L’appuntamento è fissato per ore 10:30 con Pier Paolo proveniente da Rionero, amico e nuovo corrispondente della famiglia Sport People. Per precauzione mi fa da sveglia e mi ricorda alle 7 del mattino che oggi è il giorno del derby. Un quarto di secolo per rivedere non tanto un classico del passato, ma la tifoseria ospite, che oggi come oggi a mio modo di vedere è tra le più in forma della penisola.

Da sottolineare che un Bari-Foggia c’era già stato qualche anno fa, in una partita estiva di Coppa Italia. Dai poveri contenuti però: il Foggia riuscì ad espugnare il San Nicola ma al cospetto di un settore ospiti completamente vuoto causa divieto di trasferta.

Il lasciapassare ai tifosi foggiani, arrivato qualche giorno fa, ha aggiunto il giusto interesse a questa partita. Impennata nella vendita dei biglietti, entusiasmo, adrenalina e classico clima da derby che non si sarebbe mai respirato in caso di divieto. Dimostrazione questa, ancora una volta, di come i tifosi e gli ultras rappresentino la principale chiave di volta di questo calcio. L’ultimo settore ospiti pieno di foggiani risale al lontano 1996/97 quando ancora una volta il Foggia espugnò il San Nicola davanti ad un migliaio di tifosi festanti. Allora il gruppo perno era il Regime Rossonero affiancato dagli Original Fans. Di tempo ne è passato, ma oggi la visuale del settore ospiti si preannunciava molto simile e persino più gremita.

Come detto, all’appuntamento arrivo puntuale, ma Pier Paolo mi confessa che era già lì da mezz’ora abbondante. Arriviamo allo stadio intorno alle 10:45, il tempo non è dei migliori, pioviggina ma fortunatamente non tira vento e la pioggia si placherà fortunatamente dopo qualche minuto. Ci facciamo un giretto nei pressi della Curva Nord, mentre il settore ospiti e il parcheggio attiguo sono ancora completamente vuoti. Senza particolari controlli si entra in Curva Sud dove ci posizioniamo nella parte laterale. Colpo d’occhio ottimo della nord superiore, praticamente gremita già da un’ora abbondante dall’inizio della partita.

Si denota anche a distanza l’ordine imposto dalle direttive dei gruppi, per far sì che la coreografia prevista si realizzi alla perfezione. Anima e cuore di tantissime persone impegnate in una scenografia molto complicata nella sua realizzazione. Vengono tirati inizialmente calati una serie di teloni dalla balconata superiore della Nord alla parte inferiore, a comporre un affresco che raffigura le bellezze della città di Bari, disegnate nei minimi dettagli con eleganza e professionalità. Dopo di che prende corpo il mosaico della parte superiore, che è davvero notevole: lateralmente i colori biancorossi e centralmente la corona gialla che sormonta il simbolo della città  e i due rami di alloro e quercia che affiancano lo stesso blasone comunale.

Settore ospiti che si riempie alla spicciolata. Ad inizio gara se la curva nord offre uno spettacolo incredibile, il settore ospiti pieno si fa sentire e non poco. Offrono anche loro una semplice e colorata coreografia con bandierine e sotto lo striscione “Ieri oggi e domani baluardi di Puglia”, rievocando un vecchio striscione del 1991 esposto proprio in questo stadio.

Campeggiano in balconata Curva Nord e Curva Sud oggi in gran simbiosi. Organizzazione, quadratura: che nessuno me ne voglia ed anche se classifiche non se ne fanno, loro sono stati non tra i migliori, ma i migliori in assoluto visti a Bari negli ultimi 5 anni.

Niente male la curva Nord Bari nei primi dieci minuti e proprio al decimo viene tirato fuori lo striscione “Bari Capoluogo di Regione”. Successivamente prova più altalenante con picchi che vanno a mettere una toppa ad una prova canora a mio avviso deludente.

Il gol oltre il novantesimo manda in delirio i 35.000, boato che è un ulteriore piccolo riscatto per la prova non del tutto sufficiente offerta oggi. I Foggiani, più motivati, mostrano tutti i riscontri positivi che un derby e un palcoscenico che mancavano da decenni possono offrire e finiranno così per rendersi autori di una prova a dir poco superlativa. Il tamburo segue e coadiuva la fortissima intensità offerta da tutto il settore, ovviamente non mancano cori offensivi, ripetuti da ambo le parti. La prova in chiaroscuro della Nord, dà possibilità al settore ospiti di farsi sentire ancora di più che si segnalerà anche con alcuni cori goliardici del tipo “Vi vogliamo così” nei picchi di maggiore intensità avversaria o il più classico “coniglio alza la voce”.

Un derby in cui i ragazzi della Nord hanno sofferto tanto il dispendio di forze nella realizzazione di questo splendido capolavoro coreografico, uno di quelli che rimarrà nella storia della tifoseria barese. Un plauso alla tifoseria foggiana per aver confermato tutto il bene che si dice nei suoi confronti e un arrivederci a Foggia, dove si vedrà sicuramente una tifoseria barese più rabbiosa (divieti permettendo) di quella vista oggi.

Ultimo saluto a Pier Paolo, che dopo aver assistito ad Avellino – Palermo e Bari – Foggia può tornarsene nella sua Rionero con la consapevolezza di aver fotografato in due giorni 4 delle tifoserie più interessanti della serie cadetta.

Testo di Massimo D’Innocenzi.
Foto di Pier Paolo Sacco.