Ritorno al “Dino Manuzzi” dopo tantissimo tempo dall’ultima volta in cui ci andai per un Cesena-Arezzo in notturna della stagione 2003-2004, quando le due squadre lottavano per le prime posizione nell’allora vecchia e cara serie C1.

All’epoca lo stadio si presentava bellissimo e le luci intorno ad esso ne risaltavano la bellezza di un impianto comunque importante per la categoria. Non esistevano ancora cancellate, tornelli e steward ma soprattutto osservatorii e questori ad indottrinarci con le solite frasi fatte sulla sicurezza e sull’importanza di questi mezzi e figure per aiutarci a rendere più comodi e sicuri i nostri 90 minuti all’interno di uno stadio. Eppure, anche senza tutte queste fisse odierne, ricordo lo stadio gremito di gente, ultras e non, con file ai botteghini molto tempo prima che iniziasse la gara. Facce sorridenti, cori e grida prima di entrare, senza bisogno di cancellate o altri mezzi a rendere le persone solo meno propense ad entrare in uno stadio.

La diversità palese è che prima arrivavi prima per stare in compagnia di persone che avevano la tua stessa passione, si parlava della squadra, dei giocatori, di gruppi, di ultras, di fatti personali, mentre adesso ti impongono di arrivare presto per evitare code, con le macchine perché chiudono le strade, ai controlli perché devono assicurarsi che non entrino oggetti pericolosi tipo tappi di plastica di bottigliette d’acqua, ai tornelli per evitare che qualcuno entri senza biglietto: insomma le differenze sono evidenti così come il modo di vivere lo stadio.

Non fa eccezioni Cesena che comunque rimane una piazza di alto livello, nonostante la squadra non stia brillando in campionato e si trovi in zona retrocessione per quanto riguarda l’attuale classifica. Quest’oggi ci saranno lo stesso quasi dodicimila spettatori a riempire l’impianto romagnolo, con la presenza di oltre duecento ultras irpini che prendono posto nella parte sottostante del settore ospiti, tenendo in mano per tutta la durata della partita il grosso striscione AVELLINO ed un’altra pezza per i diffidati sopra di esso. Inoltre con loro sono presenti gli amici bolognesi con un paio di drappi: DIFFIDATI 1909 e MAI DOMI, per questo vengono beccati dalla quarantina di ultras cesenati della tribuna con cori sia contro Avellino che contro Bologna.

Le squadre finalmente fanno il loro ingresso in campo e la Curva Mare farà una bella sbandierata, cosi come gli avellinesi nel settore ospiti. Comincia la contesa e le due tifoserie dimostrano subito il loro valore, sostenendo le rispettive compagini con tantissimi battimani e mani alzate ad accompagnare i cori che sono sempre continui.

Bella l’esultanza della curva romagnola al diciottesimo minuto, quando Djuric porta in vantaggio i bianconeri. Poco dopo effettueranno una bella e fitta sciarpata che terranno alzata per qualche minuto, inoltre subito dopo accenderanno una torcia, evento purtroppo diventato raro negli stadi italiani per via di multe assurde per le società e diffide ridicole per gli ultras.

Nonostante lo svantaggio iniziale, gli avellinesi non si abbattono ed anzi continuano a tifare sempre continuamente, facendosi vedere con i tanti bandieroni sventolati discretamente per tutto l’arco della gara.

Nella ripresa le due tifoserie continuano a darsi “battaglia” sugli spalti a suon di cori e battimani, e devo dire che è piacevolmente interessante vedere all’opera queste due belle tifoserie. Per quanto riguarda la tifoseria locale, rispetto alla partita che vidi io nel 2004, il numero di ultras a cantare si è ridotto, ma questo è un problema che riguarda quasi tutte le curve italiane in questo periodo particolare del movimento.

Quando mancano cinque minuti alla mezz’ora, il Cesena raddoppia e la curva esulta facendo sventolare le bandiere; subito dopo faranno un coro a rispondere dividendo la curva in due parti: tutti seduti e quando parte il coro si alzeranno alternandosi con l’altra parte. Fortunatamente non è il coro degli aquilani, un giorno all’ improvviso, copiato e rifatto da molte tifoserie, bensì un altro e di genere diverso. Il settore ospiti accusa il gol del raddoppio osservando qualche pausa, anche se non mollerà e continuerà a cantare, nonostante il risultato di 2-0, accompagnando con buoni battimani.

Nei minuti finali la curva romagnola si esibirà nella seconda sciarpata della giornata sulle note di “Romagna Mia” che durerà uno svariato numero di minuti, poi a cinque minuti dalla fine Ciano segnerà il gol del 3-0, suggellando una prestazione maiuscola e facendo rumoreggiare il settore ospite contro la propria squadra.

Finisce la gara con il giro di campo della formazione bianconera a salutare e ricevere applausi dai sostenitori cesenati, per questa importante vittoria che momentaneamente li tira fuori dalla zona calda.

Marco Gasparri.