere cara la pelle in questa partita.

Le speranze della compagine di casa sono evidenziate ancor di più, inoltre, dalla coreografia realizzata, per l’occasione, dalla tifoseria aretina, che all’ingresso delle squadre in campo, si colora con numerose bandierine amaranto, bianche e nere ed espone uno striscione con la scritta “A.A.A. CERCASI STORIE DAL GRAN FINALE!”.

I calciatori aretini, prima del calcio d’inizio, si recano, compatti, sotto il settore dei propri tifosi, per salutarli e ringraziarli per la presenza ed il sostegno in questa delicatissima sfida.

Anche il colpo d’occhio offerto dal settore ospiti dello stadio “Città di Arezzo” non è niente male: i tifosi lucchesi sono presenti davvero in buon numero e sostengono a gran voce la propria squadra, sventolando diversi bandieroni di ottima fattura. Da sottolineare, però, l’assenza, tra i tifosi rossoneri, del gruppo “La meglio gioventù Lucca” che, a seguito del raggiungimento della propria squadra della fase playoff di questa stagione, ha inteso sottolineare che anche in queste occasione gli ultras appartenenti al gruppo non seguiranno in trasferta la squadra. Il comunicato, diramato l’8 maggio scorso è stato piuttosto chiaro in tal senso, e ribadisce, di fatto, i concetti già espressi in un’altra nota, diramata agli inizi di marzo dal gruppo ultras lucchese: “Come forma di protesta, verso un palese abuso, nei confronti di un ragazzo del nostro gruppo, un ragazzo che nonostante abbia scontato la diffida, si vede negato tutt’oggi l’accesso allo stadio, per una interpretazione mirata e punitiva dell’articolo 9, non parteciperemo fino a fine stagione a nessuna trasferta (playoff inclusi). Una decisione che è stata difficile e dolorosa da prendere, ma doverosa per dare un segnale, verso l’arroganza e le prevaricazioni da parte dei ‘soliti noti’ e perché certe situazioni, un domani, potrebbero riguardare chiunque vada allo Stadio”.

In tutti i casi, il sostegno risulta costante e continuo da entrambe le parti. Numerosi i cori e le manate effettuata nei due settori più caldi dell’impianto sportivo aretino, mentre le bandiere non smettono un istante di essere sventolate.

Nel corso della partita la curva dell’Arezzo esporrà anche uno striscione che riporta testualmente la seguente scritta: “BENVENUTI PIETRO E PARIDE, CUORI AMARANTO”.

Sul rettangolo di gioco la sfida volge subito a favore della squadra di casa che, visto la posizione ottenuta in classifica al termine del campionato, ha due risultati su tre per poter passare il turno ai danni della Lucchese. All’9 minuto la compagine amaranto si porta dunque in vantaggio, ma la formazione ospite non ci sta e reagisce immediatamente mettendo in difficoltà, per lo meno inizialmente, la difesa aretina. In chiusura di primo tempo, però, la squadra di casa sembra comunque aver preso le misure e gestisce al meglio il vantaggio ottenuto.

Si va dunque negli spogliatoi con il vantaggio di misura della formazione amaranto, ma all’inizio della seconda frazione di gioco la Lucchese trova il gol del pareggio. Passano poi pochi minuti, ed al 60’ ecco il secondo gol della formazione rossonera, che scatena, ovviamente, l’incontenibile gioia dei tifosi provenienti da Lucca. L’Arezzo si porta disperatamente in avanti, alla ricerca del gol del pareggio che le permetterebbe di passare comunque il turno, ma è tutto inutile. Gli attacchi amaranti si infrangono, inevitabilmente, sul muro difensivo eretto dalla Lucchese e, al triplice fischio del direttore di gara, la squadra rossonera può festeggiare, insieme ai propri sostenitori, la vittoria in trasferta ed il passaggio alla fase successiva dei playoff.

Delusione e amarezza, invece, per quanto riguarda i calciatori e, soprattutto, i tifosi dell’Arezzo, che vedono così svanire ogni possibilità di essere promossi nella serie cadetta.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Sauro Subbiani.