In una serata davvero gelida con temperature attorno allo zero, si incontrano Siena e Carrarese per il posticipo di Serie C. A malapena 2.500 spettatori (di cui 121 ospiti) trovano la voglia di assistere alla partita dal vivo, allo Stadio Artemio Franchi, un dato abbastanza deludente vista la vittoria del Pontedera sul campo della capolista Livorno, che permetterebbe ai padroni di casa di rilanciarsi per la promozione diretta in Serie B in caso di vittoria.

Vittoria non sarà. In una partita intensa per tattica e tecnica, ma con pochissime occasioni da gol, le due squadre si neutralizzano a vicenda e non segnano. Ci vanno vicino due, tre volte, ma tutto lì: non è davvero un bel vedere per chi si aspettava gol o un minimo di spettacolo. Il pareggio a reti inviolate è una delusione soprattutto per la Robur che così sciupa malamente l’occasione di accorciare sul Livorno, in vetta alla classifica. non a caso arriverà anche qualche fischio, soprattutto dalla Tribuna, a fine partita.

Qualche centinaio di spettatori si ritrova in Curva Robur che ovviamente presenterà spazi vuoti ampissimi. Non è rimasto moltissimo, a livello numerico, dai tempi della Serie A, soprattutto i cosiddetti occasionali sembrano essersi allontanati dalla compagine bianconera – aspettando magari di poter rientrare in tempi migliori: tutto il mondo è paese. Tempi migliori adesso però non sono e così restano davvero pochi veri tifosi interessati a sostenere la squadra dagli spalti, dominati dall’alto da un immenso hotel.

Quelli che ci sono, però, lo fanno in maniera egregia, non facendo mai mancare alla squadra il sostegno, anche quando questa stenta a far bene in fase di costruzione. Aprono la partita con uno striscione in ricordo di Paolo, accompagnato da qualche fotoflash e qualche petardo. Poi cantano, alzano le mani, le sciarpe ed eseguono tutto il manuale ultras con diligenza, senza però eccellere a livello di emozioni fornite. Sarà anche la partita che non li aiuta poi un granché.

La vera sorpresa della serata sono i tifosi ospiti: i carrarini si presentano in numero sicuramente dignitoso (121, secondo la stampa locale), ma hanno una voglia matta di divertirsi, qualunque cosa succeda in campo. Convincono soprattutto nel secondo tempo quando in due occasioni riescono a tenere alto un coro per una dozzina di minuti, senza mai calare d’intensità o interromperlo: è un residuo dei vecchi tempi che ultimamente si vede e si sente raramente. Alla fine della partita, saranno sicuramente più contenti dei tifosi di casa, con i quali durante la partita si sono scambiati qualche sfottò, ma niente di eclatante.

Remo Zollinger