Finalmente il campionato di serie D riparte seppur con un paio di domeniche di ritardo per via dei tanti, troppi ricorsi di squadre che aspirano ad un ipotetico ripescaggio ricorrendo alla giustizia sportiva.
In questa stagione il campionato di quarta serie risulta più competitivo ed inevitabilmente interessante per via delle iscrizioni di diverse squadre blasonate fallite la scorsa stagione. Chi in Serie B e chi in C, chi a campionato in corso e chi in questa calda estate non solo a livello meteorologico, dal Modena, alla Reggiana, passando per Bari, Cesena, Andria ed Avellino.
Per questa prima giornata di campionato seguirò la partita proprio di una di queste squadre: il nuovo Cesena, impegnato nella delicata trasferta di Avezzano. Quando le squadre falliscono ripartono sovente con rinnovato entusiasmo che si concretizza nella corsa agli abbonamenti, a volte sottoscritti in numero persino maggiore di quando le rispettive squadre occupavano le categorie superiori.
A Cesena vengono inviati 600 biglietti che, nonostante il corriere sbagli indirizzo e consegni nel posto sbagliato, vengono polverizzati in poco tempo, perciò gli avezzanesi tappezzano la città di volantini, invitando quanti più tifosi possibili allo stadio per fronteggiare questa vasta presenza ospite. Le due tifoserie si approcciano dunque con animi diametralmente opposti: da una parte i cesenati vogliono “divertirsi” in una categoria dove ci sono controlli meno asfissianti e più libertà d’azione; dalla parte opposta gli avezzanesi, ovviamente poco inclini a subire un’invasione neanche tanto dal punto di vista numerico, ma in termini di “spadroneggiamento”.
Da queste premesse agli scontri il passaggio è stato brevissimo, avvenuti in una via parallela proprio dietro la curva e l’entrata del settore ospiti. Noto il modus operandi dei cesenati, soprattutto di un gruppo in particolare, abituato a eludere controlli e muoversi a sorpresa, gli abruzzesi ovviamente non si sono voluti far trovare impreparati.
Gli scontri, in tutta onestà, restano una componente fortemente caratterizzante del mondo ultras, ma stare a parlare di chi ha dato un cazzotto in più o in meno è un compito che delego volentieri a social e giornali alla ricerca di un mostro da sbattere in prima pagina. Notizie il più delle volte enfatizzate all’inverosimile, atte a distogliere l’attenzione da cose molto più gravi. Mentre chi distrae capitali mostruosi si vede condonare il reato, due ragazzi sono stati arrestati per turbative dell’ordine pubblico che, con un minimo di attenzione in più da parte degli organi preposti, poteva tranquillamente essere preservato.
Dentro lo stadio “Dei Marsi” comunque, la cornice è veramente bella, degna di un grande evento. Il settore ospite è quasi completamente pieno, con lo striscione delle “WSB” al centro dello stesso. Anche la curva dei padroni di casa risulta piena quasi nella sua totalità, con lo striscione “AVEZZANO” a far bella mostra di sé.
Prima dell’inizio della sfida le due tifoserie si fanno sentire, non tralasciando qualche coro contro con i cesenati che, successivamente, prenderanno di mira anche i pescaresi. Alle 15:00 finalmente le squadre entrano in campo con gli avezzanesi che sventolano un paio di bandieroni e qualche bandierina, mentre i romagnoli accendono una torcia e sventolano un numero considerevole di bandiere di diversa taglia oltre a degli stendardi.
Nella prima frazione gli ospiti cercano di far valere il numero e cantando tutti insieme a volte ci riescono, anche se i marsicani cercano di contrastare in tutti i modi i rivali effettuando un numero impressionante di battimani ad accompagnare i cori per tutta la durata della partita.
Già al settimo minuto Ricciardo porta in vantaggio il Cesena scatenando l’entusiasmo dei propri supporters, che accendono un fumogeno giallo ed un paio di torce in successione. Il tifo su entrambi i fronti è notevole, animando spesso anche la partita in campo, piacevole ed avvincente.
Alla mezzora i cesenati effettuano una bellissima e fitta sciarpata sulle note di “Romagna mia”. Nel secondo tempo il loro tifo si affievolisce un po’, anche se in termini di continuità si faranno sentire fino al termine della gara. Molto bello il coro a rispondere fra le due metà del settore.
I marsicani, in tutto questo, non si buttano giù e continuano a tifare insistentemente nonostante lo svantaggio, peccato che ai lati della curva non tutti aiutino gli ultras nel sostenere i propri beniamini in campo. Ad un quarto d’ora dalla fine però l’Avezzano riesce incredibilmente e meritatamente a raggiungere il pareggio per la veemente esultanza dello stadio abruzzese. Subito dopo nel settore ospiti si apre un cancello, ma subito intervengono gli addetti ai lavori per richiuderlo, gli ultras avezzanesi fiutano la tensione, forzano anch’essi un cancello e si riversano in campo pronti ad un’eventuale invasione dei cesenati, ma dopo una decina di minuti gli steward richiudono i cancelli e il gioco riprende senza nessun problema.
I cori ostili tra i due gruppi si intensificano ed anche il resto dei gruppi bianconeri non può far altro che rispondere per le rime. Sul finire di gara i bianconeri replicano la sciarpata, sempre molto fitta e duratura. Quando la partita ormai si apprestava a finire in parità, il neo entrato Tortorì segna il gol vittoria ospite che fa esplodere il settore bianconero.
Al triplice fischio finale i giocatori cesenati esultano sotto il settore festeggiando la conquista di questi primi tre punti. Lo stesso fanno i biancoverdi applaudendo i propri giocatori per il gioco espresso: forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
A fine gara ancora insulti tra i due schieramenti. I sostenitori ospiti attendono oltre mezzora prima di poter abbandonare lo stadio e fuori, mentre comincia a piovere, gli animi si surriscaldano e si verificano scontri tra cesenati e polizia, con quest’ultimi che esplodono qualche lacrimogeno.
Davvero eccellente la prestazione di entrambe le tifoserie, specie considerando che stiamo parlando di una quarta serie: i vertici della federazione dovrebbero andar fieri di questo bellissimo spot offerto dalle due tifoserie allo stadio “Dei Marsi”.
Marco Gasparri