Domenica 11 dicembre alle ore 17 si incontrano Cento e Pistoia, sicuramente un big match fra le prime in classifica, oltre a essere un bel confronto tra due tifoserie decisamente in forma, e accomunate da una sincera amicizia. In un palazzetto quasi tutto esaurito, il tifo casalingo è guidato come sempre dal gruppo principale del Settore Zimmer, tutto rigorosamente in maglietta rossa. Il loro incitamento alla squadra è caratterizzato da numerosi battimani, cori ben eseguiti ed alcune sciarpate che risultano di ottimo impatto nel piccolo settore del tifo casalingo. Durante la partita i decibel del tifo si caricano progressivamente nella speranza di una vittoria che arriva in un modo davvero sorprendente, mandando letteralmente in estasi tutti i presenti di fede centese.

Da Pistoia si contano più di 300 tifosi, giunti con alcuni pullman e diverse macchine. Riempiono il settore ospiti in pochissimo tempo e si fanno notare per il loro ingresso, cantando a squarciagola per la propria squadra e città. Anche nel caso della Baraonda vengono messe in atto sciarpate durante l’incontro; nel mentre, un tamburo detta i tempi di un tifo davvero travolgente e continuo. Si canta infatti fino alla fine, nonostante una rocambolesca partita: la sconfitta arriva infatti a 5 secondi dalla fine, in quanto Tomassini riesce a infilare una tripla davvero complicata, subito dopo che Copeland aveva portato in vantaggio i toscani. Quindi, anche se pur sconfitti in un finale davvero indescrivibile, la squadra sempre prima in classifica viene applaudita ugualmente.

Per un attimo si assiste a un’invasione di campo della panchina di Cento per festeggiare la vittoria, ma gli arbitri richiamano prontamente tutti alla calma per ultimare la partita. Al termine la curva di Cento festeggia la vittoria ma i saluti finali per gli ospiti (anche se a dire il vero entrambe le tifoserie si erano scambiate cori di saluto e accoglienza prima dell’inizio del match), con applausi annessi non mancano, rendendo ancora più salda questa amicizia.

Testo di Luigi Bisio ed Edoardo Pacini
Foto di Luigi Bisio e Andrea Delserra

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