Sembra passata un’eternità da quando l’Inter del “triplete” veniva asfaltata al Cibali. Quello era un altro Catania (almeno nello staff tecnico dirigenziale), guidato sapientemente in panchina dall’allora emergente Mihajlovic e dall’argentino Maxi Lopez in attacco. Di acqua sotto i ponti ne è passata, anche per il movimento ultras etneo, che da allora ha tenuto botta senza mai mollare, resistendo a una dura repressione, figlia anche del post Raciti.

Oggi, nella città della Reggia, Casertana e Catania si affrontano in un’interessante match, soprattutto dal punto di vista degli spalti. Nella passata stagione, infatti, le due tifoserie sono venute a contatto e oggi il livello di attenzione è stato innalzato. Nonostante il forte dispiegamento di forze dell’ordine, si registrano all’esterno dell’impianto sportivo lanci di oggetti e cariche della polizia ai danni dei catanesi.

I catanesi saliti in Campania sono un centinaio circa, mancano però all’appello i ragazzi della Nord, che hanno deciso di proseguire nella loro battaglia alla tessera. Il Pinto, per questa seconda giornata di campionato, presenta qualche vuoto di troppo: sono circa 2 mila gli spettatori presenti. Il settore degli ultras è però carico come sempre, garantendo ai Falchetti un tifo continuo e costante. Da segnalare la presenza dei gemellati di Terni nel settore di casa.

Il match in campo è meno interessante. I padroni di casa infatti vogliono rialzarsi dopo la sconfitta di Catanzaro, mentre gli etnei, che mirano alla vittoria del campionato, puntano a dare seguito alla vittoria della domenica precedente. Al triplice fischio dell’arbitro saranno però i tifosi campani a festeggiare, mentre per gli etnei sarà un rientro amaro.

Testo di Michele D’Urso.
Foto di Giuseppe Scialla.