Per questo turno infrasettimanale di serie D che coincide con la festività del primo novembre, faccio ritorno allo Stadio Romagnoli di Campobasso, seconda occasione stagionale dopo avere presenziato per la sfida interna col Fabriano.

Oggi non sono in solitaria, ma ho il fido Andrea Calabrese venuto in Molise a darmi manforte per questa sfida: giusto menzionare il nostro collega del sito, vista la sua maratona a piedi dalla stazione di Campobasso all’impianto di Contrada Selva Piana, alla periferia del capoluogo rossoblu.

Entriamo con circa mezz’ora sull’inizio della gara e qui abbiamo la prima sorpresa negativa: l’arbitro non ci permette di presenziare a bordocampo per mancanza di titoli che nelle serie dilettantistiche non sono nemmeno richiesti.

Detto questo arriviamo in tempo presso la tribuna centrale, proprio mentre la Curva Nord di casa si concede ad una bella fumogenata rossoblu nella zona del gruppo Curva Nord. Fa ancora sfoggio di sé lo striscione “RIDATECI LA CURVA NORD”, in ragione della moltitudine di gabbie posizionate per abbassare la capienza dello stadio sotto gli standard minimi.

Sempre per la curva di casa cito l’esposizione di due striscioni: il primo in memoria della vittime del sisma di 15 anni fa nel piccolo comune di San Giuliano di Puglia, il secondo un “LIBERTÀ PER GLI ULTRÀ” seguito da cori per il movimento ultras e per i diffidati. Nel citare la sciarpata, segnalo numerose sciarpe di ultima realizzazione.

Il tifo della curva campobassana si mantiene su buoni livelli per tutto l’arco della partita, per buona parte accompagnati dallo sventolio del bandierone su cui è raffigurato il volto di Michele Scorrano, lo storico capitano dei molisani ai tempi della serie B.

Nelle ultime settimane ho letto parecchie notizie sulla situazione critica in casa L’Aquila. Fa male leggerle soprattutto per il sottoscritto, che per la nostra testata segue il Modena FC, altra compagine le cui speranze di sopravvivenza sono ormai ridotte al lumicino.

Detto questo, ammirevole il gesto degli ultras aquilani che non solo si presentano nel settore ospiti dello stadio Romagnoli, ma addirittura pagano l’intero costo della trasferta alla propria squadra: purtroppo questa notizia è stata coperta solamente in ambito locale, sarei stato curioso di sentire gli “opinionisti” da salotto delle “maggiori” trasmissioni televisive, che proprio recentemente si sono dedicati a processi sommari nei confronti del movimento ultras strumentalizzandone certi aspetti e ignorandone quelli che non fanno comodo alla costruzione del loro prototipo.

Circa una trentina i presenti dal capoluogo abruzzese, la maggior parte raccolti dietro lo striscione LIBERTÀ PER GLI ULTRAS a firma Red Blue Eagles, lo storico gruppo al seguito dei rossoblu aquilani.
Sia chiaro, durante la partita c’è qualche pausa tra un coro e l’altro, ma i cori lanciati sono ben seguiti e coordinati: dai classici cori per la squadra, ai diffidati ed al movimento ultras in generale.

Nella ripresa ho apprezzato sentire il coro che ha spopolato in tutte le curve italiane (e non solo) cantato da coloro che l’hanno creato, vale a dire il celebre “Un giorno all’improvviso”. Molto belli anche i cori secchi ed i vari battimani nel corso della gara.

A fine partita è bello il saluto con la loro squadra che raccoglie gli applausi sotto il settore ospite. Qualche fischio invece per i padroni di casa, dopo un invito a mostrare più impegno: comunque si omaggiano i propri giocatori col classico “non vi lasceremo mai”.

Concludo l’articolo segnalando che sono circa un migliaio i presenti quest’oggi, e l’assoluta tranquillità tra le due tifoserie, con applausi reciproci nelle occasioni in cui si citano i cori per i diffidati ed il movimento ultras in generale.

Francesco Passarelli.