La quinta giornata di ritorno del campionato di Serie D (gir. F) propone come anticipo del sabato (3 febbraio, ore 15:00) il derby centro ˗ abruzzese tra Nerostellati Pratola (sodalizio di Pratola Peligna) ed Avezzano. La gara si disputa allo stadio “Pallozzi” di Sulmona, cittadina distante pochissimi chilometri da Pratola Peligna.

Decido di seguire questa gara su consiglio dell’amico Valerio, un vero esperto di categorie dilettantistiche e relativo tifo, che mi propone sempre partite interessanti. Nerostellati Pratola ˗ Avezzano non sfugge alla regola, sia perché riesco ad assistere ad una sfida veramente piacevole, sia perché ho modo di visitare la graziosa Pratola ed una cittadina ricca di fascino e storia come Sulmona, sia, soprattutto, perché il viaggio per arrivarci è semplicemente meraviglioso: opto, infatti, per il treno Sora ˗ Avezzano ˗ Sulmona, che mi permette di contemplare gli straordinari paesaggi appenninici dell’Abruzzo, tra stazioni isolate, paesini arroccati su versanti ripidissimi, ruscelli, fiumi e montagne innevate.

Un viaggio lungo, della durata di quattro ore all’andata e altrettante al ritorno (visto che raggiungo Sora dalla costa tirrenica con l’automobile), ma davvero soddisfacente. Il bello dell’essere “partitellari” consiste proprio in questo: nella possibilità di coniugare calcio, storia e geografia, che ci permette, ogni fine settimana, di vivere esperienze affascinanti e indelebili.

La sfida di questo sabato dal freddo pungente, mette di fronte due squadre che vivono situazioni di classifica completamente diverse: i locali, infatti, si trovano all’ultimo posto, mentre gli ospiti navigano in zona play ˗ off.

Nella tribuna coperta, destinata ai tifosi locali, appare uno striscione con la scritta “Pratola” (caratteri bianchi su sfondo nero), tuttavia i presenti assistono alla gara senza tifare.

Nel settore ospiti, invece, proprio a ridosso dell’inizio della partita, giunge un discreto numero di sostenitori avezzanesi, che propongono un buon tifo per tutta la partita. Gli ultras marsicani sono davvero colorati, grazie alle sciarpe, alle felpe e ai cappellini indossati, che presentano il colore della squadra. Sulla recinzione è presente lo stendardo “Vecchia Guardia” (si ricorda che, nello scorso mese di gennaio, il gruppo “Curva Nord Avezzano” ha emesso un comunicato di autosospensione).

Nella prima frazione, gli ultras ospiti propongono soprattutto cori secchi, principalmente per la squadra e ˗ qualcuno ˗ per i diffidati. Non mancano i battimani. Nella ripresa, invece, offrono un tifo più continuo, optando maggiormente per cori tenuti a lungo. Se ne registra anche qualcuno a rispondere, come il ben riuscito “la gente vuol sapere”. Espongono anche uno striscione per il “Nucleo” fermano scioltosi da poco. Insomma, la prestazione degli ospiti è davvero positiva.

Purtroppo, causa treno, sono costretto a perdermi gli ultimi 15’ di gara (poi terminata col punteggio di 0 ˗ 0). Così, alle 16:30, esco dallo stadio per guadagnare, a piedi, la stazione ferroviaria, dove salgo sul treno diretto a Sora. Mentre il convoglio si avvicina alla meta finale (è sera, ormai) alcune comitive di giovanissimi ragazzi salgono su di esso diretti verso la cittadina laziale, per trascorrervi, evidentemente, il sabato sera. Parlano di divertimento: li ascolto, mentre leggo una rivista sugli antichi popoli italici, pensando invece al vero “divertimento” che viviamo ogni fine settimana noi “partitellari” e che non scambierei con nessun altro passatempo!