Dopo la bella cavalcata della scorsa stagione, conclusa purtroppo in finale playoff ad appannaggio del Cagliari, l’inizio del campionato registra più ombre che luci ad acuire la distanza da quel sogno così lungamente accarezzato di un ritorno in massima serie. Al San Nicola si registrano in questa primissima domenica pomeriggio di Ottobre 16.377 spettatori secondo i dati ufficiali forniti dalla società, di cui 8.809 riconducibili alla quota abbonati e 88 ospiti.

Qualcosa non quadra però: al mio conteggio minuzioso del pubblico presente nel settore ospiti, mancano all’appello una quarantina di persone. Passo in rassegna dubbi e perplessità: la distanza tra Como e Bari è tanta, e può succedere di tutto durante il tragitto. L’indomani però sono gli stessi ultras comaschi a fare chiarezza con un comunicato: la loro trasferta pugliese finisce alle porte dello stadio in quanto per 4 di loro, pur possessori della tanto vituperata tessera del tifoso, il sistema ha impedito l’emissione del biglietto e i loro sodali di gradinata hanno preferito, per solidarietà, di girare i tacchi e rifarsi i quasi 1.000 km necessari per tornare a casa. Poi l’ad della Serie A continua a blaterare sulla “pirateria che uccide il calcio” quando la disaffezione verso questo sport sarebbe invece da ricercarsi più semplicemente nelle loro incapacità gestionali.

Per quanto riguarda l’interno, la già citata buona presenza del pubblico barese si traduce nella consueta prova di valore, molto passionale, che però non serve per portare a casa i tre punti.

Nel settore ospiti si vedono dunque solo i “Pesi massimi” mentre per 90 minuti regnerà un silenzio assoluto, presumibilmente per solidarietà agli assenti. In campo, per onor di cronaca, la gara finisce con un pareggio per 1 a 1.

Massimo D’Innocenzi