Per chi non è italiano e s’interessa anche delle realtà minori, la Puglia rappresenta un piccolo paradiso. Società e tifoserie che si sprecano fino alle ultimissime categorie, con qualche elemento di spicco e indiscusso blasone. Uno di questi è rappresentato sicuramente dal Lecce, una piazza che storicamente sente molto il calcio e anche quest’anno può vantare un ottimo numero di spettatori nelle partite in casa. Purtroppo ai tifosi del Lecce e ai suoi Ultras non tesserati è spesso vietato di viaggiare.

Così anche nella partita di Venerdì 9 Febbraio, nella quale il Lecce è ospite allo Stadio Ventura di Bisceglie. La matricola nero-blu ha uno stadio non ancora all’altezza della divisione (almeno così dicono le autorità competenti) e deve disputare il suo primo anticipo di venerdì in casa sotto i fari del Ventura, proprio contro una delle compagini più seguite dell’intero girone.

La partita ha una lunga storia.

Inizialmente, in programma per Venerdì 9 Febbraio, c’era Monopoli – Fidelis Andria. Non so per quale motivo, ma la Lega Pro ha poi deciso di spostare quella partita a Domenica e di anticipare Bisceglie-Lecce.

Le regole per l’acquisto dei biglietti sono subito ben definite: partita aperta a tutti, tranne i tifosi ospiti sprovvisti di Tessera del tifoso. E così parte la prevendita dei tagliandi, con molto giallorossi che si muniscono di biglietti, tanti di cui fuorisede che prenotano anche posti sui treni.

Il Giovedì prima della partita, il prefetto di Barletta-Andria-Trani decide però di chiudere lo stadio, anche per tutelare le attività commerciali attorno dello stesso, dice. Decisione che fa molto clamore da ambedue parti, visto che anche il Bisceglie in questa partita potrebbe raggiungere il record di spettatori per questa stagione.

Il venerdì, cioè il giorno stesso della partita, viene comunicato che la partita si gioca comunque a porte aperte, con il solo settore ospiti interamente chiuso.

Ogni partita ha la sua storia. Sono 1.291 le persone che in tutto questo caos non hanno perso la voglia di vedersi la partita dal vivo. 1.291 per il Bisceglie è davvero record stagionale in questa Serie C. Un numero buono, ma comunque non alto: mi aspettavo un po’ di più anche sul fronte abbonamenti. Il Bisceglie ha staccato solo 530 abbonamenti, dato non eclatante per una piazza che non vede la Serie C da molto tempo e ora ci gioca, neanche male, in un girone pieno di squadre e tifoserie blasonate. C’è l’attenuante dei prezzi particolarmente alti inizialmente stabiliti dalla società adriatica, che avevano portato gli ultras biscegliesi a disertare le gare interne per protesta, poi rientrata dopo il passo indietro del proprio sodalizio.

Gli ultrà del Bisceglie si trovano in mezzo alla loro gradinata e cominciano a cantare con un po’ d’anticipo. Entrano in partita con una coreografia dedicata all’indimenticato capitan Di Bari, a cui dedicano uno striscione bellissimo, messo in balaustra per tutto l’arco della partita. Sul lato del tifo poi mi sorprendono non poco: forse sono arrivato con aspettative basse, non so perché, ma la loro prestazione è davvero convincente; sono convinti, compatti, tifano molto bene, a dir poco bene. Neanche il duplice svantaggio, che alla fine vedono perdente la loro squadra, li fa in qualche modo rassegnare: davvero belli.

E, senza cadere troppo in slogan senza senso, gli unici vittoriosi in una serata comunque poco memorabile sono i tifosi. Squadra e società del Bisceglie hanno perso in campo, il Lecce avrà vinto, ma per colpa non sua ha dovuto festeggiare la vittoria senza i suoi tifosi. È proprio vero che ogni partita ha la sua storia, ma questa è decisamente una da non ripetere.

Remo Zollinger