La soddisfazione questa mattina è stata quella di ascoltare chi con stupore ci chiedeva: ma a Bari dove eravate?
A Bari, eravamo li, a pochi metri..si sentivano i tifosi di casa cantare, l’arbitro fischiare…e noi lì…ad alimentare il senso di appartenenza al nostro gruppo, unendo le nostre forze contro chi in questo mondo non ci vuole.
Abbiamo cercato inutilmente di far valere le nostre ragioni… ma invece… abbiamo assistito all’ennesimo atto di repressione ingiustificata.
Per questa trasferta ci è stata chiesta la famosa tessera, necessaria per l’acquisto del tagliando che, in tempi non brevissimi è stato fatto.
Purtroppo, la tecnologia spesso non è così impeccabile e il sistema ha lasciato fuori qualcuno.
Non ce ne siamo fregati, ci siamo subito attivati insieme agli addetti ai lavori, i quali, ci hanno poi rassicurati garantendo di poter fare quei 4 biglietti mancanti direttamente a Bari, e invece…invece no, una volta arrivati a Bari le autorità competenti hanno negato la possibilità di ottenere questi tagliandi.
Portiamo in giro i nostri colori e sosteniamo la maglia per 90 minuti sempre, per tutto lo stivale e se per qualunque motivo non ci viene data la possibilità di farlo, l’intero gruppo, l’intera famiglia, tutti insieme, riprende la strada di casa.
Proprio come ieri, abbiamo invertito la marcia e ripercorso quei 930 kilometri… perchè il nostro essere è questo, non è la destinazione che ci rende unici ma il viaggio che insieme ci fa crescere, sono queste le situazioni che aiutano a cementarci come gruppo, a serrare i ranghi a renderci ancora e di più uniti nelle nostre battaglie.
L’ unico rammarico della giornata è stato quello di non aver sostenuto il nostro Como, di non aver spinto i blues verso un’altra vittoria.
Per il resto cosa possiamo dire? Restiamo dubbiosi, crediamo che qualcuno ci abbia ostacolato.
Certe volte, è più semplice vietare piuttosto che gestire.
Noi ne usciamo più forti di prima, noi non ci pieghiamo e anche se saranno guai… non lo lasceremo mai.