Un classico viaggetto in treno, una bella giornata di sole dicembrino, una giornata di festa al lavoro e due tifoserie che rappresentano tasselli importanti e radicati del mondo ultras. A questo puzzle manca solo che fosse domenica e sarebbe davvero tutto perfetto. Ma in fondo è uno di quegli infrasettimanali pre-natalizi a cui in fondo eravamo abituati già nel vecchio calcio.

Gente, vita e situazioni che mi scorrono freneticamente intorno in treno, non mi impediscono di perdermi fra i pensieri sulla gara imminente, fra i quali cerco di stanare il ricordo di un precedente fra Barletta e Fasano che, solo dopo aver bisticciato con la memoria, individuo in una gara di dieci anni fa al Vito Curlo. Riguardando l’indomani le foto di quel giorno, mi accorgo che da allora tutto è cambiato, giocatori, il calcio in sé, porte, panchine e reti delle porte, persino la mia macchinetta fotografica. Eppure c’è un solido punto fermo, anzi due: il Gruppo Erotico Barletta e gli Allentati Fasano. Tradizione e cultura ultras tramandate di generazione in generazione, di fronte alle quali non si può dire altro che oggi, sugli spalti, questa partita mette semplicemente in scena la storia del mondo ultras. Ovviamente in proporzione alle realtà territoriali e calcistiche di cui stiamo parlando. Non di certo due metropoli ma è altrettanto vero che anche in provincia, e al di là delle valutazioni esclusivamente numeriche (che comunque, restando alla stretta attualità, a Barletta non fanno certo difetto…), questi ultras hanno rappresentato e ancora rappresentano l’essenza del movimento. Due gruppi che ci sono sempre stati, nonostante tutto, che sono caduti tante volte con le loro rispettive squadre e tante volte hanno saputo rialzarsi e solo ritrovarcisi al cospetto, vale da solo il prezzo del biglietto.

Tanta gente al “Cosimo Puttilli” anche in questo infrasettimanale, e anche questa volta la Curva Nord è tutta piena. Sembra un flash back o un fermo immagine anche questo, con la stesso muro di persone sugli spalti e lo stesso immutato ed appassionato tifo fin dai primissimi minuti. Come avviene ormai da inizio anno, come se fosse sempre la stessa identica partita d’esordio nel rinnovato impianto cittadino.

Nel blocco rosso, balza all’occhio la pezza gialloblu che ufficializza la presenza degli Ultras Cerignola. Complessivamente massiccia la curva barlettana, nei cori a ripetere, nei battimani e nei cori più melodici. Nulla da dire se non un grande applauso verso il loro rendimento, sempre sugli standard di altissima qualità. Siamo pur sempre in una Serie D e per trovare tifoserie con tali numeri o tale apporto canoro bisogna salire di diverse categorie e persino in Serie A più di qualcuno può tranquillamente sognarseli.

Nel frattempo fanno il loro ingresso gli Allentati, con le classiche bandiere e con la presenza dei Fedayn Locorotondo e della Gradinata Est di Manfredonia, come si evince dalle pezze che da lì a poco vengono esposte in balaustra. Conti alla mano, in un colpo solo, sono cinque i gruppi presenti, tutti con un pezzetto della storia del tifo in Puglia da raccontare. I fasanesi hanno un’impronta tipicamente anni ’80, caratterizzati da tamburo, cori prolungati e bandiere sempre al vento. La loro composizione è un mix di vecchia guardia e giovani leve che fa solo che bene alla loro salute. Belli da vedere e sentire, non mancano mai nell’incitamento, anche se a volte il boato del “Puttilli” è davvero potente e si percepisce distintamente anche stando sotto di loro. Eppure i biancazzurri ospiti non mollano mai nel sostenere la squadra offrendo, nel secondo tempo, anche una bella sciarpata.

Il fischio finale della partita vede le squadre andare sotto i rispettivi settori, con i fasanesi che caricano comunque la squadra nonostante la sconfitta, mentre invece è festa sotto la Curva Nord per questo positivo due a uno che, in virtù della sconfitta della Cavese nel derby in casa della Nocerina, li riporta sotto a quattro lunghezze dalla capolista campana. Finisce così questo mio mercoledì che sa tanto di domenica. “Vorrei che fosse ogni giorno domenica” si canta spesso in Curva e per questa volta, questo auspicio può dirsi sicuramente realizzato.

Massimo D’Innocenzi