Nel calcio esistono regole consolidate nel tempo, sempre valide, facili da prevedere e da immaginare. La Casertana viene da tre sconfitte consecutive, e come spesso accade la dirigenza ha scelto una ricetta vecchia come il mondo: cambiare allenatore. Impensabile mandare a casa un’intera rosa, per di più a settembre, più facile cambiare guida tecnica. L’umore della piazza ovviamente ne risente e oggi sono tutti sotto esame: dal nuovo mister ai giocatori, vecchi e nuovi.
Il match tra Casertana e Virtus Fracanvilla si gioca di martedì, alle 16:30. In passato, neanche tanto remoto, le squadre di calcio il martedì riprendevano gli allenamenti in vista della successiva partita. Oggi, con i calendari spezzettati, tutto viene stravolto: la domenica diventa il giorno del riposo e il resto della settimana da dedicare al Dio pallone. La Casertana, per esempio, il Sabato è stata impegnata nella trasferta di Trapani, il martedì, appunto, contro la Virtus Francavilla e infine il Venerdì successivo sarà di scena a Cosenza.
Gli spettatori presenti sono circa 1200, sparpagliati tra le due tribune dello stadio Pinto. Gli ultras, come al solito, si posizionano compatti nella gradinata scoperta e tifano costantemente per tutti i 90 minuti. La scialba prestazione, l’ennesima, incide sulla qualità del tifo, spingendo gli ultras rossoblù a manifestare apertamente il proprio malcontento. La sconfitta, la terza consecutiva, incrina ulteriormente il rapporto tra squadra e tifoseria e i fischi, inesorabili, a fine partita sentenziano una frattura che potrà essere ripianata solo con le vittorie. I giocatori maggiormente fischiati sono quelli che a Caserta giocano da più tempo, gli stessi che stranamente non comprendono il disappunto della piazza casertana.
Gli ospiti giunti nella città della Reggia sono circa 20 e si posizionano nel settore ospiti. Proveranno a farsi sentire, ma il tifo non sarà sempre costante, nonostante la bella vittoria della loro squadra.
Testo di Federico Longo.
Foto di Giuseppe Scialla.