Nel posticipo delle 16.30, prima delle festività pasquali, si incontrano Atalanta-Bologna a caccia, con diverse prospettive e diversi umori, di un posto in Europa.

Qualche minuto prima dell’inizio della partita, l’Atalanta ricorda due figure storiche del passato calcistico bergamasco, Ivan Ruggeri presidente dal 1994 al 2008 ed Emiliano Mondonico, allenatore dal 1987 al 1990 e poi in seconda battuta dal 1994 al 1998, tecnico e uomo di livello sempre rimasto nel cuore della sua tifoseria.

Presenti quasi 19.000 spettatori al rinnovato stadio Comunale che dal 2019 porta il nome dello sponsor che se n’è accapparrato i diritti di denominazione. Un luogo fisico che sempre più spersonalizzato dalla deriva commerciale è ormai diventato un non luogo dove una certa tutela dell’aggregazione e del lato socializzante del tifo interessa sempre meno, quel che conta è monetizzare, quel che è il tifoso visto dagli occhi di chi guida il calcio oggi, è nient’altro che un cliente, che una vacca da mungere. Nel nuovo impianto, la principale curva bergamasca e i distinti sono ormai totalmente coperti mentre ancora in attesa di un’ultimo restyling, settore ospiti e curva sud sono ancora scoperti.

La Nord nerazzurra appare, come dallo scioglimento degli Atalanta Supporters in poi, in costante divenire con la forte repressione che ha appunto ridisegnato la geografia e gli equilibri della tifoseria, ma in sostanza spazi vuoti non ce ne sono e di notevole impatto risulta l’unico striscione: LA NOSTRA UNIONE PER UNA GRANDE PASSIONE. Tante sono anche le bandiere, di varie dimensioni e che sventolano e colorano il settore per tutta la durata della partita, con l’accensione di qualche fumogeno sparso che contribuisce a migliorare la curva dal punto di vista cromatica. Per quanto insomma tanto sia cambiato e i punti fermi siano venuti meno, al di la della forma Bergamo resta nella sostanza e nei fatti una grande piazza dal punto di vista ultras. 

Da Bologna circa 1.100 i tifosi rossoblu sopraggiunti grazie a vari pullman e tante auto private per colmare la non proibitiva trasferta di circa due ore. Dal casello di Bergamo un presidio abbastanza imponente di forze dell’ordine ha intercettato e instradato gli ospiti verso un parcheggio riservato dove, con diversi bus navetta, hanno portato i presenti allo stadio. Percorso di una decina di minuti con tutte le vie laterali schermate da diversi posti di blocco onde evitare qualsiasi conttato fra le tifoserie. Sugli spalti, bolognesi molto attivi in ogni momento che si prodigano anche in una piccola coreografia di bandierine rossoblu mentre, nel resto della gara, si fanno notare per diversi battimani e tanti cori, fra i quali non mancano quelli offensivi per i dirimpettai, che amichevolmente ricambiano. 

La partita in campo finisce 0-2 per il Bologna con i tifosi ospiti che hanno tutto il tempo di festeggiare e gioire, visto che viene fatto loro aspettare circa un’oretta prima di poter uscire. Tutto attorno allo stadio restano soltanto gli stessi presidi di camionette lungo il percorso che riporta i pullman, e con essi i tifosi bolognesi, verso il parcheggio sulla via di casa 

Luigi Bisio